Prato, 10 aprile 2011
Il Petrarca di Presutti riscatta la brutta figura nel derby perso con il Rovigo 7 giorni fa.
Con una buona partenza, ma soprattutto con un secondo tempo dove non ha dato alcuna possibilità di gioco al Prato, il Petrarca marca 3 mete al Chersoni (che non é cosa da poco di questi tempi) e si impone con il punteggio di 25-18.
Per i padovani le cose si erano messe subito bene e non passavano 2 minuti che Walsh, nonostante il brutto vento contrario, replicava il bel drop messo a segno domenica scorsa portando in vantaggio il Petrarca. I Cavalieri perdono subito l'ex petrarchino Giovanchelli, toccato duro alle costole e i tutto neri provano a spingere.
Ma dura solo 10' ed é il Prato a gestire il resto del primo tempo.
Al 13' Wakarua trasforma un calcio piazzato concesso da Mitrea per fuorigioco di Chistolini, e ne sbaglia uno successivamente, al 20'. Il vento fastidioso disturba molto i calci alti e il Prato fatica a dosare correttamente le rimesse al piede. Wakarua (tutti suoi i punti del Prato) non fallisce però un minuto dopo un altro piazzato, concesso per fallo di Costa Repetto. I Cavalieri sorpassano il Petrarca: 6-3. Gli uomini di Presutti sembrano essere ricaduti nella solita defaillance sulle rimesse laterali e nonostante qualche bella giocata di Palmer, Sanchez e Neetling (buone le loro prove), sbaglia al 25' con Mercier il calcio che lo porterebbe in parità. Al 27' Neetling é costretto ad uscire per ferita sanguinante al sopracciglio destro, sostituito provvisoriamente da Sutto. Il Petrarca continua a sbagliare e lascia più spazio al lavoro del Prato che però non sfrutta più di tanto la manifesta provvisoria superiorità. Al 34' é il solito Wakarua che allunga lo score dei Cavalieri, trasformando un calcio piazzato per fallo in mischia del Petrarca: 9-3 per i padroni di casa che, poco prima dello scadere della prima frazione di gioco, passano ancora una volta per merito di un facile piazzato, manco a dirlo trasformato da Wakarua.
Si va al riposo con i Cavalieri in vantaggio per 12-3.
La giornata é calda ed il vento fastidioso, tira ancora più forte.
Forti devono essere stati i richiami di Presutti ai suoi, che rientrano in campo completamente trasformati.
Parte bene infatti il Petrarca, che dominerà il secondo tempo. Il vento stavolta soffia a favore dei tuttoneri, e i Cavalieri subiscono la maggior determinazione del Petrarca.
Nei primi 8 minuti le prova tutte e si avvicina molto alla meta, con buone penetrazioni delle ali, sostenute dagli avanti e dai trequarti e va a marcare la prima meritata meta con l’ala Bortolussi, abile a "incantare" la difesa avversaria con due repentini cambi di direzione e a schiacciare l'ovale oltre la linea di meta. Mercier però non trasforma da posizione difficile e contraria al suo piede buono. Il punteggio di 12-8 cambia ancora al 10’ st.
Stavolta però sono i Cavalieri a tentare di aprire la forbice del punteggio.
L'inossidabile Wakarua non sbaglia l'ennesimo piazzato concesso sulla linea dei 22 petrarchini e porta i Cavalieri a 15 punti.
Presutti da spazio a Sutto per Tveraga, per cercare di dare più sostegno in avanti, ma é il Prato ad allungare ancora una volta con Wakarua su calcio piazzato per fallo di Costa Repetto. Il coach abruzzese insiste ancora coi cambi: entra Barbini per Palmer, fiaccato da una buona prestazione, e la musica finalmente cambia.
Il Petrarca concretizza la maggior forza offensiva e va in meta al 19 st, dopo alcune fasi di percussione, con Costa Repetto. L'argentino, palla in mano, prova a sfondare sui 5 metri, cadendo e rialzandosi, mettendo poi a terra il pallone con l'impeto necessario a sfondare la difesa del Prato. Mercier trasforma facilmente e il Petrarca si avvicina a -3. Il punteggio ora é 18-15 per i padroni di casa che però devono capitolare ancora una volta al 23' st. Stavolta è Mercier autore della meta che regala al Petrarca il sorpasso. L'azione è ben orchestrata da Neetling e Sanchez che, dopo un fortuito recupero dell’ovale da parte di Walsh a centro campo, fa finire la palla tra le braccia dell’estremo transalpino che di forza mette giù il pallone. Il punteggio è ora 18-22. Mercier si ripete al 27'st e trasforma dalla linea dei 10 metri un calcio piazzato, portando il Petrarca a 25 sui Cavalieri e fissando il tabellino finale. Mancano però ancora 13’ alla fine del secondo tempo e c'é spazio per le sostituzioni che danno fiato alla prima linea del Petrarca. Gega sostituisce bene Costa Repetto; Caporello per Fazzari (come sempre infaticabile). Al 31' st un episodio che potrebbe riaprire la partita dei Cavalieri, ma che getta un pò d'ombra sulla direzione di gara, sin qui buona dell’arbitro Mitrea. Richiamato dal suo collaboratore Valbusa, il direttore di gara trevigiano commina un cartellino giallo a Targa, reo di aver colpito con i pugni Belardo. La ripresa televisiva dirà poi che é invece Belardo (uno dei migliori tra i suoi) a trattenere Targa, che cerca di svincolarsi come può, usando anche i pugni.
Ma il Petrarca non ci sta a cedere e non lo farà sino alla fine, aggiudicandosi l'incontro.
E' il Petrarca del secondo tempo quello che fa la differenza, anche se va dato merito al Prato di aver gestito bene il primo tempo, reagendo bene alla supremazia dei padovani nei primi 10 minuti. I Cavalieri non hanno saputo sfruttare al meglio le occasioni di gioco e, alla fine, il punteggio é stato mosso solo dai calci piazzati del "vecchietto" Wakarua.
Buone le prestazioni di Belardo e Chiesa per i toscani; quelle di Palmer, Chistolini e Barbini per il Petrarca.
Alla fine di questa XV^ giornata, in classifica generale il Rovigo é ben saldo in prima posizione a quota 58, seguito dai Cavalieri a 52; il Petrarca si conferma al terzo posto con 49 punti, a cui seguono i Crociati a quota 44.
Sembra chiusa la lotta per i play off, almeno per le prime tre posizioni. Domenica prossima infatti, sarà il derby di Parma a delineare, probabilmente in maniera definitiva, la 4^ in classifica, essendo il Futura Park ormai tagliato fuori definitivamente dopo la sconfitta di ieri con il Granducato.
Il Petrarca sarà chiamato a riconfermare in casa la bella vittoria dell’andata sul Mogliano che sabato ha condannato definitivamente le poche speranze dei cugini del Casinò di Venezia per rimanere nella massima serie. Solo la matematica, infatti, tiene aperta le speranze dei lagunari che dovrebbero però vincere tutte le restanti partite con il bonus. La vediamo dura per il XV veneziano che domenica riceverà il Rovigo, che a Favaro Veneto non vorrà mancare la 12 vittoria consecutiva.
MiM'A
Era la vittoria che ci voleva. Bravi i giocatori e bravo Pasquale che ha saputo dare le giuste motivazioni per reagire dopo la batosta con Rovigo.
RispondiEliminaTRE mete non sono cosa da poco di questi tempi per il Petrarca, soprattutto contro una squadra lanciatissima come Prato. Il che da un ulteriore valore aggiunto alla vittoria di oggi.
Che piacere vedere ragazzi del nostro vivaio come Targa e Barbini battersi come leoni con capacità tecniche e intelligenza di gioco non comuni.
Angelo Volpe
Mah Angelo, secondo me invece sono queste vittorie, belle senz'altro, che dimostrano la fragilità,la non competitività e la debole base di maturazione di una squadra di rugby. Mah.
RispondiEliminaNelle partite che contano il Petrarca non c'è mai, Rovigo contava molto, molto di più, sia per la classifica che per la Società.
Speriamo lo diventino ma non sembra un ruolino da campioni d'Italia, quello di Rovigo lo è.
Per quanto riguarda "i ragazzi del nostro vivaio" speriamo che l'anno prossimo "sia fatto rudemente spazio" a loro e ad altri come loro, ora sparsi in giro per varie accademie italiche. Restino a casa quelli che la maglia la onorano a singhiozzo (o a gettone).
@ Angelo Volpe @ Stefano il Nero
RispondiEliminaUna vittoria, e per di più in trasferta, non fa mai male! Anche se giocata a Prato che, sembra in "fase calante" rispetto a qualche mese fa. Sarebbe bello esserci nelle partite che contano, certo! Però bisogna anche tener conto che il Rovigo di questi tempi, pur non essendo una squadra di "campioni" ha un vantaggio enorme: l'attaccamento alla maglia. Loro ce l'hanno al posto della pelle, oltre ad un grande spirito di gruppo...e perchè no, anche tanti tanti tifosi al seguito (anche se criticabili per i comportamenti poco in linea con l'etica del rugby. I nostri no, purtroppo. Quasi tutti almeno, se escludiamo i pochi di passaporto italiano. I giovani del vivaio (Under 20) quest'anno si giocheranno quasi sicuramente la finale. Speriamo che qualcuno se ne accorga!
Non solo i giovani della under 20 .
RispondiEliminaAnche questa stagione il Petrarca porta ai play-off nazionali Under 16 , Under 18 ed Under 20 oltre che la prima squadra
NESSUNA altra società ci è riuscita negli ultimi anni , anche quelle con risorse molto maggiori, mentre anche nel 2007/08 è successo per noi.
Con tutti i limiti e le problematiche della società sono comunque dei risultati positivi.
Adesso speriamo che i risultati siano decisi solo dalla bravura dei ragazzi e non da altro, come è purtroppo successo più di una volta.
Se dobbiamo valutare gli ultimi due arbitraggi subiti dalla Under 20 e under 18 ci sono purtroppo tante nuvole nere all'orizzonte.
@Giorgio XT
RispondiEliminaBuona la tua precisazione, utile ai meno informati. Per quanto agli arbitraggi, tocchi un tasto dolente....A parte il livello della nostra classe arbitrale che, per una serie di motivi, non é certamente pari a quello degli arbitri delle altre nazioni (quelle del "SEI" per capirci), credo conti molto anche il peso che le Società hanno in Federazione...senza fraintendimenti però, mi raccomando. L'altra domenica la Under 18 é stata penalizzata a dismisura nell'incontro casalingo con il Mogliano dove, per coincidenza, c'é l'Accademia Federale che, altra coincidenza, prima era stata del Petrarca! (....ecco il peso delle società). In sostanza: una Società forte, di norma, ha un rispetto forte da parte di tutti: Federazione, in primis, e via via tutto il resto. SENZA FRAINTENDIMENTI...MI RACCOMANDO!
Se vogliamo arbitri dobbiamo mandare i ragazzi a farlo. Fare l'arbitro è mestiere difficile, solitario, mal riconosciuto, faere l'arbitro è una brutta bestia.
RispondiEliminaLe società devono mandare ragazzi ad arbitrare, questo è l'unico modo di crescere una categoria arbitrale solida. Invece tutti aspettiamo l'arbitro bravo però vorremmo che crescesse sotto un melo o in campo di grano mica nel nostro vivaio dove uno bravo è meglio che giochi.
FA re l'arbitro è tanto difficile, tanto, ma tanto tanto.