L’analisi del 2015 bianconero.
Il confronto con le tre stagioni precedenti.
E’ lo scudetto l’obiettivo del capitano Federico Conforti.
Con
la settima giornata disputata il 5 dicembre u.s. è terminato l’anno solare
giocato, riferito al solo Campionato d’Eccellenza.
Un
2015 che ha registrato la fine del ciclo triennale di Moretti e Salvan ed ha
visto l’avvicendarsi sulla panchina del Petrarca il nuovo staff tecnico,
guidato da Andrea Cavinato.
In
gennaio il Petrarca si ripresentava in campionato dopo la 5° sconfitta
stagionale su 7 incontri (9-15 al Memo Geremia contro la Lafert San Donà), con
un inaspettato 8° posto in classifica generale e soli 13 punti (-9 dalla zona
play off). Sino ad allora le partite vinte erano state solamente due (contro
Mogliano e I Cavalieri) e, alla ripresa del campionato, le vittorie contro la
IMA Lazio (6-11 a Roma) e con L’Aquila (29-12 in casa) erano da considerarsi
poco più di una formalità, perché giocate contro due formazioni di fondo
classifica.
Infatti,
al primo ostacolo importate, il Petrarca
cade ancora. Stavolta succede al Plebiscito, in occasione del 154° derby d’Italia
contro la Femi CZ Rovigo (6-24), cui farà seguito un’altra sconfitta, quella
contro Viadana allo “Zaffanella” (22-10).
Ai
primi di marzo il Petrarca rialza la testa e lo fa contro una rivale storica, le
FFOO, allenate da un “petrarchino D.O.C.”, Pasquale Presutti, vincendo in casa
32-10. Ciò nonostante la classifica è sempre deludente col 7° posto e i play
off lontani 7 lunghezze. Perde ancora con le grandi (a Mogliano 21-15 e a
Calvisano 16-6) con in mezzo la vittoria contro I Cavalieri (24-0) ormai già
condannati alla retrocessione.
In
aprile il Petrarca contro San Donà riscatta la sconfitta subita all’andata e
vince fuori casa (19-22) ma capitola malamente tra le mura domestiche contro la
IMA Lazio (27-28) alla penultima di campionato.
In
maggio la stagione 2014-15 si chiude con l’inutile vittoria a L’Aquila (14-28),
mettendo fine ad uno dei più brutti campionati degli ultimi anni, concluso al
7° posto in classifica, con 43 punti (-9 dalla zona play off).
Una fine ingiusta,
sia per il buon lavoro fatto da Moretti e Salvan nei tre anni alla guida tecnica
del Petrarca, sia per quanto aveva saputo esprimere la giovane squadra
bianconera, specie nelle due precedenti stagioni, quando i play off erano stati
solamente sfiorati, persi per uno-due punti.
Un
campionato 2014-15 costellato da molti
infortuni e, probabilmente, da scelte
poco felici sul mercato di inizio stagione, che aveva visto arrivare alla
Guizza giocatori poco più che mediocri e assolutamente non in grado di fare la
differenza rispetto alla media disponibile in Italia.
Ed
è così che, con un inusuale abbondante anticipo, il Presidente Enrico Toffano, già a maggio, annuncia a
sorpresa l’arrivo del nuovo allenatore bianconero, Andrea Cavinato. E’ uno dei
tecnici più quotati e titolati nel panorama ovale nazionale (2 scudetti con
Calvisano, un passato di tecnico federale con le Under Nazionali), ma anche
molto chiacchierato per via del suo temperamento piuttosto sanguigno e diretto.
Fresco di esonero dalla panchina di Pro12 con le Zebre (per via di un litigio
con il suo direttore sportivo) l’annuncio del suo arrivo ha immediatamente suscitato
discussioni tra gli addetti ai lavori e nella tifoseria, divisa piuttosto
equamente tra favorevoli e contrari.
Andrea Cavinato (ph Corrado Villarà) |
Inizialmente
Cavinato avrebbe dovuto essere affiancato da Zane Ansell per gli “avanti”. Di
fatto, l’ex terza linea sudafricana non inizierà mai la stagione con il tecnico
trevigiano e verrà sostituito da Augusto
Allori che, solo l’anno prima, aveva concluso la carriera da giocatore a
Mogliano, dopo una lunga militanza tra le fila della Benetton Treviso. Insieme
a lui, viene annunciato anche il nome di Andrea
Marcato (come allenatore degli “skills”) che con Cavinato aveva vinto uno
scudetto e un Trofeo Eccellenza a Calvisano.
A
settembre è grande la curiosità di tutti nel vedere all’opera il nuovo
Petrarca, cambiato sia sotto il profilo tecnico, ma rinnovato anche nel roster.
Hanno lasciato il club 3 dei 4 stranieri della stagione precedente (Eru,
Woodhouse e Rocchia, rimane solo Jeremy
Su’a), ma va via anche tutta la prima linea. Piermaria Leso è uno di questi che, dopo una lunga militanza in
bianconero, sceglie di trasferirsi in Francia. Dopo una sola stagione lasciano
il Petrarca anche Zani, Garfagnoli, e Bigi. Se ne va anche Lorenzo Innocenti, anche lui protagonista di molte stagioni al
Petrarca.
Il
mercato in entrata registra il ritorno di Romulo
Acosta, dalla Benetton Treviso con Giovanni
Maistri, di Luigi Ferraro e Jacopo Salvetti (da Calvisano), di Luigi Milani (da L’Aquila), di Patrick Bigoni (da I Cavalieri), di Travis Larsen (dai Lyons Piacenza), di Jody Rossetto (dall’Accademia Federale)
ed i rientri di alcuni giovani mandati a maturare nelle squadre dell’hinterland
patavino (Mercanzin, Belluco). Però l’arrivo più prestigioso
è senz’altro quello di Miah Nikora,
apertura neozelandese, in precedenza al Connacht, nel Pro 12 dalla ss. 2009-10.
Al gruppo, in novembre, si aggiungerà anche Ed Gower, terza linea da Sydney.
Un
gruppo di 37 giocatori con una età
media di 24,41 anni.
In
pre-campionato il Petrarca dimostra già di essere ben affiatato e fa bella figura
negli incontri preparatori alla stagione che comincerà con il Quarto Veneto Derby Day.
Nell’intento
di dare ampio risalto all’inizio del massimo campionato, ancora una volta la
Federazione, in accordo con le società, decide per far disputare i due derby
veneti nella stessa giornata. Stavolta, però, la sede prescelta è Treviso,
nello stadio di Monigo, dove il Benetton gioca le partite del campionato
celtico Pro 12. La giornata si rivelerà
un fiasco (in termini di affluenza di pubblico) e da dimenticare per Petrarca
e Mogliano. I trevigiani, pur vincendo sul campo, si vedranno aggiudicare
partita persa e 4 punti di penalizzazione per un’infrazione al regolamento,
mentre per la squadra di Cavinato l’esordio contro la Femi CZ Rovigo sarà piuttosto
deludente. Il Petrarca uscirà sconfitto 20-13 mostrando gravi lacune in prima linea e risultando oltremodo falloso.
Alla
prima partita che conta, il Petrarca fa “cilecca” e in 80 minuti butta al vento
tutto ciò che di buono si era visto in pre-campionato.
Immediatamente
suona il campanello d’allarme.
La
tifoseria è preoccupata per la paura
di dover assistere ad un’altra stagione di sofferenza, come la precedente.
Ma
il Petrarca c’è.
Dopo
una settimana, nella trasferta de L’Aquila, complice un avversario abbordabile,
arriva la prima vittoria (39-10), non senza qualche preoccupazione, sempre
dalla prima linea.
Ma
chi vince ha sempre ragione e la prova
del nove arriva subito alla terza di campionato, quando alla Guizza sono
attesi i Campioni d’Italia in carica di Calvisano.
Andrea
Cavinato affronta per la prima volta da avversario la squadra con la quale
aveva vinto due scudetti e un Trofeo d’Eccellenza e prepara la partita in maniera
certosina.
E
il XV bianconero non delude il suo tecnico che, a fine gara, potrà dare sfogo
alla sua gioia perché il Petrarca uscirà vincente, pur di misura (12-11) e con
la mischia a farla da padrone sul campo.
La
vittoria contro i Campioni d’Italia dà il “la” ad un filotto di altre quattro
vittorie in campionato: in casa delle Fiamme Oro (10-26), contro San Donà
(39-18), a Piacenza (9-26) e in casa contro la Ima Lazio (34-15) nell’ultima
gara dell’anno.
Con
le tre vittorie nel Trofeo d’Eccellenza, il Petrarca è imbattuto da 9 incontri ufficiali
e chiude l’anno 2015 con il primo posto
in classifica a 29 punti, pur condiviso con Femi Cz Rovigo e Calvisano,
oltre a comandare la classifica del proprio girone nel Trofeo d’Eccellenza, di
fatto ipotecandone la finale.
In
campionato il distacco dalla 5^ in classifica (Viadana) è di 12 punti.
Un
vantaggio piuttosto rassicurante, in vista della ripresa del campionato che
vedrà arrivare alla Guizza proprio la squadra mantovana.
L’ultima
del girone di andata sarà a Mogliano, l’unica squadra tra le più titolate delle
ultime stagioni, ad essere affrontata fuori casa nella prima parte di stagione.
Pertanto,
per il Petrarca, si preannuncia un girone
di ritorno molto più impegnativo e, per dipiù, da giocare in buona parte
durante la stagione invernale, dove serviranno gambe, polmoni, nervi saldi e, soprattutto, tanto cuore.
Ma
il Petrarca di Andrea Cavinato sin qui ha dato prova di averne tanto ed il
simbolo è senz’altro rappresentato dal suo capitano, Federico Conforti, che ad ogni partita fa valere il suo indomito
carattere combattivo.
Al
Petrarca da quando aveva 10 anni, “Chicco” non
nasconde la sua voglia di scudetto e lo esterna apertamente sulle pagine
della stampa, con sincerità e grande convinzione.
In
fondo è quello che tutti ci aspettiamo, pur nella consapevolezza che sarà un
risultato molto difficile da ottenere, ma non impossibile.
Forza Petrarca. Sempre!
Enrico
DANIELE
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