Storica vittoria contro l’Irlanda 22-15
nell’ultimo turno del Sei Nazioni
Migliore addio non poteva esserci per Andrea
Lo Cicero.
Di fronte al pubblico accorso all’Olimpico, pieno
in ogni ordine di posto, l’Italia ottiene una storica vittoria sull’Irlanda
22-15, mai battuta nel Sei Nazioni, e chiude nel migliore dei modi un
torneo che ha certificato l’indubbia crescita della Nazionale Azzurra, seppur
con qualche calo contro Scozia e Galles.
L’Italia concede subito tre calci di punizione ai
verdi, per indisciplina. Potrebbero costare caro, ma gli azzurri stavolta sono
molto attenti e chiudono il primo tempo 9-6, senza sfruttare la
superiorità numerica dovuta ad un giallo comminato ad O’Driscoll
per un fallo, bruttissimo, di frustrazione (stamping nei confronti di Favaro).
Al rientro per il secondo tempo, l’Italia
concretizza una certa superiorità con una meta di Venditti al 49’, non
vista chiaramente dall’arbitro, che chiede l’intervento del TMO. Orquera
trasforma e l’Italia vola. L’Irlanda però non è doma, anzi. Gli Azzurri sono
costretti a tamponare la reazione dei verdi e Parisse, in un
contrasto, allunga una gamba a sgambettare l’avversario. Il capitano azzurro viene
punito con il giallo. Calcio per l’Irlanda in mezzo ai pali (16-9) e
replica al 58’ e al 64’ (16-15).
Al 64’ Lo Cicero abbandona il campo in lacrime:
per lui sarà la 103° e ultima partita e l’Olimpico gli tributa un grande e lungo
applauso.
Orquera non sbaglia dalla piazzola al 70’ (19-15)
e l’Irlanda resta in 14 per un giallo a Ryan. Soffrono gli azzurri ma
non mollano e restano concentrati. L’Irlanda preme, ma subisce ancora un giallo
al 79’ (Murray). Il tempo sembra non passare mai. La liberazione arriva
giusto allo scadere quando Orquera mette dentro ancora un calcio. L’arbitro
fischia la fine e l’Italia conquista la sua seconda vittoria in questo Sei
Nazioni (22-15) che chiude con 4 punti in classifica.
Bella prestazione degli Azzurri, sempre vincenti
nelle rimesse laterali, molte delle quali rubate agli avversari. Ottima la
prestazione di capitan Parisse, sporcata solo da un giallo
evitabile.
Grande il “solito” Zanni.
Roma – Sadio Olimpico –
Sabato 16 marzo 2013 – ore 15:30
Sei Nazioni 2013 – V
giornata
ITALIA - IRLANDA 22-15 (9-6)
Italia: 15 Andrea Masi (66' Tommaso Benvenuti), 14 Giovambattista Venditti, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Luke McLean, 10 Luciano Orquera, 9 Edoardo Gori (76' Tobias Botes), 8 Sergio Parisse, 7 Simone Favaro (58' Paul Derbyshire), 6 Alessandro Zanni, 5 Joshua Furno (58' Francesco Minto), 4 Quintin Geldenhuys (64' Antonio Pavanello), 3 Lorenzo Cittadini (76' Alberto de Marchi), 2 Leonardo Ghiraldini (76' Davide Giazzon), 1 Andrea Lo Cicero (64' Michele Rizzo).
Italia: 15 Andrea Masi (66' Tommaso Benvenuti), 14 Giovambattista Venditti, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Luke McLean, 10 Luciano Orquera, 9 Edoardo Gori (76' Tobias Botes), 8 Sergio Parisse, 7 Simone Favaro (58' Paul Derbyshire), 6 Alessandro Zanni, 5 Joshua Furno (58' Francesco Minto), 4 Quintin Geldenhuys (64' Antonio Pavanello), 3 Lorenzo Cittadini (76' Alberto de Marchi), 2 Leonardo Ghiraldini (76' Davide Giazzon), 1 Andrea Lo Cicero (64' Michele Rizzo).
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Craig Gilroy, 13 Brian O'Driscoll, 12 Luke Marshall (28' Ian Madigan), 11 Keith Earls (25' Luke Fitzgerald, 36' Iain Henderson), 10 Paddy Jackson, 9 Conor Murray, 8 Jamie Heaslip, 7 Sean O'Brien, 6 Peter O'Mahony, 5 Donnacha Ryan, 4 Mike McCarthy, 3 Mike Ross (67' Stephen Archer), 2 Rory Best (70' Sean Cronin), 1 Cian Healy (70' David Kilcoyne).
Arbitro: Wayne Barnes
Marcatori: 5' cp. Jackson, 14' cp. Orquera, 21' cp. Orquera, 36' cp. Garcia, 40' cp. Jackson, 49' m. Venditti tr. Orquera, 54' cp. Jackson, 58' cp. Jackson, 64' cp. Jackson, 70' cp. Orquera, 80' cp. Orquera
Cartellini gialli: 30' O'Driscoll, 52' Parisse, 69' Ryan, 79' Murray
Enrico
DANIELE
GRANDE ITALIA, FORZA ITALIA!!!
RispondiEliminaI punti di forza dell’Italia, a mio modestissimo avviso, si sono rivelati essere almeno tre:
1) un allenatore (Jacques Brunel) che ha saputo comprendere e gestire la mentalità e le attitudini del gruppo di giocatori che aveva a disposizione, senza lamentarsi di chi o cosa avrebbe voluto avere e non aveva;
2) un nucleo base di giocatori di livello, affiatati e rodati, provenienti dal Benetton Treviso che si è confermato essere il vero e unico punto di riferimento del rugby italiano a livello internazionale. In ordine di importanza ed efficacia, viene ben prima di Federazione e Zebre. L’Italia senza Benetton sarebbe poco o nulla e saremmo ancora fermi ai tempi delle sconfitte onorevoli.
3) il fattore-Olimpico e il pubblico dei 60.000 che ha sempre sostenuto la squadra e che alla fine hanno fatto probabilmente la differenza. A dimostrazione che il rugby è prima di tutto sostegno. In campo e fuori.