Tanta
buona volontà, tanta sofferenza, ma idee scarse e poca lucidità.
Rovigo
vince, giocando meglio del Petrarca, ma senza punto di bonus.
Gran
bella cornice di pubblico, che riporta a Rovigo l’ Adige Cup.
La
154a edizione del Derby d’Italia va in archivio con la vittoria per 24-6 della Femi CZ Rovigo sul
Petrarca.
Con
oggi, paiono avverarsi le “profetiche” dichiarazioni del Presidente
Toffano (rese alla stampa con largo anticipo e a sorpresa di tutti) e per il
Petrarca tutto sembra rimandato alla
prossima stagione.
La
squadra di Filippo Frati non
disattende le aspettative dei propri tifosi, saliti a Padova in gran numero, e
vince contro un Petrarca volenteroso,
capace di soffrire stringendo i denti (spesso anche oltre il limite della
sopportazione) ma, purtroppo, con poche
idee e scarsa lucidità. Alla squadra di Moretti e Salvan va sicuramente il merito di aver impedito agli avversari la quarta segnatura
(quella del bonus), mentre ai rossoblù lasciano l’onore del “man of the match”, che i giornalisti
Rai hanno assegnato a Luciano Rodriguez.
In
classifica generale, Rovigo rosicchia due punti a Mogliano, ma rimane dietro i
trevigiani per un solo punto, mentre la testa è lontana ancora cinque lunghezze.
Rassicurante il distacco dalle quarte (Fiamme Oro e San Donà, +7). Piange la
classifica del Petrarca, fermo in settima posizione a 22 punti.
La
cronaca
Il
Derby d’Italia inizia con l’ingresso in campo dei rossoblu con il lutto al braccio, per ricordare Luigi “Gigi” Equisetto, giocatore del Rovigo negli
anni ’60-’70, scomparso in settimana. Lo speaker dello stadio ricorda anche
che, quasi un anno fa (era il 4
febbraio 2014) ci lasciava anche Piero
Rinaldi, decano dei fotografi di rugby e del Petrarca.
Nenche
il tempo dell’applauso del pubblico che inizia la gara con Rovigo subito alla
prima touche sulla linea dei 10 metri del Petrarca.
Replica
immediatamente il Petrarca con una rimessa sui 22 di Rovigo, ma gli sviluppi
vedono Francescato commettere in avanti. Prima
mischia per Rovigo che mette in difficoltà il pack bianconero e conquista il
fallo. Replica due minuti più tardi e ancora calcio contro il Petrarca. E’ subito chiaro che gli avanti bianconeri soffrono la spinta
dei rossoblu.
Tuttavia,
il Petrarca vince un paio di touche (una rubata) e si propone nella metà campo
avversaria. All’ 8’ Van Niekerk blocca
un’iniziativa di Bettin, che viene placcato sulla metà campo. Il pallone
esce libero dall’impatto e Majstorovic è
pronto a calciarlo rasoterra in profondità e, battendo tutti in volata, riesce
a schiacciare in meta. Basson trasforma e si riparte da centro campo (0-7). Era il primo vero
affondo di Rovigo.
Il Petrarca patisce il colpo e
due minuti più tardi la combinazione di Ngawini
con Menon per poco non crea altri guai.
Ci prova Capraro,
al 12’, ad affondare nelle linee arretrate di Rovigo, placcato nei 22 avversari.
Al 16’ è ancora il roccioso estremo bellunese a bloccare un’iniziativa di Majstorovic, lanciato da una combinazione
Ferro, Rodriguez e Caffini. Sul cambio di fronte Ngawini placca piuttosto alto Fadalti, ma Pennè lascia correre e la palla finisce a Ferro, che trova facilmente la via della meta. Basson non sbaglia
la trasformazione e Rovigo ha giù in
mano la partita: 0-14.
Al
22’ primo cambio del Petrarca: Moretti
richiama Furia e manda in campo Zani.
Con il cambio le mischie si
riequilibrano e, al 28’, il Petrarca riesce anche muovere il tabellino. Un
placcaggio non rilasciato di Rovigo regala una punizione sui 22 a Fadalti, che trasforma: 3-14.
Ristabilisce le distanze Basson al 34’,
con un piazzato dai 22 per un fallo in ruck del Petrarca: 3-17.
Al 35’ Pennè “grazia” Innocenti
che disturba in maniera eccessiva la ricezione alta di un giocatore di Rovigo:
solo un richiamo per l’ala bianconera.
La
prima frazione di gioco si conclude con una
“quasi meta” di Bettin, che commette in avanti sul placcaggio avversario al
limite dei 5 metri. L’azione, piuttosto macchinosa, ma efficace, era partita
dagli sviluppi di una touche ed ha avuto come protagonisti Zani, Eru, Bigi, Benettin
ed infine Bettin.
Si
riparte, dopo l’intervallo, con Ravalle che prende il posto di Quaglio e Favaro
quello di Innocenti.
E’ il Petrarca a rendersi subito
pericoloso al 2’ con Eru che si porta dentro i 22 rodigini, palla
per Conforti sul quale viene commesso fallo. Fadalti bissa il precedente calcio: 6-17. Immediata la risposta di
Rovigo con Ferro in combinazione con Menon, fermato fallosamente nei 22 del
Petrarca. Rodriguez sceglie la rimessa laterale che verrà giocata sul terzo
blocco, ma Ruffolo commette “in avanti”.
Riparte
il Petrarca che si porta nella tre quarti avversaria, ma nel ribaltamento di
fronte è ancora Majstorovic a creare
scompiglio, sprecando una occasione propizia per Rovigo.
All’ 11’ Fadalti si inventa un
calcetto buono per Woodhouse, che arriva tardi. C’è
però fallo di Rovigo, ma Fadalti commette il suo unico errore dalla piazzola.
Al
15’ ancora Rovigo in meta: da metà campo Basson
mette in moto Ngawini sull’out di
sinistra. L’ala neozelandese non ha difficoltà a far fuori un paio di
avversari per la meta sulla bandierina.
Implacabile Basson, che da posizione angolatissima mette tra i pali la trasformazione:
6-24.
La terza meta del Rovigo, quella di Ngawini (ph Giampaolo Donzelli) |
Rovigo
sente di poter arrivare alla quarta meta e prova a comprimere il Petrarca nella propria metà campo, bravo
a stringere i denti e a resistere come meglio può, riuscendo anche a
contrattaccare. Al 25’ lo fa con Capraro e Conforti che serve poi Bettin, bloccato
da Ruffolo che però commette fallo.
Fadalti
sceglie la tounche ma non succede nulla.
Al 29’ Rovigo in 14 per espulsione
temporanea di Caffini, ma il Petrarca non saprà approfittarne,
nonostante ci provi più volte, senza però la lucidità necessaria ad impostare
azioni efficaci.
A
tempo scaduto, quando al Petrarca serviva tener palla per tentare la meta della
bandiera, rischiava grosso Fadalti
che si faceva intercettare un calcetto da Bronzini, portato poi in touche.
La
partita finisce con la vittoria di Rovigo e la rassegnazione del pubblico di
casa che lascia le tribune del Plebiscito al festival di bandiere rossoblu.
Piuttosto soddisfatto Filippo Frati a
fine gara, che riconosce il merito al
Petrarca di aver negato con tutte le forze la quarta meta alla sua squadra.
Il
tabellino del match e la classifica generale aggiornata.
Padova, Stadio del Plebiscito, domenica 1 febbraio
2015.
Campionato Eccellenza, 10a giornata
Petrarca Rugby - Femi-CZ Rovigo 6-24 (
3-17)
Marcatori:
pt: 8’ m. Majstorovic tr. Basson (0-7), 18’ m. Ferro tr. Basson (0-14), 28’ cp
Fadalti (3-14), 34’ cp Basson (3-17); st: 2’ cp Fadalti (6-17), 15’ m. Ngawini
tr. Basson (6-24).
Petrarca
Rugby: Capraro; Innocenti (1’ st Favaro), Woodhouse, Bettin,
Fadalti; Benettin, Francescato (19’ st Curtolo); Eru, Giusti, Conforti; Rocchia
(38’ st Trotta), Michieletto (42’ st Nostran); Leso (25’ st Iacob), Bigi, Furia
(22’ pt Zani).
A disposizione non entrati: Vento,
Menniti-Ippolito.
Allenatori:
Moretti e Salvan
Femi
CZ Rovigo: Basson, Menon, Majstorovic, Van Niekerk (32’ st
McCann), Ngawini, Rodriguez, Bronzini, Ferro (40’ st Maran), Lubian E. (24’ st
De Marchi), Ruffolo, Montauriol, Caffini, Roan (13’ st Quaglio), Mahoney (c)
(24’ st Ceccato), Quaglio (1’ st Ravalle). A disp.: Pozzi,
Frati, Farolini.
Allenatore:
Filippo Frati
Arbitro:
Pennè, G.d.L. Blessano e Favero, quarto uomo Giacomini.
Note: spett.
3.500; cartellino giallo 28’ st Caffini; uomo del match: Rodriguez; Calciatori: Fadalti cp 2/3, Basson tr
3/3, cp 1/1.
Punti in classifica:
Petrarca 0, Rovigo 4
Enrico DANIELE
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