La crisi
dei bianconeri analizzata nel commento di Angelo Volpe, che era in trasferta a
Roma.
Terza
sconfitta su tre incontri per il Petrarca nel campionato di
Eccellenza.
A mia memoria non
era mai successo nulla del genere (ndr.
campionato 2005-06 Petrarca vs Benetton 18-33, Petrarca vs Calvisano 16-34 e Overmach
Parma vs Petrarca 31-23, con il 6° posto del Petrarca a fine stagione).
Due miseri
punticini in classifica, frutto di due bonus. Nulla più, se non tanta delusione. Per tutti, dai tecnici
allo staff, ma soprattutto per i giocatori. Sabato ho avuto il privilegio e
l’onore di fare la trasferta fino a Roma e ritorno insieme alla squadra.
All’andata il clima era di grande
concentrazione e di determinazione (ma anche di molto sonno, vista la
levataccia all’alba per prendere il treno… Per inciso, complimenti alle Ombre Nere per essere venuti in stazione a
incitare la squadra in partenza. Un gesto che è stato molto apprezzato).
Le fasi preliminari
all’incontro si sono svolte come al solito, secondo il consueto copione, con
molta professionalità. Il ritorno invece è stato il trionfo delle facce tristi e dei musi lunghi. La delusione era
palpabile e si poteva quasi toccare con mano. Voglio citare un episodio che
rende bene l’atmosfera del dopo partita. Durante il Terzo tempo mi avvicino a Conforti che aveva subito un brutto
colpo che lo aveva costretto ad essere ricucito con ben sei punti proprio sotto l’occhio destro, già gonfio e tendente al
viola. Gli chiedo come stesse e se la ferita gli facesse male. Alza le spalle e
mi dice: “Fa più male quello”, indicando il tabellone luminoso che
riportava ancora il risultato finale dell’incontro, 24-13 per le Fiamme. Ecco,
questa battuta dice tutto.
Il Petrarca contro
le Fiamme ha giocato un buon primo tempo,
rifilando anche un paio di carrettini alla mischia avversaria. Ha avuto una
netta supremazia nelle fasi di conquista della palla, sviluppando un gioco di
attacco notevole per volume e qualità. Ma
ha concretizzato poco o niente. Nei primissimi minuti un calcio piazzato di
Menniti da 50 metri faceva ben sperare, ma poi le Fiamme reagiscono prontamente
con il solito Bacchetti che, da buon rovigotto, non perde mai occasione di
segnare contro il Petrarca. Incredibile
la facilità con cui avviene la segnatura. Bacchetti riceve palla a ridosso
della linea laterale. L’azione sembra destinata a spegnersi, invece l’ala delle
Fiamme fa una finta all’interno e poi deborda a lato, giocandosi tutto sul
mezzo metro di spazio residuo. Resiste ad un ultimo tentativo di placcaggio e
plana in meta. 5-3: minimo sforzo, massimo risultato per un primo tempo di netta marca petrarchina.
La meta di Andrea Bacchetti (ph Paolo Cerino) |
Il limite del
Petrarca è stato quello di non affondare i colpi e non mettere “ko” gli
avversari sfruttando la supremazia registrata in campo. Attaccare a lungo, muovere la palla con la mischia e con i trequarti
senza riuscire ad essere realmente pericolosi se non in un paio di occasioni è
il vero limite del Petrarca di oggi. Pressare
senza concludere nulla in termini di punteggio e marcature è un fatto grave
che alla lunga si paga. Infatti, nel secondo tempo sono cresciute le Fiamme che subito vanno in meta con una invenzione dell’apertura Canna.
Calcetto a scavalcare la difesa poco dentro i 22, palla in area di meta,
schiacciata dallo stesso Canna.
La meta di Carlo Canna (ph Paolo Cerino) |
Il Petrarca subisce il colpo ma ha energie
fisiche per reagire. Un calcio di
Marcato e una meta di Zago riaprono la partita sul punteggio di 15-13. Per
riuscire a vincere il Petrarca spinge e pressa. Si assume così qualche rischio che lo porta a commettere qualche fallo
che viene duramente punito dal cecchino Benetti, veramente impalcabile da
ogni posizione. Il finale di partita è questo: tre punizioni consecutive di
Benetti che portano il risultato sul 24-13.
Nicolò Zago, autore della meta contro le Fiamme Oro e tra i più positivi nel Petrarca (ph Paolo Cerino) |
Bella
partita delle Fiamme Oro che sono una squadra molto fisica
(molti i giocatori petrarchini colpiti duramente oltre a Conforti), ma
corretta. Ben disposta in campo, ha saputo difendersi con ordine dai lunghi
attacchi del Petrarca, anche quando sembrava per capitolare. Due prodezze
individuali (Bacchetti e Canna) hanno prodotto le due mete. Il resto lo ha
fatto Benetti con i calci dalla piazzola. Il
Petrarca ha lottato per tutti gli 80 minuti raccogliendo molto meno di
quanto avesse seminato. E il vero limite della squadra, a mio avviso, è proprio
questo. L’incapacità di concludere. Il killer instinct. La prova? Nei minuti di sovrannumero per un
giallo a Mammana delle Fiamme, il
Petrarca è andato sotto di 6 punti, subendo due calci piazzati. Normalmente
un giallo è un’opportunità ghiotta per fare bottino. Non così ieri per il
Petrarca.
E adesso? Adesso,
lo dico sinceramente, non vorrei trovarmi nei panni di Moretti e Salvan, i due
tecnici bianconeri. Una situazione
delicata, comunque la si voglia considerare. Non si possono muovere più di
tanti rimproveri per scarso impegno ai giocatori, perché comunque ci hanno messo l’anima fino alla fine.
Si può sperare che la rosa torni al completo e che la sfortuna si volti per un
po’ da un’altra parte e la smetta di colpire la squadra con infortuni a
ripetizione. Sabato, in fase di riscaldamento, Artuso si è infortunato alla
caviglia e Giusti ha avuto un risentimento muscolare (ma ha giocato comunque,
stringendo i denti). E sono semplicemente i due casi dell’ultimo minuto…
Occorre aggiungere altro? Si può sperare di avere arbitraggi rigorosi,
equilibrati e attenti, cosa non sempre avvenuta finora. Si può sperare, anzi si
deve raccogliere in partita tutto ciò che viene seminato in termini di impegno
e di gioco, senza sprecare nulla. Si deve avere piena consapevolezza delle proprie capacità, cosa che finora non
sembra essere del tutto recepita, visti gli ampi margini di miglioramento della
squadra che sembra quasi timorosa e insicura.
…
Domenica
alla Guizza arriva il Mogliano. Non il Mogliano del
precampionato e nemmeno quello del Trofeo Eccellenza (che comunque ci ha
battuti). Sarà il Mogliano al completo e
in crescita, in versione campionato. E ci sarà un Petrarca affamato di
vittoria e di punti in classifica che però deve ricostruirsi a livello
psicologico. Cosa difficile quanto fondamentale per andare avanti. Anche perché a lasciarsi sfuggire anche questa
occasione sarebbe letale per l’intera
stagione. Col Mogliano bisogna
vincere, senza se e senza ma. Chissà che dalle ceneri del match con le
Fiamme Oro non emerga un Petrarca più deciso e determinato, in grado di portare
a casa punti e partita. Ora più che mai la squadra (tutta: giocatori, staff,
tecnici), ha bisogno di sentire il sostegno dell’ambiente. Ha bisogno di sentire l’incitamento dei tifosi che è tanto più
utile e necessario, quanto più sono difficili i momenti di crisi da affrontare.
Questo è uno di quei momenti.
Forza Petrarca!!!
Angelo
Volpe
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