In 7 puntate la storia di una “classicissima” del rugby italiano.
TERZA PUNTATA
1969-1979:
L’EXPLOIT DEL PETRARCA E LO SPAREGGIO DI UDINE.
Gli anni tra il 1969 e il 1979 furono
quelli che videro l’esplosione del Petrarca e ne avrebbero segnato,
indelebilmente, la storia. In quegli anni il Petrarca faceva veramente paura
a tutti, sia per i meriti sportivi che per la gestione della società e
della squadra. E’ di quegli anni il famoso “stile Petrarca”, inimitabile
tutt’oggi.
In quel periodo la squadra bianconera vinse 6
titoli (5 consecutivi), aggregandosi alle migliori squadre che, sino
allora, avevano vinto lo scudetto.
Il
primo titolo nazionale arrivò proprio nella stagione 1969-70.
Erano gli anni della contestazione giovanile studentesca
ed il Petrarca si accingeva a giocarsi le proprie carte nel 40° campionato
italiano di prima divisione (Serie A). Si giocava con la formula a girone
unico all’italiana (partite di andata e ritorno). Singolare la partecipazione
al torneo di due squadre napoletane: il CUS Napoli, che aveva
ereditato il titolo dal Partenope, uscita dal panorama rugbistico per problemi
finanziari, e dal G.S. Esercito, di stanza nel capoluogo campano. Anche
l’area romana era rappresentata da più squadre. Erano ben 4 le formazioni
laziali, con Rugby Roma, CUS Roma (sponsorizzata
Buscaglione), S.S. Lazio e Frascati. Due erano le squadre
padovane: le mitiche Fiamme Oro, già 5 volte scudettate, ed il Petrarca.
Con Treviso (sponsorizzata Metalcrom) e Rovigo (sponsorizzata
Tosimobili) le venete erano 4 in tutto. Parma e L’Aquila
completavano la dozzina dei partecipanti al torneo.
Petrarca e Rovigo si incontrarono alla 7° e alla
18° giornata. Entrambe le vittorie andarono al Petrarca (3-17 a Rovigo e
17-12 a Padova).
A fine stagione il Petrarca si aggiudicherà lo
scudetto vincendo 19 su 22 incontri disputati,
pareggiandone 2 e perdendo solo 1 volta, contro L’Aquila, Campione d’Italia,
alla 14° giornata.
Top player del campionato Elio Michelon con 145
punti.
La rosa dei giocatori del Petrarca della stagione
del primo scudetto (in ordine alfabetico):
Amagliani,
Andrioli, Baraldi 1°, Bettella, Bottaro, Cameran, Calore, Colombini, De
Danieli, Dolfin, Garcea, Gerardo, Lazzarini, Luise 3°, Mann, Michelon, Miele, Nazari,
Patelli 1°, Sabattini, Sagramora, Seguso, Valier.
Il Petrarca farà seguito alla conquista del primo
scudetto con altri 4 di fila: 1970-71, 1971-72, 1972-73, 1973-74, replicando
poi nel 1976-77, dopo la parentesi di Brescia (1974-75) e di Rovigo
(1975-76).
Una formazione del Petrarca scudettato del 1970
(dal volume Petrarca Rugby 1947-2000)
Tra tutti gli scudetti, memorabile resta quello
della stagione 1976-77. Il torneo n. 47 si disputava per la prima volta a 14
squadre, essendo allargato dalla Federazione Rugby alla Caronte Reggio
Calabria e al San Donà.
Lo
scudetto era appuntato sulle maglie di Rovigo, sponsorizzata
Sanson, che, perciò, era la squadra da battere.
Molte
le analogie di quel campionato con quello del 2010-11,
anno dell’ultimo scudetto conquistato dal Petrarca.
Rovigo
aveva dominato l’intera stagione, tanto che il Commendator
Campice, notabile dirigente dei bersaglieri, affermò che doveva nevicare
ad agosto perché il Petrarca vincesse il campionato. Esattamente come nel
2010-11, quando nella finale di Rovigo (che nella stagione aveva vinto 16 incontri) i giocatori rossoblù indossavano sotto la maglia di gara
una t-shirt con la scritta “campioni d’Italia”, anche allora mai più
funesto fu l’episodio.
Rivalità nella rivalità, lo scontro tra i
fratelli Elio e Dino De Anna. Il secondo aveva lasciato la maglia rossoblù,
dove era poco utilizzato, ed ora militava con quella bianconera del Petrarca.
Il calendario aveva sorteggiato le sfide tra le due
squadre proprio alla fine dei rispettivi gironi. All’andata il Petrarca era
stato sconfitto da Rovigo (24-6), ma nel corso della stagione era poi
riuscito a colmare lo svantaggio sui rossoblù e, all’ultima giornata, i bianconeri
riuscirono nell’impresa di agguantare Rovigo. All’Appiani, gremito in ogni
ordine di posto, il Petrarca vinse 21-9, con una superlativa prestazione
di Dino De Anna, e raggiunse i polesani in testa alla classifica. Era
necessario, perciò, giocare lo spareggio.
La
sorte contraria si stava per abbattere su Rovigo.
Il 22 Maggio del 1977, allo Stadio Friuli
di Udine, ancora chiamato “dei Rizzi” successe di tutto. Per buona
parte dell’incontro il punteggio rimase sullo 0-0, nonostante i numerosi calci
di punizione da una parte e dall’altra. Una di queste, calciate dal rossoblù Thomas,
andò a sbattere, beffardamente, prima sul palo di sinistra, poi rimbalzò sulla
traversa, picchiò il palo di destra e, accompagnato dal boato della folla, si
spense a lato. Verso la fine del primo tempo al Petrarca venne concesso un
calcio piazzato che né Lelio Lazzarini (calciatore designato) né Dino
De Anna se la sentirono di battere. Fu allora Lucio Boccaletto,
rocciosa seconda linea del Petrarca, a calciare la palla con un “puntone” che,
mirabilmente, si infilò tra i pali. Ancora un piazzato a segno di Lazzarini per il Petrarca
e si andò al riposo sul 6-0. L’episodio chiave, che fa ancora discutere,
nel secondo tempo. Il pallone, di rimpallo tra Lazzarini e Rossi,
viene agguantato da Dino De Anna che, si dice, calpestando oltre la
linea laterale, andò a schiacciare sulla bandierina. L’arbitro concesse
la meta. A quel punto, sullo stadio calò l’inferno. Un forte vento
spingeva contrario all’avanzata dei giocatori di Rovigo e, poco dopo, si
scatenò un violento temporale. La grandine, caduta in abbondanza, copriva
il manto erboso del campo e, sugli spalti, il grido dei tifosi petrarchini “Nevica!Nevica!” fece raggelare il
sangue nelle vene dei bersaglieri. In quel clima da tregenda, un fulmine
colpì un gruppo di tifosi del Rovigo sugli spalti, uno dei quali morì
all’istante. Sotto i riflettori, accesi
per il diluvio che imperversava, risultarono inefficaci tutti i tentativi di
Rovigo. I rossoblù si videro annullare anche 2 mete dal contestato arbitro
romano Pogutz. Il Petrarca, alla fine, vinse 10-9, aggiudicandosi il suo 6°
scudetto, ma la giornata “jellata” per Rovigo non era ancora finta.
Al ritorno, infatti, il pullman dei bersaglieri ebbe un incidente durante il
percorso che riportava a casa la squadra.
Le formazioni delle due squadre di
quell’epico spareggio.
Petrarca
Padova: Lazzarini, Rocca, Scalzotto, Ragazzi, D. De Anna, Babrow, Pardiès,
Boccaletto, Baraldi 2°, Bergamasco, Brevigliero, Rinaldo, Piovan, Busnardo,
Presutti.
Sanson
Rovigo: A. Zanella, Rossi, Salvan, Toffoli, E. De Anna, Thomas, Visentin,
Degan, N. Zanella, Zamana, Favaretto, Naudè, M. Quaglio, M. Borgato, Barion.
A prescindere dalla rocambolesca finale di Udine,
nel periodo in esame Rovigo non sfigurò affatto, confermandosi come squadra temibile. I
bersaglieri, infatti, vinsero due scudetti: 1975-76 e 1978-79.
(fine terza
puntata)
Enrico
DANIELE
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