Una
squadra con tanti elementi nuovi può trovarsi in questa situazione.
La
soluzione? Non pensare a obiettivi a lungo termine per vivere meglio un momento
oggettivamente difficile.
E i
tifosi stiano vicini alla squadra, seguendo la strada aperta tre anni fa.
L'analisi nel post di lunedì, a firma di Angelo Volpe, non fa una piega.
Non posso seguire
il Petrarca come vorrei e come ho fatto in passato, e ringrazio l’amico Angelo
per il commento tecnico, senz’altro più
qualificato del mio.
A prescindere da
questo, sono più che convinto che il Petrarca abbia tutti i mezzi necessari per poter
fare meglio di quello che mostra la classifica odierna.
Ritorno
però sempre su una mia idea, per quel che può valere, che più
volte ho ripreso sul blog.
Il
progetto del Petrarca, partito tre anni fa con la gestione Moretti-Salvan non può essere
portato avanti stravolgendo la squadra
ad ogni stagione, cambiando 14/15 elementi per volta.
Posso
comprenderne le ragioni, che ci stanno tutte: in primis
quelle economiche – non ci sono soldi
e non si possono far miracoli sul mercato - e poi quelle umane, che non tarpano
le ali ai giocatori cui sono offerte opportunità
di crescita professionale.
Però dobbiamo anche
essere realisti ed accettarne le
conseguenze.
In più, ed è il
caso del Petrarca di oggi, se si é anche costretti a fare i conti con l’infermeria piena,
tutto si spiega.
Lascio da parte,
volutamente, il giudizio sugli arbitri:
nell’arco di un campionato, più o meno, gli
errori dei direttori di gara si
compensano, e non voglio pensare ad altro.
A questo punto, a chi vogliamo imputare la colpa?
A Moretti e Salvan, che devono utilizzare
ciò che hanno a disposizione e, bontà loro, miracoli non ne possono fare? Direi
di no.
Alla società:
nemmeno, per i motivi di cui sopra.
Allora, niente proclami ( è scontato che l’obiettivo
minimo del Petrarca siano i play off), facciamocene
una ragione e viviamo alla giornata, programmando di volta in volta ciò che
bisogna fare con i mezzi a disposizione.
Magari la sfortuna
si gira dall’altra parte e succede come sta
succedendo a Viadana. In estate la davano in netta difficoltà (società
nuova con pochi soldi, tecnici nuovi, tanti giocatori nuovi), ma la ruota della
fortuna li sta premiando. Vista alla Guizza ci è sembrata una squadra assolutamente alla portata del Petrarca. Finora
stanno imbroccando tutte le partite e hanno il morale alle stelle: il loro
obiettivo era (e resta) un campionato di metà classifica, ma sono secondi a un
punto dalla prima (che è il Calvisano campione d’Italia in carica).
Se ci pensate bene,
in fondo é la stessa situazione vissuta
dal Petrarca tre anni fa: squadra nuova, tecnici nuovi e per la prima
volta alla guida di un club di Eccellenza, tanti
giovani che si affacciavano per la prima volta nella massima serie e play
off sfumati per soli due punti. Tuttavia una
stagione bella, frizzante, con un bel gruppetto di tifosi che l’hanno
seguita su e giù per l’Italia, facendo sentire il proprio apporto specie ai più
giovani e ai nuovi arrivati. Score di 14
vittorie e 8 sconfitte. La scorsa stagione più o meno simile: 13 vittorie, 7 sconfitte e un solo
punto dai play off.
D’accordo, é frustrante trovarsi al terzultimo posto
in classifica, che virtualmente è un
ultimo posto data l’inconsistenza di chi sta dietro. Ma il campionato è ancora
lungo e tutto può succedere e i
margini di miglioramento anche.
Basta
non fare drammi: fare quadrato, stringere i denti, portare pazienza, migliorare ogni
giorno, un pò per volta.
I
tifosi stiano ancor più vicini alla squadra: tre anni fa un piccolo gruppo di noi ha aperto una
strada e vedo con piacere che ora
altri la stanno portando avanti. Continuiamo così.
27 ottobre 2012: il gruppo di tifosi nell'indimenticabile trasferta a L'Aquila. Continuare su questa strada. |
Non conquisteremo i
play off? Pazienza, troveremo le nostre soddisfazioni rompendo le uova nel
paniere alle altre.
Cominciamo
subito domenica prossima contro Mogliano, terza in classifica, ma
senza far caso che li abbiamo battuti nei test pre-campionato.
Non
ci sarò, ma chi saprà ascoltare sentirà lo stesso il mio FORZA PETRARCA. SEMPRE!
Enrico
DANIELE
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