A Parma i
bianconeri la spuntano dopo un incontro molto duro.
Posticipi favorevoli alle squadre in trasferta.
A San
Donà, dopo un primo tempo
chiuso sulla parità assoluta 3-3 per i calci di Robuschi (M-Three San Donà) e
Padovani (Marchiol Mogliano), sono i
trevigiani a far loro il derby veneto, per una meta segnata da Cerioni al
56’. Finisce 3-8 per gli ospiti che
raggiungono così il 5° posto in classifica (pari punti – 23 – con Rovigo, ma con
miglior differenza). Punto di bonus difensivo per San Donà che si attesta all’8°
posto a 15 punti, in posizione relativamente tranquilla.
Partita molto sofferta nell’altro incontro, trasmesso
in diretta televisiva.
Al XXV
Aprile di Moletolo, è il Petrarca ad avere la meglio sui Crociati (6-15) giocando un incontro su un campo gravemente appesantito
dalle recenti precipitazioni.
Condizioni del terreno di gioco che hanno in
parte falsato il rendimento delle due squadre, di fatto con un livellamento
verso il basso dei valori di entrambe.
Parte
avanti il Petrarca che ha
giocatori tecnicamente più dotati dei Crociati, “all made in Italy”. Già dopo
qualche minuto i bianconeri potrebbero essere avanti di 6 punti se
Menniti-Ippolito non avesse fallito due opportunità dalla piazzola, una anche apparentemente
facile. A scagionare il giocatore del Petrarca, oggi schierato estremo, solitamente
con percentuali altissime di realizzazione, le cattive condizioni delle
piazzole di tiro.
Il Petrarca nel primo tempo sta sempre sulla metà campo dei Crociati che, però, difendono bene
e non lasciano spazi alle molteplici incursioni degli avanti e dei tre quarti
bianconeri.
Sono i padroni di casa, peraltro, a sfruttare al
meglio le stesse opportunità del Petrarca, assegnate dal sig. Liperini
(arbitraggio positivo): Gennari bissa il
centro dalla piazzola (22’ e 35’) e porta avanti i suoi 6-0. Il Petrarca sembra scosso con Menniti-Ippolito
frustrato per i due errori. Al 38’ è Innocenti ad essere fermato praticamente
in meta, ma allo scadere del tempo il Petrarca trova ciò che ha cercato dal
primo minuto: la meta del sorpasso arriva
per mano di Novak che, dopo una touche vinta dal Petrarca a 5 metri, entra
in area avversaria con tutto il pack bianconero. Menniti-Ippolito stavolta non sbaglia dalla piazzola, aiutato dal palo
di sinistra che devia il pallone in mezzo l’acca. Si va quindi al riposo sul 6-7 per i padovani.
Alla ripresa del gioco è ancora Menniti-Ippolito, sicuramente rinfrancato
dal risultato, a doppiare il calcio dalla piazzola, trasformando al 43’ una
punizione dalla linea dei 10 metri parmense (6-10).
Altra “quasi meta” dei bianconeri al 54’,
chiamata alta dal giudice di gara.
Al 58’, invece, non ha dubbi nell’alzare in alto il
braccio il direttore di gara livornese: è
sempre Menniti-Ippolito a finalizzare un’azione corale del Petrarca,
schiacciando in meta l’ovale. Non gli riesce la trasformazione (il pallone
calciato finisce a lato di pochissimo), ma ora il Petrarca è sul più
rassicurante 6-15. Non si adagia però sul risultato, e cerca ancora la meta, ma
viene efficacemente contrastato dai Crociati, pur in notevole debito fisico. Molti
sono presi dai crampi alle gambe (oggi faticavano tutti veramente a reggersi in
piedi). La partita si fa dura. I giocatori si battono con tutte le forze e
faticano a riconoscersi in campo, tanto erano coperti di fango, ed il pallone
era sempre più simile ad una scivolosa saponetta bagnata.
Al 79’ l’ultima
opportunità per i padroni di casa per cercare il punto di bonus difensivo, ma Zucconi,
subentrato a Gennari uscito per crampi, fallisce il centro dalla piazzola.
La partita
si chiude quindi sul risultato di 6-15.
Le due squadre avranno ora la possibilità di
incontrarsi ancora per due volte, nel prossimo fine settimana a Padova e di
nuovo tra 15 giorni a Parma, per i due turni del Trofeo Eccellenza.
Il
Petrarca resta saldamente in zona play off a 31 punti, due in meno delle prime Viadana e Cavalieri
(33), e dietro di uno a Calvisano (32), ma lontano otto punti da Mogliano e
Rovigo (5° e 6°) che ne hanno 23.
In tribuna pochi spettatori (150 circa – almeno
una trentina di fede bianconera) tra i quali anche l’allenatore nocetano dei Cavalieri
Estra di Prato ed ex gialloblù, Filippo Frati, in osservazione.
Di seguito la classifica completa aggiornata.
Enrico
DANIELE
Visti in tv gli spettatori erano molto meno di 150. Forse al massimo una cinquantina a essere generosi....
RispondiEliminaComunque il rugby nel fango ha sempre un fascino indiscutibile. Un mito.
Per il telecronista della Rai dalla voce flautata e il linguaggio ricercato la parola fango doveva essere quasi una bestemmia. Pur di non pronunciare l'orrendo termine ha detto più volte: "il campo da gioco mostra segni di cedimento"... Ma che per caso "fango" è una parolaccia impronunciabile? O a Parma, terra di Dondi, il fango non esiste????