Le molte sembianze del “Petrarca-camaleonte”
La fotogallery di Massimo Sardena.
Quattro su cinque vanno bene. Vanno
benissimo!
Anche perché la
vittoria, sudatissima, a San Donà porta il Petrarca in testa alla
classifica, che sarà pure provvisoria, ma stare lì sopra la testa di tutti può
far solo che bene.
In settimana un
amico lontano, che mi legge dai tempi di “Mileno M’Annoio”, mi telefona
chiedendomi se adesso mi sento più “Mileno” o più “Enrico”.
Gli rispondo che
quando le cose vanno bene è difficile ritornare ad essere “Mileno”, e ci
ridiamo su, come ai vecchi tempi.
Quello di quest’anno, per
la verità, è un Petrarca che assomiglia ad un camaleonte (che non è
animale bello per eccellenza). Cambia aspetto a seconda della squadra
che ha davanti riuscendo, il più delle volte facendo tribolare i suoi tifosi
in tribuna, a venirne fuori a testa alta.
Probabilmente non è la
migliore squadra del campionato, anche se la classifica di oggi dice tutt’altro.
Tuttavia il Petrarca di questa stagione sorprende per il suo sapersi
adattare alle situazioni e da queste, trarne il massimo vantaggio.
Sconfitta di Prato
a parte quando, probabilmente, pensava di affrontare in scioltezza una
squadra in dismissione dopo la fuga di tecnici e giocatori che avevano fatto,
quasi, tutto bene le scorse stagioni, negli altri incontri di campionato il
Petrarca cerca e trova sempre il bandolo della matassa, risultando
vincitrice a fine gara.
E’ successo così
nell’incontro casalingo con la Lazio, messo sul giusto binario
solo nel secondo tempo; in quello di Reggio, dove protagonista è stata l’ottima
cabina di regia petrarchina; successe così anche al Battaglini, nel
primo incontro del Trofeo d’Eccellenza (e qui la vittoria ci stava tutta!).
La scorsa settimana, il filo giusto lo trova subito il Petrarca contro
Viadana e, quando il gioco si fa duro, lì trova anche la necessaria caparbietà
e l’attitudine al combattimento. Ed è successo così anche sabato a
San Donà.
Moretti e Salvan
sapevano che il “Pacifici” sarebbe stato duro da espugnare, specie con l’organico
del pack di mischia non al massimo della condizione fisica e con Ansell
ancora indisponibile, Staibano fuori per infortunio, Furia in panca con un
fastidioso mal di schiena, Conforti addirittura in tribuna con lo stesso
problema (per citare i casi più noti).
Sulle rive del Piave, invece, sembra ci
siano terreni buoni per la crescita di piloni tosti come il granito e problemi
“zero” per quanto a condizione fisica. Un primo assaggio dello stato di
forma degli avanti di San Donà, il Petrarca lo aveva “degustato”
quindici giorni prima nella gara del Trofeo d’Eccellenza.
Sabato sono serviti 20’
abbondanti per capire, non per sovrastare - intendiamoci, la potente
mischia dell’M-Three San Donà e per fare in modo che l’incontro deviasse sul
binario giusto.
Dove non arriva con la
forza, il Petrarca lo fa con la testa. Soffre, morde il freno, ragiona,
inventa e trova il modo di piegare la mente degli avversari che, con le
gambe e con le braccia ancora superano i nostri (la meta di Bona è arrivata a 3
minuti dal termine). Ne vien fuori un incontro che mette a dura prova le
coronarie e i timpani dei tifosi del Petrarca (martellati dalle urla dei
tifosi biancazzurri, fotocopie in formato ridotto di quelli d’oltre Adige). La
quaterna arbitrale ce la mette tutta e manca poco perché, invece
della torta con la ciliegina, ne venga fuori una frittata. Ma Billot,
col Petrarca in 14 nei 5 metri di San Donà e a tempo scaduto, decide di
non infierire oltre e calcia il pallone sugli spalti.
Il fischio
dell’arbitro, l’applauso dei sostenitori padovani e le urla veementi di quelli
veneziani, fanno ritrarre la lingua del “Petrarca-camaleonte” che stava
per gustarsi l’ultima, e anche meritata se vogliamo dirla tutta, leccornia di
giornata.
Meglio accontentarsi così, ristrutturarsi per
bene, registrare e perfezionare i meccanismi degli avanti, mettere a puntino
alcuni dettagli dietro.
Il resto verrà da sé, logica conseguenza
di un lavoro che dovrà essere assiduo, continuo, minuzioso, attento al minimo
particolare.
Moretti e Salvan lo sanno: il “Petrarca-camaleonte”
può arrivare, mimetizzato, dove vuole.
…
E le altre?
Poche le sorprese nella 5^ giornata.
Anzi, quasi nessuna.
Rovigo fa suo anche il derby con Mogliano, che non va oltre
alla bella meta di Galon.
Buon per tutti se Rovigo
prende il largo: meglio si illudano prima, che al momento giusto…
Viadana assalta la Capitolina, inerme di fronte ai
leoni mantovani, e mantiene il passo-play off.
Calvisano dice la sua a Roma con la Lazio, che anche quest’anno
mostra ancora tutti i suoi limiti. I bresciani sono nel quartetto che conta in
classifica.
Nel posticipo le Fiamme Oro bruciano la coda al diavolo: Reggio rimane ultima
con un solo punticino e i cremisi stanno davanti a tutte le romane nel loro
personalissimo campionato nel campionato.
I Cavalieri riposando, in classifica stanno
ancora davanti ai Campioni d’Italia.
Il prossimo turno si gioca domenica 10 (sabato c’è la Nazionale) e poi 2 soste per ritornare in campo il
30 novembre.
Enrico DANIELE
La fotogallery di Massimo Sardena
Novak e Billot |
Jordaan placca Bona sotto lo sguardo di Billot |
Filippo Giusti messo a terra da Bodgan Iovu |
Billot esce da un raggruppamento contrastato da Mucelli |
Billot sfugge al tentativo di placcaggio di Mucelli |
Innocenti e Bertetti su Taumata |
Mercanti cerca di contrastare una mini ruck di San Donà |
Andrea Bettin con Chris Middleton a sostegno |
Bettin in avanzamento su Mucelli |
Billot e Favaro bloccano Flynn |
Giusti e Innocenti corpo a corpo a contrastare una ruck avversaria |
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