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sabato 23 febbraio 2013

150° DERBY TRA PETRARCA E ROVIGO


In 7 puntate la storia di una “classicissima” del rugby italiano.



TERZA PUNTATA
1969-1979: L’EXPLOIT DEL PETRARCA E LO SPAREGGIO DI UDINE.

Gli anni tra il 1969 e il 1979 furono quelli che videro l’esplosione del Petrarca e ne avrebbero segnato, indelebilmente, la storia. In quegli anni il Petrarca faceva veramente paura a tutti, sia per i meriti sportivi che per la gestione della società e della squadra. E’ di quegli anni il famoso “stile Petrarca”, inimitabile tutt’oggi.
In quel periodo la squadra bianconera vinse 6 titoli (5 consecutivi), aggregandosi alle migliori squadre che, sino allora, avevano vinto lo scudetto.
Il primo titolo nazionale arrivò proprio nella stagione 1969-70.
Erano gli anni della contestazione giovanile studentesca ed il Petrarca si accingeva a giocarsi le proprie carte nel 40° campionato italiano di prima divisione (Serie A). Si giocava con la formula a girone unico all’italiana (partite di andata e ritorno). Singolare la partecipazione al torneo di due squadre napoletane: il CUS Napoli, che aveva ereditato il titolo dal Partenope, uscita dal panorama rugbistico per problemi finanziari, e dal G.S. Esercito, di stanza nel capoluogo campano. Anche l’area romana era rappresentata da più squadre. Erano ben 4 le formazioni laziali, con Rugby Roma, CUS Roma (sponsorizzata Buscaglione), S.S. Lazio e Frascati. Due erano le squadre padovane: le mitiche Fiamme Oro, già 5 volte scudettate, ed il Petrarca. Con Treviso (sponsorizzata Metalcrom) e Rovigo (sponsorizzata Tosimobili) le venete erano 4 in tutto. Parma e L’Aquila completavano la dozzina dei partecipanti al torneo.
Petrarca e Rovigo si incontrarono alla 7° e alla 18° giornata. Entrambe le vittorie andarono al Petrarca (3-17 a Rovigo e 17-12 a Padova).
A fine stagione il Petrarca si aggiudicherà lo scudetto vincendo 19 su 22 incontri disputati, pareggiandone 2 e perdendo solo 1 volta, contro L’Aquila, Campione d’Italia, alla 14° giornata.
Top player del campionato Elio Michelon con 145 punti.
La rosa dei giocatori del Petrarca della stagione del primo scudetto (in ordine alfabetico):
Amagliani, Andrioli, Baraldi 1°, Bettella, Bottaro, Cameran, Calore, Colombini, De Danieli, Dolfin, Garcea, Gerardo, Lazzarini, Luise 3°, Mann, Michelon, Miele, Nazari, Patelli 1°, Sabattini, Sagramora, Seguso, Valier.
Il Petrarca farà seguito alla conquista del primo scudetto con altri 4 di fila: 1970-71, 1971-72, 1972-73, 1973-74, replicando poi nel 1976-77, dopo la parentesi di Brescia (1974-75) e di Rovigo (1975-76).

Una formazione del Petrarca scudettato del 1970
(dal volume Petrarca Rugby 1947-2000)

Tra tutti gli scudetti, memorabile resta quello della stagione 1976-77. Il torneo n. 47 si disputava per la prima volta a 14 squadre, essendo allargato dalla Federazione Rugby alla Caronte Reggio Calabria e al San Donà.
Lo scudetto era appuntato sulle maglie di Rovigo, sponsorizzata Sanson, che, perciò, era la squadra da battere.
Molte le analogie di quel campionato con quello del 2010-11, anno dell’ultimo scudetto conquistato dal Petrarca.
Rovigo aveva dominato l’intera stagione, tanto che il Commendator Campice, notabile dirigente dei bersaglieri, affermò che doveva nevicare ad agosto perché il Petrarca vincesse il campionato. Esattamente come nel 2010-11, quando nella finale di Rovigo (che nella stagione aveva vinto 16 incontri) i giocatori rossoblù indossavano sotto la maglia di gara una t-shirt con la scritta “campioni d’Italia”, anche allora mai più funesto fu l’episodio.
Rivalità nella rivalità, lo scontro tra i fratelli Elio e Dino De Anna. Il secondo aveva lasciato la maglia rossoblù, dove era poco utilizzato, ed ora militava con quella bianconera del Petrarca.
Il calendario aveva sorteggiato le sfide tra le due squadre proprio alla fine dei rispettivi gironi. All’andata il Petrarca era stato sconfitto da Rovigo (24-6), ma nel corso della stagione era poi riuscito a colmare lo svantaggio sui rossoblù e, all’ultima giornata, i bianconeri riuscirono nell’impresa di agguantare Rovigo. All’Appiani, gremito in ogni ordine di posto, il Petrarca vinse 21-9, con una superlativa prestazione di Dino De Anna, e raggiunse i polesani in testa alla classifica. Era necessario, perciò, giocare lo spareggio
La sorte contraria si stava per abbattere su Rovigo.
Il 22 Maggio del 1977, allo Stadio Friuli di Udine, ancora chiamato “dei Rizzi” successe di tutto. Per buona parte dell’incontro il punteggio rimase sullo 0-0, nonostante i numerosi calci di punizione da una parte e dall’altra. Una di queste, calciate dal rossoblù Thomas, andò a sbattere, beffardamente, prima sul palo di sinistra, poi rimbalzò sulla traversa, picchiò il palo di destra e, accompagnato dal boato della folla, si spense a lato. Verso la fine del primo tempo al Petrarca venne concesso un calcio piazzato che né Lelio Lazzarini (calciatore designato) né Dino De Anna se la sentirono di battere. Fu allora Lucio Boccaletto, rocciosa seconda linea del Petrarca, a calciare la palla con un “puntone” che, mirabilmente, si infilò tra i pali. Ancora un piazzato a segno di Lazzarini per il Petrarca e si andò al riposo sul 6-0. L’episodio chiave, che fa ancora discutere, nel secondo tempo. Il pallone, di rimpallo tra Lazzarini e Rossi, viene agguantato da Dino De Anna che, si dice, calpestando oltre la linea laterale, andò a schiacciare sulla bandierina. L’arbitro concesse la meta. A quel punto, sullo stadio calò l’inferno. Un forte vento spingeva contrario all’avanzata dei giocatori di Rovigo e, poco dopo, si scatenò un violento temporale. La grandine, caduta in abbondanza, copriva il manto erboso del campo e, sugli spalti, il grido dei tifosi petrarchini “Nevica!Nevica!fece raggelare il sangue nelle vene dei bersaglieri. In quel clima da tregenda, un fulmine colpì un gruppo di tifosi del Rovigo sugli spalti, uno dei quali morì all’istante.  Sotto i riflettori, accesi per il diluvio che imperversava, risultarono inefficaci tutti i tentativi di Rovigo. I rossoblù si videro annullare anche 2 mete dal contestato arbitro romano Pogutz. Il Petrarca, alla fine, vinse 10-9, aggiudicandosi il suo 6° scudetto, ma la giornata “jellata” per Rovigo non era ancora finta. Al ritorno, infatti, il pullman dei bersaglieri ebbe un incidente durante il percorso che riportava a casa la squadra.
Le formazioni delle due squadre di quell’epico spareggio.
Petrarca Padova: Lazzarini, Rocca, Scalzotto, Ragazzi, D. De Anna, Babrow, Pardiès, Boccaletto, Baraldi 2°, Bergamasco, Brevigliero, Rinaldo, Piovan, Busnardo, Presutti.
Sanson Rovigo: A. Zanella, Rossi, Salvan, Toffoli, E. De Anna, Thomas, Visentin, Degan, N. Zanella, Zamana, Favaretto, Naudè, M. Quaglio, M. Borgato, Barion.

A prescindere dalla rocambolesca finale di Udine, nel periodo in esame Rovigo non sfigurò affatto, confermandosi come squadra temibile. I bersaglieri, infattivinsero due scudetti: 1975-76 e 1978-79.
(fine terza puntata)

Enrico DANIELE


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