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lunedì 4 novembre 2013

IL COMMENTO ALLA 5° GIORNATA DEL PETRARCA

Le molte sembianze del “Petrarca-camaleonte”
La fotogallery di Massimo Sardena.

Quattro su cinque vanno bene. Vanno benissimo!
Anche perché la vittoria, sudatissima, a San Donà porta il Petrarca in testa alla classifica, che sarà pure provvisoria, ma stare lì sopra la testa di tutti può far solo che bene.
In settimana un amico lontano, che mi legge dai tempi di “Mileno M’Annoio”, mi telefona chiedendomi se adesso mi sento più “Mileno” o più “Enrico”.
Gli rispondo che quando le cose vanno bene è difficile ritornare ad essere “Mileno”, e ci ridiamo su, come ai vecchi tempi.
Quello di quest’anno, per la verità, è un Petrarca che assomiglia ad un camaleonte (che non è animale bello per eccellenza). Cambia aspetto a seconda della squadra che ha davanti riuscendo, il più delle volte facendo tribolare i suoi tifosi in tribuna, a venirne fuori a testa alta.
Probabilmente non è la migliore squadra del campionato, anche se la classifica di oggi dice tutt’altro. Tuttavia il Petrarca di questa stagione sorprende per il suo sapersi adattare alle situazioni e da queste, trarne il massimo vantaggio.
Sconfitta di Prato a parte quando, probabilmente, pensava di affrontare in scioltezza una squadra in dismissione dopo la fuga di tecnici e giocatori che avevano fatto, quasi, tutto bene le scorse stagioni, negli altri incontri di campionato il Petrarca cerca e trova sempre il bandolo della matassa, risultando vincitrice a fine gara.
E’ successo così nell’incontro casalingo con la Lazio, messo sul giusto binario solo nel secondo tempo; in quello di Reggio, dove protagonista è stata l’ottima cabina di regia petrarchina; successe così anche al Battaglini, nel primo incontro del Trofeo d’Eccellenza (e qui la vittoria ci stava tutta!). La scorsa settimana, il filo giusto lo trova subito il Petrarca contro Viadana e, quando il gioco si fa duro, lì trova anche la necessaria caparbietà e l’attitudine al combattimento. Ed è successo così anche sabato a San Donà.
Moretti e Salvan sapevano che il “Pacifici” sarebbe stato duro da espugnare, specie con l’organico del pack di mischia non al massimo della condizione fisica e con Ansell ancora indisponibile, Staibano fuori per infortunio, Furia in panca con un fastidioso mal di schiena, Conforti addirittura in tribuna con lo stesso problema (per citare i casi più noti).
Sulle rive del Piave, invece, sembra ci siano terreni buoni per la crescita di piloni tosti come il granito e problemi “zero” per quanto a condizione fisica. Un primo assaggio dello stato di forma degli avanti di San Donà, il Petrarca lo aveva “degustato” quindici giorni prima nella gara del Trofeo d’Eccellenza.
Sabato sono serviti 20’ abbondanti per capire, non per sovrastare - intendiamoci, la potente mischia dell’M-Three San Donà e per fare in modo che l’incontro deviasse sul binario giusto.
Dove non arriva con la forza, il Petrarca lo fa con la testa. Soffre, morde il freno, ragiona, inventa e trova il modo di piegare la mente degli avversari che, con le gambe e con le braccia ancora superano i nostri (la meta di Bona è arrivata a 3 minuti dal termine). Ne vien fuori un incontro che mette a dura prova le coronarie e i timpani dei tifosi del Petrarca (martellati dalle urla dei tifosi biancazzurri, fotocopie in formato ridotto di quelli d’oltre Adige). La quaterna arbitrale ce la mette tutta e manca poco perché, invece della torta con la ciliegina, ne venga fuori una frittata. Ma Billot, col Petrarca in 14 nei 5 metri di San Donà e a tempo scaduto, decide di non infierire oltre e calcia il pallone sugli spalti.
Il fischio dell’arbitro, l’applauso dei sostenitori padovani e le urla veementi di quelli veneziani, fanno ritrarre la lingua del “Petrarca-camaleonte” che stava per gustarsi l’ultima, e anche meritata se vogliamo dirla tutta, leccornia di giornata.
Meglio accontentarsi così, ristrutturarsi per bene, registrare e perfezionare i meccanismi degli avanti, mettere a puntino alcuni dettagli dietro.
Il resto verrà da sé, logica conseguenza di un lavoro che dovrà essere assiduo, continuo, minuzioso, attento al minimo particolare.
Moretti e Salvan lo sanno: il “Petrarca-camaleonte” può arrivare, mimetizzato, dove vuole.
E le altre?
Poche le sorprese nella 5^ giornata. Anzi, quasi nessuna.
Rovigo fa suo anche il derby con Mogliano, che non va oltre alla bella meta di Galon.
Buon per tutti se Rovigo prende il largo: meglio si illudano prima, che al momento giusto…
Viadana assalta la Capitolina, inerme di fronte ai leoni mantovani, e mantiene il passo-play off.
Calvisano dice la sua a Roma con la Lazio, che anche quest’anno mostra ancora tutti i suoi limiti. I bresciani sono nel quartetto che conta in classifica.
Nel posticipo le Fiamme Oro bruciano la coda al diavolo: Reggio rimane ultima con un solo punticino e i cremisi stanno davanti a tutte le romane nel loro personalissimo campionato nel campionato.
I Cavalieri riposando, in classifica stanno ancora davanti ai Campioni d’Italia.
Il prossimo turno si gioca domenica 10 (sabato c’è la Nazionale) e poi 2 soste per ritornare in campo il 30 novembre.


Enrico DANIELE


La fotogallery di Massimo Sardena

Novak e Billot

Jordaan placca Bona sotto lo sguardo di Billot

Filippo Giusti messo a terra da Bodgan Iovu

Billot esce da un raggruppamento contrastato da Mucelli

Billot sfugge al tentativo di placcaggio di Mucelli

Innocenti e Bertetti su Taumata


Mercanti cerca di contrastare una mini ruck di San Donà

Andrea Bettin con Chris Middleton a sostegno

Bettin in avanzamento su Mucelli

Billot e Favaro bloccano Flynn

Giusti e Innocenti corpo a corpo a contrastare una ruck avversaria



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