Rovigo vince il match clou contro Viadana allo
Zaffanella.
San Donà strapazza I Cavalieri.
Prima vittoria per la Capitolina.
Le Fiamme Oro sconfitte in casa dai Campioni d’Italia
di Mogliano.
Il Petrarca vince, ma non convince.
Moretti: serve più volume ed intensità.
De Angelis: squadre equilibrate, ma troppi
errori.
Seconda giornata appena conclusa e già
si tirano i primi bilanci.
Non abbiamo assistito alla “goleada”
(passatemi il termine calcistico) della scorsa settimana, ma ci sono già alcune
conferme.
Tra le prime Rovigo si
conferma squadra da battere, Mogliano pure. Passo falso casalingo di
Viadana, che perde di misura contro i bersaglieri. Sconfitta anche per i
Cavalieri a San Donà.
Dietro, prima vittoria
della neo promossa Capitolina a spese del Reggio, ottima la vittoria di
San Donà e senza infamia ne lode quella del Petrarca, alla prima
davanti al proprio pubblico.
…
Il match clou si giocava allo Zaffanella
dove, ospite di Viadana era la Vea Femi CZ Rovigo.
La differenza la fanno i calci, mentre le mete sono
state una per parte.
Ospiti in vantaggio alla
fine del primo tempo grazie ai calci di Bergamirco (3-6).
Nella ripresa Viadana
pareggia al piede con Fenner (6-6) e Bergamirco risponde (6-9). Pareggio
ancora di Viadana con il piede di Fenner (9-9). La meta arriva
con Viadana in 14 (giallo a G. Pavan): è Ngawini a marcare, ben
imbeccato da Van Niekerk. Trasforma Bergamirco (9-16). Avanti
ancora Rovigo con un piazzato da 50 metri di Basson (9-19). Viadana
tenta la rimonta con Fenner che va in meta ma non trasforma per il 14-19
finale.
…
Pomeriggio afoso alla
Guizza.
Il cielo leggermente velato
e la mancanza di vento ha reso il clima quasi opprimente.
Nota positiva il numeroso pubblico accorso al Memo Geremia
per la prima casalinga del Petrarca. Tra gli altri, alcuni volti noti: Leonardo
Sarto (fresco di meta in Pro 12), Marco Barbini, Ludovico
Nitoglia, Andrea Gritti, Beppe Artuso.
La tribuna è tutta per il
Petrarca e freme per vedere all’opera i bianconeri.
L’inizio però è tutto della Lazio che già al 3’ ha la
possibilità di andare avanti col punteggio, non fosse che il piazzato da 30 m
di Rubini finisce a lato.
Risponde il Petrarca al 7’
con una pericolosa penetrazione di Morsellino, fermato però prima
dei 22 laziali. All’8’ Filippucci rimpiazza temporaneamente Ventricelli e i
biancocelesti pressano il Petrarca sulla propria metà campo.
Ci prova Jordaan, schierato oggi all’ala,
che sfrutta la sua notevole agilità per infiltrarsi tra le maglie della difesa
ospite. Nulla di fatto.
Il Petrarca non riesce a
costruire azioni corali e si affida troppo alle iniziative personali. Ne
approfitta la Lazio, abile a bloccarle puntualmente e a rimettere la palla in
campo avversario. Su una di queste, al 25’, non riesce la presa a terra di
Cerioni che piuttosto goffamente perde palla in avanti a ridosso dei propri 22.
Pericolo per il Petrarca dagli sviluppi della mischia successiva: Rubini
sfruttando l’abilità di Nathan (due tra i migliori della Lazio) riesce
ad arrivare quasi in meta, fermato da un “in avanti” a 5 metri. Moretti
cambia in anticipo la prima linea, sostituendo al 26’ Furia per Novak e
al 29’ Staibano, precauzionalmente, per un leggero infortunio, sostituito
da Leso
L’andamento della partita
non cambia.
Cambia però il punteggio, a
favore degli ospiti. E’ Nathan a centrare da poco meno di 50 metri un calcio
piazzato (0-3).
Jordaan capisce che con l’astuzia è possibile
bucare la difesa laziale e ci riprova con una guizzante azione personale al
34’. Viene fermato da Civetta e, nello scontro alquanto violento,
entrambi rimangono a terra. Il sudafricano sembra avere la peggio e viene
sostituito immediatamente da Chillon. L’italo americano, invece, dopo le
cure dei sanitari si rialza e riprende il suo posto.
Moretti prova a cambiare la mediana, per vedere se il
Petrarca riesce finalmente ad impostare qualche ordinata azione corale. Fuori
Francescato, dentro Billot.
Ma la musica non cambia e di
corale ci sono solo i mugugni in tribuna.
Ci prova Novak a
soddisfare le aspettative del pubblico di casa: al 35’ si porta al limite
dei 5 metri e scodella per Bettin che è ben piazzato in linea con il
centro dei pali ma la sua penetrazione finisce con un “in avanti”.
Replica dei mugugni in
tribuna che smettono solo al 36’, perché Menniti-Ippolito rompe il “silenzio”
mettendo tra i pali un piazzato dentro i 22 laziali.
Quasi allo scadere Nathan
grazia il Petrarca, calciando malamente fuori un piazzato appena fuori dei
22 petrarchini: anche i più forti, a volte, sbagliano.
Finisce 3-3 un primo tempo che vorremmo
dimenticare presto.
Già dall’inizio del secondo
tempo.
Il Petrarca si presenta al
rientro dagli spogliatoi con Jordaan che, ripresosi dallo scontro con Civetta,
rimanda in panca Chillon. Entra anche Nostran per Conforti. Tra i
laziali Cannone subentra a Pietrosanti.
Gli schemi di gioco non
cambiano e si vede pochino, salvo le solite infruttuose iniziative personali:
al 2’ Leso fermato per “in avanti” e al 4’ il tandem
Jordaan-Morsellino bloccati sulla linea dei 22.
Morsellino lascia per
Chillon e al 7’ da una mischia persa dalla Lazio, scaturisce un calcio
piazzato che Menniti-Ippolito mette tra i pali da 30 metri (6-3).
Il sorpasso sembra motivare il
Petrarca che, ora, si mostra più concreto e preme sull’acceleratore. All’11’
Targa, Mercanti (Man of the match a fine gara), Nostran, Chillon e Novak,
rastrellano letteralmente i 22 avversari fermati però ai 5 metri.
E’ il preludio dell’azione
successiva che porta il nuovo entrato Nostran a marcare la sua prima meta in
Eccellenza al 12’. Facile la trasformazione di Menniti-Ippolito e vantaggio
del Petrarca (13-3).
Il gioco continua però ad essere frammentato
e per nulla piacevole. A tratti sembra di veder giocare a pallacanestro col pallone
che salta dalle mani sopra le teste dei giocatori di entrambe le squadre.
Dimenticare in fretta…
L’occasione per allungare ce l’ha ancora il
Petrarca al 15’: l’arbitro Liperini si consulta con il guardalinee e
richiama Colabianchi, reo di “mani in ruck”. Però il calcio piazzato (da 30
metri, e molto angolato) assegnato al piede di Menniti-Ippolito, stavolta finisce
a lato.
Un minuto dopo altra
opportunità, stavolta però sfruttata al meglio dall’apertura bianconera:
parziale 16-3, massimo vantaggio del Petrarca.
C’è spazio anche per un siparietto
poco amichevole al 22’. Liperini lascia fare, poi richiama i capitani con
Leso, da una parte, e Fabiani dall’altra. Finisce senza conseguenze.
Al 26’ Nathan muove il punteggio per la Lazio: calcio piazzato
facile da 20 metri (16-6).
Sino alla fine succede poco
o niente, ma la Lazio centra l’obiettivo di giornata, dichiarato alla
vigilia da De Angelis: il punto di bonus, infatti, arriva allo scadere
ancora dal piede di Nathan (3/4) per il 16-9 finale.
…
Partita che di buono ha
fatto vedere solo il risultato.
Petrarca ancora molto
disordinato e con le idee poco chiare.
Probabilmente l’ansia da
prestazione, davanti al proprio pubblico, ha bloccato i bianconeri che, contro
avversari assolutamente alla portata, non esprimo la freschezza e lo sprint
necessario.
E’ lo stesso Moretti, intervistato a fine
gara, a riconoscere che il Petrarca deve ritrovare il giusto atteggiamento
mentale. “Siamo ancora troppo
contratti e dobbiamo ottenere più possesso per sviluppare più volume ed
intensità”. Smaltire i carichi di lavoro della preparazione e abbandonare
l’atteggiamento “troppo timoroso” potrà far sì che le qualità, che sono
indubbie nel XV bianconero, possano concretizzarsi con i risultati positivi sul
campo.
De Angelis, il tecnico della Lazio, giustifica in
parte i suoi, partiti con qualche handicap fisico (almeno 3
giocatori con qualche linea di febbre). Il caldo afoso ha reso difficile il
mantenimento del pallone, reso molto scivoloso dall’umidità, ma riconosce
anche la troppa indisciplina che ha prodotto un gioco molto frazionato,
penalizzando la velocità, prerogativa peculiare della sua squadra. “Dovevamo fare più punti nel primo tempo,
quando ne abbiamo avuto l’opportunità, e leggere l’interpretazione della
partita da parte del direttore di gara. Poi la differenza l’ha fatta il
Petrarca, che giocava in casa, ed ha avuto uno stimolo in più”
Il tabellino della gara e la
classifica aggiornata.
PETRARCA PADOVA vs LAZIO RUGBY 1927 16-9 (3-3)
Marcatori: p.t. : 30’ cp Nathan (0-3); 36’ cp Menniti-Ippolito(3-3);
s.t.: 7’ cp Menniti-Ippolito (6-3); 12’ m Nostran tr. Menniti-Ippolito (13-3);
18’ cp Menniti-Ippolito (16-3); 26’cp Nathan (16-6); 42’ cp Nathan (16-9)
PETRARCA PADOVA: Cerioni; Bellini,
Jordaan (34’ Chillon, 41’ Jordaan), Bettin, Morsellino (46’ Chillon);
Menniti-Ippolito (v.cap), Francescato (34’ Billot); Targa (cap), Conforti (41’
Nostran), Giusti, Tveraga, Mainardi (67’ Sarto); Staibano (29’ Leso), Mercanti,
Furia (26’ Novak).
A disposizione non entrati: Delfino, Marcato.
All. Moretti/Salvan
LAZIO RUGBY 1927: Rubini (35’
Giancarlini); Sepe, Lo Sasso, Nathan, Tartaglia; Bruni, Giangrande (64’
Gentile); Dionisi, Ventricelli (8’ Filippucci; 12’ Ventricelli; 56’ Filippucci),
Riccioli (67’ Mannucci),Civetta (79’ Nitoglia), Colabianchi (74’ Datola);
Pepoli (67’ Vannozzi), Fabiani, Pietrosanti (41’Cannone).
A
disposizione non entrati: Datola
All. De Angelis/Mazzi
Arbitro: Liperini (LI)
g.d.l. Navarra (UD) e Brescacin (TV)
quarto uomo: Masetti (AR)
Cartellini: 30’ s.t. giallo Cannone (Lazio
Rugby 1927)
Man of the match: Bruno Mercanti (Petrarca Padova)
Calciatori: Menniti – Ippolito
(Petrarca Padova) 3/4; Rubini (Lazio Rugby 1927) 0/1; Nathan (Lazio
Rugb1927) 3/4
Note: cielo coperto, afoso, campo
in ottime condizioni, 920 spettatori.
Punti conquistati in
classifica: Petrarca Padova 4, Lazio
Rugby 1927 1.
Enrico DANIELE
Che fatica, che sofferenza. Quanti errori, quanta confusione, quanta mancanza di lucidità vista ieri in campo. Una partita che comunque è già migliore di quella di una settimana fa a Prato, ve l’assicuro per esserci andato. Non foss’altro sul piano della disciplina. Eppure davanti c’era una squadra senza grosse pretese, sia pure con qualche elemento di valore. La mia impressione è che sia un problema mentale, di dover arrivare a concretizzare tutto e subito, senza la necessaria calma e serenità. Forse troppa pressione, troppa voglia di fare bene. Forse troppa voglia di arrivare in meta, anche a costo di fare tutto da soli. I ragazzi sono gli stessi dello scorso anno, i nuovi arrivati –a parte un paio- ancora non sono stati inseriti in formazione, quindi li conosciamo bene e sappiamo il loro valore. Non possono essersi “imbrocchiti” all’improvviso. Quindi è sulla testa che secondo me si dovrà lavorare nei prossimi tempi levando scorie inutili e dannose. Cose semplici, fatte bene e con la dovuta calma. Il resto verrà da sé.
RispondiEliminaConcordo perfettamente. E' solo una questione di testa! I ragazzi sono cresciuti rispetto all'anno scorso e probabilmente sentono di più il peso di una responsabilità che, lo scorso anno, non avevano. Non c'era la necessità di dimostrare nulla, mentre quest'anno devono far vedere che possono ripetersi, ed è questo, forse, il fattore determinante del tanto individualismo a scapito della coralità.
EliminaC'è un'involuzione ed è sotto gli occhi di tutti. Sia in precampionato che nelle prime due gare ufficiali si è vista la stessa cosa: una squadra slegata, poco aggressiva e nervosa. Tutto il contrario dell'anno scorso dove con il gioco ben orchestrato, sia in attacco che in difesa, la coesione, l'entusiasmo ed il furore agonistico si suppliva al difetto di esperienza e di peso.
RispondiEliminaI motivi? Ho sentito parlare di allenamenti poco produttivi perchè i troppi inserimenti di giovani al posto di gente più esperta impedirebbe un proficuo lavoro rallentando l'assimilazione dei meccanismi di gioco. C'è che parla, come nel precedente intervento, di troppa pressione e troppa voglia di far bene, chi al contrario di troppa sufficienza in gente che siccome l'anno scorso ha fatto bene si sente ora già arrivato. Certo è che c'è un problema ed è grosso.
Speriamo che la situazione si sblocchi perchè le basi per far bene ci sono anche se ad oggi non si vedono molto.
Bruno