Una risposta agli “anonimi” del blog.
Una qualsiasi persona che, oltre il suo normale vivere quotidiano simile alla maggior parte delle altre, assume cariche che lo impegnano in attività che interessano direttamente altri soggetti, diventa “personaggio pubblico”.
Non importa quale sia il suo livello d’impegno. Il soggetto perde la funzione di “singolo” fine a se stesso, ed il suo operato è suscettibile al giudizio di molti.
Nel suo piccolo, le decisioni di un padre di famiglia incidono sui familiari, che lo esporranno ai loro giudizi, così come il Presidente del Consiglio incide su quello del popolo italiano che non mancherà di criticarlo.
Con effetti chiaramente proporzionati alle posizioni “estreme” nella scala sociale dei due soggetti citati ad esempio.
In entrambi i casi però, il soggetto che riceve le critiche, specie se sono negative, deve avere il diritto di replica.
E così il padre di famiglia ne discute, quasi sempre attorno al desco familiare, e il Presidente del Consiglio con gli strumenti consoni alla sua figura (Parlamento, giornali, televisione).
Quest’estate nelle discussioni in questo blog, sono emerse molte critiche all’operato di alcuni dirigenti del Petrarca Rugby – personaggi pubblici - che hanno generato le reazioni più accese quelle degli “anonimi” o dei soggetti celati dietro un “nick name” (pseudonimo).
Il diritto di replica è stato di fatto negato ai soggetti attaccati che non sapevano a chi riferirle, in quanto provenienti da anonimi, e si sono perciò riversate sugli autori questo blog, colpevoli di aver dato spazio a costoro.
Non più tardi di qualche giorno fa, qualcuno della nostra redazione si è dovuto subire, senza possibilità di replica, le invettive assai pesanti di un soggetto pubblico attaccato molto duramente nelle discussioni estive.
A onor del vero, il giorno seguente, alle invettive sono seguite prontamente le scuse dell’interessato, che abbiamo accettato comprendendo il contesto nel quale ci erano state rivolte
Lo “spirito editoriale” del Boccaccio Rugby News che, come recita il sottotitolo del blog, vuole essere la voce dei tifosi e dei simpatizzanti del Petrarca Rugby, ha rischiato di venir meno e, purtroppo per noi, siamo stati costretti ad introdurre la “moderazione ai commenti”.
Ciò nonostante, continuano ad arrivare ancora alla nostra redazione alcuni scritti da parte di soggetti “anonimi” o celati da “nick name” che riportano attacchi diretti e personali (con nome e cognome) a soggetti pubblici che non hanno il modo di poter replicare.
La moderazione attuata dal blog non li priva del diritto di esprimere il loro pensiero. Elimina però dai commenti tutti i riferimenti diretti alle persone, per quanto possibile senza stravolgerne il contenuto.
Per l’epurazione effettuata, riceviamo le “calorose proteste” di questi soggetti anonimi.
Invitiamo costoro a rivolgere i loro scritti direttamente alle persone interessate (i loro indirizzi sono noti a tutti).
Diversamente usino l’ospitalità offerta dal Boccaccio per discussioni civili, anche se con critiche fatte in forma anonima, dando la possibilità di un altrettanto civile e critico diritto di replica.
La Redazione del Boccaccio Rugby News
Congratulazioni per questo post al Boccaccio ed al suo nuovo "leader" Enrico Daniele.
RispondiEliminaIl dibattito nato intorno al Petrarca grazie a questo blog è una delle cose migliori (escludendo lo scudetto tricolore ovviamente) che l'ambiente petrarchino abbia prodotto in questo anno 2011.
La selva di informazioni e soprattutto la molteplicità di considerazioni (raramente errate) che ha regalato il Boccaccio ha messo in campo una forza nuova nell'ambiente dei Neri.
Non tutti hanno saputo reagire in maniera corretta; da una parte gli anonimi di cui si occupa il Boccaccio in questo post, persone prese dal fuoco sacro di risolvere in due giorni e venti righe situazioni magari vere e magari anche scabrose ma che meritano invece attenzione generale, tempi di soluzione ma soprattutto attenzione all'umano, ma poi, c'è anche l'altra parte.
Se è giusto e di grande maturità quanto scritto qui sopra, ovvero quanto il Boccaccio scrive a costo di perdere magari qualche affezionato o tirarsi addosso qualche stupida critica di aver "ceduto le armi", se quanto sopra è veramente corretto è altrettanto corretto che anche i "personaggi pubblici" ovvero tutti i componenti lo staff dirigenziale di tutte le tre Società petrarchine sappiano che si muovono in un mondo dove la comunicazione è fonte essenziale, indispensabile, ineludibile, per un successo.
Non si può eludere il mondo della comunicazione, da trent'anni è così e da quando ci sono i "new media" la cosa ha assunto proporzioni gigantesche, a volte abnormi, ma con le quali si può convivere benissimo.
La comunicazione dei new media, Boccaccio incluso e primo fra tutti nel mondo petrachino, è la vera arma di riscatto e di crescita per il rugby. Mentre i "vecchi" aspettano un titolo sulla Gazzetta, sono già uscite migliaia di parole dai blog, lette da migliaia di persone e, questa è la novità e la differenza con la Gazzetta, commentate dai lettori.
Davanti a tutto questo la dirigenza petrarchina non può e non deve auspicare il silenzio o il post sdolcinato e favorevole ai suoi rari interventi ma deve, come pare fare tutto il movimento sportivo che ci riguarda, cavalcare l'onda. Cercate visibilità? Eccola, ma NON è uno spot gratis è comunicazione, vera. I personaggi pubblici offesi di cui parla il Boccaccio in questo post sembrano troppo spesso amare l'ombra e, ammettiamolo, hanno dato prova spesso di non saper convivere con la comunicazione e mal sopportarla. Infilare la etichetta di "sovversivo" o chissà cosa altro a chi scrive non è la soluzione. Forse per questo detesto certi anonimi, per loro niente etichetta eh! Gli anonimi beceri ed offensivi tacciano allora ma parlino gli altri, parlino liberamente, parlino molto, parlino sensatamente, parlino con testa e cuore lasciando stare la pancia.
Parli anche il Petrarca però, esca dal tunnel buio del silenzio, parli alla città ed ai tifosi, ai suoi ragazzi e bambini delle giovanili, ai genitori di questi, agli allenatori. Ora c'è solo il silenzio e c'è un ambiente da rivitalizzare, c'è una tradizione da far vivere nella modernità. Amare il Petrarca per tutto quello che rappresenta come modello educativo e come filosofia sportiva non è una ingerenza in affari altrui, questo modo di amare il Petrarca è un sano valore petrarchino.
FORZA PETRARCA, SEMPRE !
Stefano, il tuo commento (che avrei voluto come “articolo” per il Boccaccio – c’è da farne un’altra Edizione Speciale) mi commuove…quello che scrivi è la sacrosanta verità e i complimenti che ci fai so essere sinceri e non di circostanza!
RispondiEliminaGrazie ancora.
Non perdiamo la fiducia che ciò che facciamo per il Petrarca (io, tu, chi scrive sul Boccaccio, quelli che ci mandano commenti e quelli che semplicemente ci leggono) prima o poi smuova questo ambiente “mummificato” sulle proprie convinzioni (manie di onnipotenza, le chiamo io) che stravolgono completamente lo spirito che ha animato i fondatori del Petrarca, portando la società verso un isolamento sempre più marcato.
In questo particolare momento critico di congiuntura economica, allontanarsi dai tifosi, dagli sponsor e dalla città, significa prendere un abbrivio che non ha via d’uscita, se non quello dell’implosione.
E’ un fatto gravissimo il non comprendere, da parte di chi sta nelle stanze dei bottoni, che l’apertura sollecitata da tutti, è un segnale che tanta gente è ancora vicina e ben disposta per il bene della(le) Società tuttonera. Il non capire questo nuoce a tutto il mondo che ruota intorno al Petrarca!
E’ inutile nasconderci dietro un dito: basta girare tra la gente che frequenta il Petrarca e sentire quasi esclusivamente sempre e solo lamentele da parte di genitori, ma anche di accompagnatori, dirigenti e semplici tifosi.
Perché a sentirle siamo sempre e solo noi?
Abbiamo orecchie diverse dagli altri?
Per caso siamo noi che ascoltiamo solo i discorsi cattivi o sono gli unici discorsi che sentiamo?
Il nostro impegno non viene meno e non verrà mai meno, almeno finché non vedremo anche piccoli segnali di avvicinamento.
Anche se le critiche che ci piovono addosso, direttamente o di traverso, sul momento ci fanno male.
Come una vescica su una mano, che al momento fa male ma che ha reso più forte il muscolo che quella mano stava allenando, così le critiche avranno per noi l’effetto di un tonico per rafforzare sempre più il nostro impegno, in quanto convinti che ciò che facciamo è per il bene del Petrarca che amiamo.
Grazie Stefano e insieme: FORZA PETRARCA. SEMPRE!