Una
crisi partita da molto lontano.
Anno
nuovo, vita nuova per il Petrarca?
E’
quello che ci auguriamo.
Quello
che finirà domani, sicuramente non può
essere considerato un anno da incorniciare per il Petrarca Rugby.
Infatti,
la fotografia della squadra, che solo poco più di 3 anni fa si era laureata Campione d’Italia, oggi è piuttosto
sfuocata rispetto a quelle, nitide, che ricordano la fantastica impresa
tricolore del 2011. Un successo che,
purtroppo, tutti abbiamo dimenticato
troppo in fretta.
Fa
male, oggi, quel “13” in fondo alla classifica.
Non
fosse che, per altre due “nobili decadute” che stanno sotto, per il
Petrarca significherebbe ultimo posto.
Vittorio Munari, tra Banzato e Toffano, con Zorzi (ultimo a dx): solo oggi apprendiamo che il Direttore Generale del Petrarca si sta occupando del settore giovanile (ph Enrico DANIELE) |
E,
di certo, non consola leggere le parole del Presidente Toffano che, alla stampa
(Il Gazzettino del 29-12-2014), dichiara
“ il fallimento” (dopo solo 7 giornate di campionato) assumendosene la
responsabilità, salvo poi distribuirla in egual modo tra tutti i protagonisti.
A mio parere, una crisi partita da
lontano, a cominciare da quell’estate del 2011, a pochi giorni
dalla finale scudetto.
A tener viva l’attenzione dei tifosi,
già assorbiti da ben altri pensieri (balneari), fu l’insolito (e imbarazzante?)
rimpallo sulla stampa tra il
presidente bianconero ed un attonito allenatore che aveva appena vinto lo
scudetto, ma che sembrava aver già le valigie in mano.
La
“caduta
di stile”, impennò le vendite
dei giornali, con il risultato che, alla fine, le cose non cambiarono. L’allenatore rimase al suo posto,
dovendosi però accontentare di una squadra (probabilmente) decisa da altri e
che, alla fine, non riuscirà a
qualificarsi ai play off.
Finita l’era Presutti,
messo nel cassetto dei ricordi un successo storico, inizia quella di Moretti e Salvan.
Nell’estate
2012 il rinnovamento del Petrarca parte, infatti, dalla panchina, affidata a
due giovani tecnici che, nel recente passato, avevano indossato la maglia
bianconera.
A loro viene affidato il “Progetto Giovani” nome,
che dietro all’effettivo ringiovanimento del parco giocatori, segue una ben
precisa scelta della società: la “linea di sobrietà”.
Il progetto parte bene (ben
oltre le migliori aspettative) e a fine stagione, la mancata qualificazione ai
play off verrà attribuita alla “gioventù” del gruppo che “avrà
il tempo di rifarsi nella stagione successiva”.
Il campionato del 2013
vedrà in campo un Petrarca ancora molto rinnovato: via 14
giocatori (compresi gli ultimi senatori), nel corso della stagione ne
arriveranno altri 16 nuovi. Il Petrarca partirà
in maniera meno scoppiettante rispetto alla stagione precedente. All’andata
vincerà solo con le più deboli e contro Viadana, ma perderà con le più forti e contro le Fiamme Oro (nell’occasione quasi
sfiorando “l’incidente diplomatico”).
La
sconfitta che farà più male sarà quella del derby contro Rovigo al Battaglini
(39-0). Seguirà quella, in casa, contro il Calvisano (19-29), con tanto di
polemiche (e squalifica per Toffano) a causa di un arbitraggio, parso ai più,
nettamente di parte.
Due
sconfitte che avrebbero potuto lasciare
un indelebile segno negativo.
Invece,
nel girone di ritorno, il Petrarca saprà inanellare ben sette vittorie
consecutive, incappando nella sconfitta contro Mogliano, ma riscattandosi nel “Derby Day” contro Rovigo
(17-14), dando la netta impressione che i play off siano alla propria portata.
Ebbene, il destino aveva già scritto
un disegno diverso: l’ultima, infausta, giornata a Calvisano
terrà fuori il Petrarca dalle semifinali per un solo, maledettissimo punto, mentre
un’eccessiva tensione nel dopo partita lascerà intendere, purtroppo, che “qualche ingranaggio” si era già rotto.
Il
resto è cosa recente.
Il mercato estivo del Petrarca 2014-15
parte in sordina: poche le notizie diffuse, rispetto a
quelle che arrivavano dagli altri club.
I primi acquisti non fanno clamore e
bisognerà attendere quasi l’inizio del campionato perché siano annunciati i “colpi grossi” del mercato con
addirittura 4 nomi stranieri, in
barba alla “linea di sobrietà”. Piuttosto fa
clamore il ritorno al Petrarca di Vittorio Munari, in qualità di
“Direttore Generale”, annunciato alla stampa dallo stesso Presidente (a
conferma di insistenti voci estive di corridoio).
Eppure,
proprio ieri, alla domanda (diretta) del giornalista sull’esito della “funzione”
di Vittorio Munari (mai apparso
pubblicamente in qualità di Direttore Generale), il presidente Toffano afferma:
“…per
quest’anno il suo impegno non prevedeva un impiego nella prima squadra…sta riorganizzando
il settore giovanile”.
E
(puntuale) la replica del giornalista: “Non sarebbe il caso che Munari si occupasse
immediatamente della prima squadra?”
“Gli
parlerò – risponde Toffano – per vedere se sarà possibile
accelerare i tempi”.
E
qui, forse, avremmo tutti voluto avvertire una maggiore incisività nella risposta, quale segno di "tempi di reazione" già in atto, non di mera previsione sul
possibile.
Con ancora 11 gare da disputare,
a 10 punti dalla zona play off e con
55 teorici ancora in palio, per il
Petrarca si parla già di stagione da
dimenticare, come alle ultime,
rassegnate parole di Toffano: “A meno di miracoli, siamo fuori dai play
off. E’ obbligatorio, anche per questioni di dignità, terminare la stagione in
maniera decorosa, e nel frattempo programmare un rilancio per la prossima
stagione”.
Intanto,
il Petrarca si prepara alla prossima di campionato, sabato 3 gennaio, che lo
vedrà impegnato nella difficile
trasferta a Roma contro la Ima Lazio, che in classifica ha un solo punto in
più dei bianconeri.
Sarà già il 2015.
Auguriamo al Petrarca, a Moretti,
Salvan, a tutto lo staff e a tutta la squadra, che diventi un anno da
incorniciare.
Enrico DANIELE
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