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Il nuovo Boccaccio Rugby News

venerdì 23 dicembre 2011

ECCELLENZA: SETTIMO TURNO

Cavalieri sui Bersaglieri: Prato in testa solitario.

Il big match della settima giornata del campionato di Eccellenza va ai Cavalieri di Prato. Non sono bastati i quattro del primo e i nove minuti di recupero del secondo tempo, concessi dall’arbitro Pennè, ai rossoblu di Roux e Coppo per avere la meglio sugli uomini in nero di De Rossi e Frati. Finisce 20-23 con Duca che al 74’ sbaglia il piazzato che poteva almeno dare il pareggio a Rovigo. Match equilibratissimo quasi in tutto, con due mete per parte (Prato: 10’ Vezzosi e 52’ Berryman entrambe trasformate da Wakarua – Rovigo: 30’ Basson e 36’ Tumiati entrambe trasformate da Duca); pari anche nei cartellini gialli (32’ Bernini per il Prato e 36’ Pedrazzi per il Rovigo). La differenza la fanno i piedi dei calciatori: 3 a segno di Wakarua per il prato contro 2 di Duca per il Rovigo. Per il resto match combattuto allo stesso livello tra due prime della classe.
A Calvisano il Cammi ha ragione dei Crociati 19-10, nonostante i molti piazzati sbagliati da Griffen e Pavin (4). Anche qui una meta per parte (53’ Smith – tr Griffen per il Cammi e 66’ Ireland – tr Zucconi per Parma) e due gialli per Calvisano (25’ Costanzo e78’ Morelli), uno per i Crociati (47’ Ireland).
Sotto il segno dell’equilibrio il derby del centro Italia tra la Mantovani Lazio, sconfitta di misura in casa da L’Aquila 16-17. Le due mete dei laziali (59’ Mannucci e 81’ Nitoglia) non trasformate e i due piazzati di De Kock (6’-17’) non sono bastati a superare l’unica meta di Di Massimo al 72’ (tr Gerber) e la serie di piazzati messi a segno dagli aquilani  (19’-22’-30’-77’ Gerber).
Quello tra le matricole, invece, è stato ad appannaggio dei diavoli di Reggio, che sconfiggono il San Gregorio 20-15. Subito avanti il San Gregorio al 10’ con un c.p. di Pucciariello. Reggio che pareggia al 21 con un c.p.di Griffith. Al 25 la prima meta dell’incontro: Daupi per i catanesi. Ancora Griffith al 29’ muove lo score di reggio con un c.p., ma al 32’ Todeschini fa temere il peggio per i diavoli andando in meta per il Catania (tr. Pucciariello.). Prima dello scadere Cignani schiaccia a terra per Reggio e la trasformazione di Griffith riporta sotto i padroni di casa. Al rientro è ancora il Reggio ad andare al di là della linea di meta del Catania: Griffith trasforma la meta di Pulli per il sorpasso definitivo 20-15. Finale al cardiopalma con il Reggio in 14 per l’espulsione di Bezzi al 74’.
A Mogliano il Petrarca dà l’impressione di poter far suo l’incontro abbastanza agevolmente. Partono bene gli uomini di Presutti e Bot, che come al solito lavorano molto con la mischia che mette sotto il pack del Mogliano. Al 22’ sono già avanti 8-0 (7’ c.p. Hickey e 22’ meta di Barbini non tr.), con i trevigiani in 14 per il giallo comminato da Sironi al n. 4 Fuser. Ma Casellato capisce subito l’antifona (la solita del Petrarca 2011-2012, che oltre alla mischia non sa produrre più di tanto) e gioca di rimessa, saltando con i calci di Cornwell gli avanti del Petrarca e muovendo bene il pallone con le mani (Endrizzi). Efficace nei punti d’incontro (buono il lavoro dell’ex Enrico Patrizio) e nelle ripartenze all’ala (Fadalti, man of the match a fine gara). Al 27’ è proprio Fadalti a trasformare un piazzato per un fuorigioco dei tre quarti bianconeri. Il Petrarca cerca la zampata per cercare di aumentare il gap e chiudere il match già nel primo tempo (Sironi concede una tecnica per un fallo nettissimo su Bortolussi in chiara azione di meta). Hickey trasforma per il 3-15. Ma al 31’ è un’ingenuità dell’estremo irlandese bianconero che genera un fallo punito da Sironi con una mischia a favore di Mogliano e il successivo c.p. per fallo dei bianconeri viene trasformato da Fadalti (6-15 il parziale). Il primo tempo si conclude con il Mogliano che sposta con le mani più volte il gioco sul fronte petrarchino che prova ad arginare col pack, ma nulla può quando Meggetto cala definitivamente la palla in meta per il 13-15 che manda negli spogliatoi un Mogliano in crescita. L’incontro, per loro, si riapre. Nel secondo tempo ci si aspetta la zampata del Petrarca che sembra esserci subito (41’ c.p. Hickey), ma non è sufficiente a far paura al Mogliano, che fa esattamente il suo compito: gioco alla mano, spostamento di palla al piede e penetrazione. Petrarca privo di idee, Mogliano brioso, che gioca e vuol vincere davanti al suo pubblico, come fece con i Cavalieri. Nemmeno le sostituzioni del Petrarca fanno cambiare direzione all’incontro che ora si sposta decisamente sempre più verso Treviso. Al 47’ l’ennesimo fuorigioco dei trequarti petrarchini genera un c.p. che il solito Fadalti piazza in mezzo all’acca (16-18 il parziale). Il Petrarca ha un sussulto: dopo alcune fasi confuse e con un approssimativo gioco alla mano fa pervenire la palla a Cavalieri che mette di forza la palla in meta (48’) sulla bandierina di destra. Hickey stavolta non riesce a trasformare da posizione molto angolata. Sul 23-16 in favore degli ospiti, il Mogliano sale definitivamente in cattedra. Al 52’ Fadalti mette tra i pali un c.p. ancora per un fuorigioco del Petrarca (19-23). Al 57’ Kingi, avvezzo ai placcaggi alti, si becca un cartellino giallo. E’ sempre il Mogliano a comandare il gioco, con il Petrarca che non fa per niente paura: niente gioco alla mano e con i piedi nessun calcio degno di nota. Al 65’ il sorpasso meritato dei padroni di casa: erroraccio di Spragg che in area di meta non trova di meglio che calciare malamente corto un pallone che Cornwell raccoglie a cinque metri e va a depositare in meta. Fadalti trasformerà più che agevolmente per il 26-23 parziale. Il Petrarca tenta la reazione d’orgoglio, vanamente, perché è ancora il Mogliano ad andare avanti nel punteggio: Fadalti al 72’ trasforma l’ennesimo piazzato per l’ennesimo fuorigioco del Petrarca (29-23) e replica al 79’, fissando il risultato sul 32-23 finale (16-0 il parziale degli ultimi 30 minuti di gioco).
Il Petrarca di oggi ci ha dato chiara dimostrazione, per chi non l’avesse ancora capito, che nulla ha a che vedere con quello Campione d’Italia 2010-2011. Una sconcertante mancanza di idee con la palla in mano; troppe le incertezze e le imprecisioni al piede. Non è sufficiente giocare in sette – otto, quando in campo si va in quindici! E nulla può un tecnico, anche se tenta in qualche modo di mischiare le carte per riuscire a trovare nel mazzo quelle vincenti da giocare.
Molte, troppe a nostro avviso, le distrazioni, anche fuori dal campo. Ben vengano le occasioni per divertirsi e fare beneficenza, sia ben chiaro, ma se questo toglie ai giocatori l’aspetto principale per il quale esiste una squadra (quello di andare in campo e lottare alla morte sino alla fine degli ottanta minuti), beh!, allora siamo d’accordo con il Presidente Toffano che a fine gara ha energicamente richiamato i giocatori negli spogliatoi…ed è facile immaginare che non sia stato per fare gli auguri di Natale.

Prima dell’inizio dell’incontro è stato osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa del papà di Guido Zorzi, team manager del Petrarca.

La classifica del campionato, prima della pausa per le festività natalizie, vede ora sola al comando i Cavalieri Eastra di Prato con 25, seguiti dal Cammi calvisano a 24, Rovigo a 22 e Petrarca a 20. Si fa sotto il Mogliano, che con i quattro punti di oggi si porta a 19, a cinque dalla coppia Reggio e L’Aquila (14). Il San Gregorio fermo a 10, come la Mantovani Lazio a 9. Ultimi i Crociati a 3 punti, con il contro ricorso pendente per la partita con il Reggio del 3 dicembre.

Il campionato riprenderà il giorno dopo l’Epifania con l’ottavo turno.

La Redazione del BRN

6 commenti:

  1. Angelo Volpe12/24/2011 9:26 AM

    Un Petrarca sconcertante quello visto ieri a Mogliano. Che sembra non avere né anima né cervello. Alla squadra sembra mancare un leader in campo in grado di fare da riferimento per tutti gli altri. Un trascinatore, un vero grande combattente. In campo ci sono solo comparse, onesti operai, ma manca il cervello che li guidi. Il gioco petrarchino si ferma al numero 10 e se la prima linea non riesce ad imporsi (cosa ormai frequente) sono dolori per tutti. La difesa è quello che è, la conosciamo bene, e c’è da dire che ieri ha fatto notevoli passi in avanti rispetto alla partita con i francesi del Lyon la settimana scorsa. Alla fine il Mogliano ha vinto con merito, con grande ordine ed entusiasmo. Una voglia di vincere palpabile in campo. Una squadra che gioca coesa pur senza avere nessun giocatore eccellente e senza fare nulla di speciale, se non cose semplici ma fatte con convinzione e determinazione. Ma il Petrarca purtroppo di questi tempi riesce a far fare bella figura a tutti…

    Tra il pubblico sugli spalti, una trentina di padovani in tutto, compresi dirigenti e parenti dei giocatori. Per essere un derby veneto è davvero poca cosa.

    Buon Natale a tutti.

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  2. Condivido la analisi di Angelo e aggiungo sconfortato il "fattore disciplina". La cosa più evidente di questo Petrarca è anche la mancanza di ordine ed attenzione in campo. L'uscita dal campo con il pallone di Spragg che poi ci è costata una meta è disattenzione al gioco, alla sua evoluzione , alla posizione del compagno e dell'avversario ed è comune a tutti/molti nella squadra. Si vede che non c'è concentrazione in campo, non c'è flusso ordinato delle scelte che si compiono, quando si compiono. Queste mancanze portano al fattore disciplina. L'ultimo calcio che ha fatto uscire Mogliano dal break e ci ha tolto anche il punto di bonus è un sintomo di una squadra che non c'è. Per inquadrare la partita bastava vedere il riscaldamento. Da una parte il Petrarca che sembrava ad una seduta in palestra, dall'altra il Mogliano che si automotivava, faceva gruppo, si caricava, provava schemi di rimessa e di attacco. Andrebbero presi provvedimenti ma il tipico atavico immobilismo petrarchino a volte è anche virtù (in verità sempre meno e ormai siamo ai minimi termini).

    Il pubblico padovano ha abbandonato il Petrarca questo non è gretto disfattismo è palese, è realtà, è analisi dei comportamenti e non è nemmeno una novità. Tra l'altro in tutta Italia il rugby fa passi avanti, è un fenomeno in crescita ma non lo è a casa di una storica società del rugby italiano; in casa del Petrarca, dei neo Campioni di Italia dopop 24 anni, il numero di spettatori cala vertiginosamente, il vivaio langue (leggersi le convocazioni delle under) non si trovano sponsor ecc. Il brand è crollato, è il frutto di una marcia indietro innestata qualche anno fa con tutta una serie di comportamenti che si sono pesantemente aggravati negli ultimi anni. A Mogliano non c'erano tifosi petrarchini, non ce ne sono più nemmeno al Plebiscito.
    La situazione è grave ma basterà una vittoria contro il San Gregorio di turno per far tutto tacere.Purtroppo è così.

    Buon Natale al mitico Boccaccio !!

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  3. NO. NOn basterà una vittoria. E non sono i tifosi che abbandonano il Petarca ma sono proprio convinto del contrario.
    E non trovo assolutamente corretto dire che "siamo d’accordo con il Presidente Toffano che a fine gara ha energicamente richiamato i giocatori negli spogliatoi…ed è facile immaginare che non sia stato per fare gli auguri di Natale". E' facile arrabbiarsi con i giocatori . Anzi direi scontato .
    Sono i giocatori che hanno scelto Alonso come grande pilone per la squadra? Sono i giocatori che hanno deciso di avere mille terze linee anche straniere anche datate anche strapagate ? Sono i giocatori che hanno deciso di avere due allenatori di mischia e lasciare allo sbando i tre quarti come se non servissero a nulla?
    Ma per piacere.
    Buon Natale a tutti!

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  4. @Anonimo
    ...che sarebbe anche bello mettessi la tua firma, visto che dai dei giudizi personali alla squadra (mi riferisco ad Alonso che, tra l'altro, venerdì é stato fra quelli che se la sono cavata meglio). Ad ogni modo quello che si é visto in campo non é degno di una squadra con lo scudetto sul petto. E di fronte non avevamo il Munster o gli Ospreys...ma una squadra che aveva solo più voglia di vincere della nostra.

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  5. l'Anonimo ha messo un bel ditino su una piaga: chi è arrivato con il mercato estivo si sta mostrando non all'altezza di chi è partito.
    Alonso non sembra essere quel giocatore d'esperienza sul quale ricostruire la prima linea, se anche venerdì è stato tra i migliori in campo (non ho visto la partita quindi mi fido di Mileno) finora il suo campionato è stato da "buon mestierante", non certo da giocatore decisivo.
    Hickey -sulla carta- avrebbe dovuto essere il giocatore che manca secondo Angelo: "un leader in campo in grado di fare da riferimento per tutti gli altri. Un trascinatore, un vero grande combattente ... manca il cervello che li guidi."
    finora abbiamo visto pochissimo, piazzati a parte: ha una buona precisione, ma non inventa nulla di clamoroso con i calci di spostamento, non ricordo break o azioni pericolose partite da lui come estremo, non lo vedo buttarsi a recuperare up-and-under. Decisamente troppo poco, a costruire il gioco resta sempre e solo Tim Walsh a cantare e portare la croce, quando il pallone arriva ad Hickey non succede mai nulla.
    Hickey ha preso il posto di Mercier, è inutile fare le vedovelle del francese e lamentarsi "ah quando c'era lui...", però da un estremo "moderno" io mi aspetto: attenzione in difesa, precisione e profondità nei calci di spostamento, capacità di costruire il gioco e di rendersi pericoloso in attacco.
    Se poi si ritiene che debba giocare perchè è preciso al piede, allora bisognerebbe avere una mischia dominante e disciplinata, in modo da prendere tutti i falli possibili...
    Per carità, nessuno vuole mettere in croce nessun giocatore, ma da tifosi credo abbiamo il diritto di critica verso qualcuno che non si sta dimostrando all'altezza delle aspettative.

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  6. IO personalmente sono molto delusa da tutto.
    Se la mia posizione non mi permette di fare analisi tecniche ( a parte solo che vorrei vedere Targa e Chillon sempre in campo perchè se lo meritano per capacità non perchè mi siano particolarmente simpatici) vorrei ricordare che lo scorso anno faceva parte dello staff GIANFRI BEDA. La capacità sua di fare gruppo, di unire semplicemente tifosi e squadra, divertire i ragazzi e un vulcano di idee...credo sia una delle cose che mancano di più in questo momento grigiastro.

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