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sabato 29 ottobre 2016

ROVIGO RIALZA LA TESTA, IL PETRARCA S’INCHINA E PERDE L’IMBATTIBILITA’ STAGIONALE.

Il 157° Derby d’Italia al Plebiscito lo vince la Femi CZ Rovigo: 12-17
Il Petrarca, improvvisamente si dimentica tutto
Patarò Calvisano lascia a secco Mogliano (24-0)
Lafert San Donà, quarto posto di un soffio su Viadana (20-19)
Conad Reggio sgambetta le FFOO (17-16)
Lazio: ancora una sconfitta con una diretta rivale. Lyons contenti per la prima vittoria (21-23)


Nella terza giornata del Campionato di Eccellenza il Patarò Calvisano si conferma squadra solida e determinata, confermando l’imbattibilità stagionale tanto in campionato come nelle gare della Qualifying Competition. Lascia a secco Mogliano, sconfitta al Peroni Stadium 24-0. Difficile per i trevigiani contrastare la supremazia territoriale e il forte pack dei calvini, in meta 2 volte nei primi 20 minuti, con replica nel secondo tempo. Vetta della classifica a punteggio pieno (15 pt) per la squadra allenata da Massimo Brunello.

Continua la marcia positiva della Lafert San Donà. La squadra allenata da Zane Ansell batte, pur di misura, al Pacifici il Viadana Rugby 20-19. Dopo un primo tempo dove Ambrosini e Ormson si dividevano il punteggio con due piazzati a testa, è la meta di Grigolon nel secondo tempo a dare speranze di vittoria a Filippo Frati. Tuttavia una meta di Bauer e una di punizione (entrambe trasformate da Ambrosini) danno la vittoria ai veneziani, nonostante il piazzato di Ormson e la meta nel finale di Frati che non servono a superare i padroni di casa. Lafert San Donà che mantiene la zona play off (10 pt).

La Conad Reggio sgambetta nel finale di partita le Fiamme Oro conquistando la prima vittoria stagionale 17-16. Tengono la testa alta sino alla fine gli emiliani, marcando la meta de sorpasso proprio allo scadere, andando a condividere i 5 punti in classifica con Viadana, Mogliano e Lyons. Le Fiamme Oro non hanno saputo finalizzare tante occasioni avute, specie nella prima frazione di gara, cedendo poi nel finale ai padroni di casa. La squadra di Umberto Casellato si distanzia di quattro lunghezze dal quartetto di testa (6 pt).

Non riesce nell’impresa di vincere la prima gara stagionale alla SS Lazio Rugby, sconfitta in casa da una Sitav Lyons brava a recuperare lo svantaggio del 35’ pt (21-3). E’ Tveraga a bissare con le mete allo scadere del primo tempo e nell’ultimo quarto. Ferrari (in meta) e Trower (c.p.) completeranno rimonta e sorpasso  per chiudere i discorsi a favore della squadra allenata da Achille Bertoncini (21-23)

Conor O'Shea (primo da sx) con Giovanni Sanguin e Andrea Cavinato (secondo da dx)
Che impressione avrà avuto il tecnico dopo il derby Petrarca Rovigo di oggi?
(ph. Enrico DANIELE)

Al Plebiscito non c’è il pubblico delle grandi occasioni (anche se 2.850 spettatori sono di tutto rispetto), tuttavia per il 157° Derby d’Italia tra Petrarca e Femi CZ Rovigo la presenza di Conor O’Shea ha dato più lustro alla classicissima del rugby italiano. Accompagnato dal preparatore atletico Giovanni Sanguin, l’allenatore della Nazionale Maggiore ha potuto così tastare con mano la consistenza del rugby di Eccellenza. Non ci è dato a sapere le sue opinioni, visto che, allo scadere, si è velocemente diretto all’uscita, tuttavia è facile comprendere quali possano essere state le sue impressioni.
Una partita non bella (ma questo in un derby ci può stare), frammentata da una ventina e più di mischie ordinate, a volte resettate, (dove nella quasi totalità ha avuto la meglio il pack rossoblu). Poche le azioni alla mano, le più belle orchestrate dalla squadra di Rovigo; tante le palle perse dal Petrarca, molte al limite dei 5 metri dalla meta.
Due sole mete (di Rovigo), la prima delle quali viziata da un vistoso passaggio in avanti non rilevato dall’arbitro (contestatissimo da Cavinato in conferenza stampa).
Il Petrarca sembra aver dimenticato le prestazioni precedenti, subendo una meritata sconfitta in quello che, una volta, era il suo terreno di gioco ma, da qualche anno, non lo è più. Pur essendo stato rinnovato (ma per il calcio), il “Plebiscito” ha perso l’iniziale appeal a favore del “Memo Geremia”, dove anche il compìto pubblico di fede bianconera vive con più “animosità” la partita.
Sconfitta meritata, dicevo, come del resto è lo stesso Cavinato ad ammettere. “Hanno avuto più possesso palla, di conseguenza se la palla ce l’ha l’avversario è difficile per l’altro costruire qualcosa”, salvo poi replicare “…sono contento di come ha giocato la mia squadra oggi…”. Ai giornalisti che lo incalzano, Cavinato riprende poi la sfuriata della scorsa settimana, rincarando la dose contro il selezionatore della Nazionale Emergenti che “…irrispettoso delle società e dei giocatori, deve avere il coraggio di dimettersi. Ad inizio del campionato, quando ci è stato illustrato il programma dei ritiri, gli avevamo chiesto di spostare quello della scorsa settimana, in precedenza ad una gara importante com’è il derby, senza ricevere nemmeno una risposta”. E continua il tecnico trevigiano, stavolta riferendosi ad una persona che “…non c’era, ma doveva esserci, e perciò non giudico. Certo è che se uno non c’è dove deve esserci, allora finisce che la mischia avversaria fa quello che vuole, che un guardialinee ti segnala un in avanti, tu non lo ascolti e ci scappa la meta…”. Il riferimento è chiaramente al direttore di gara (Claudio Blessano) ingiudicabile, secondo Cavinato. Al tecnico del Petrarca non è piaciuta anche la scelta di far giocare Basson (Man of the Match a fine gara) all’ultimo minuto, quando era stato dato per indisponibile, giudicandola poco professionale.
Sta di fatto che il Petrarca di oggi ha mostrato qualche lacuna in più, specie in prima linea, dove Irving – piuttosto falloso - è stato sostituito intorno al 30’ da Rossetto e Makelara ha subito l’irruenza del più esperto Momberg. Nel complesso gli avanti del Petrarca hanno sofferto più del dovuto l’impatto del pack rossoblù, riassestato con il rientro di Parker in seconda e con Matteo Ferro a chiudere la piramide nel suo naturale ruolo di terza-centro. Si è speso come sempre il nostro Luca Nostran (Ombra Nera del Match a fine gara). Grande impegno di Saccardo e Salvetti, tuttavia non sufficiente a contrastare il lavoro di Andrea De Marchi e del capitano dei bersaglieri, Edoardo Ruffolo. Sua la seconda meta al 10’ del secondo tempo, al sotto la traversa, dopo una reazione fulminea di Rovigo ad un attacco del Petrarca, che si era chiuso con un drop centrato da Nikora.
Nikora e Su’a hanno lavorato bene, tuttavia meglio hanno fatto Rodriguez e Chillon che hanno dato più palloni giocabili ai loro trequarti.
Senza infamia né lode Enrico Bacchin, braccato all’inverosimile anche oggi da due/tre avversari contemporaneamente. Insolito, quanto criticato, l’impiego di Menniti-Ippolito all’ala, con Ragusi estremo.
Nel secondo tempo gli ingressi di Ferraro, Zago e Capraro hanno dato l’impressione che la partita potesse prendere una piega diversa, che però non c’è stata, e anche l’ingresso di Favaro e Flammini nell’ultimo quarto di gara, non ha cambiato l’esito della gara.
Hanno destato buona impressione i due ’96 di Rovigo (Arrigo, in meta, e Mantelli, capace di rialzarsi, come se nulla fosse, dopo la “tranvata” rifilatagli di Capraro, che lo ha fatto rimbalzare indietro di un paio di metri).
Vittoria scacciacrisi, se di crisi si poteva parlare, per la squadra di Joe Mc Donnell che, in conferenza stampa, elogia i suoi giocatori, chiedendo tuttavia ancora più impegno: “Ho bisogno di giocatori che stiano in campo tutti gli ottanta minuti”. Ai giornalisti che gli riferiscono delle parole di Cavinato in merito all’ingresso di Basson, il tecnico neozelandese conferma che la scelta di far entrare l’estremo sudafricano è stata decisa solo 30’ minuti prima dell’inizio del match. “A mezzogiorno mi viene comunicato che Guido Barion non se la sente di giocare per una improvvisa indisposizione e l’unica soluzione possibile era di chiedere a Basson se se la sentiva di giocare. Ne ho avuto la conferma solo dopo che Stefan ha provato il riscaldamento prima del match”, dichiara Mc Donnell. Personalmente posso confermare che Barion mi aveva confidato che, effettivamente, aveva avuto una improvvisa indisposizione e non se la sentiva di giocare – tanto è vero che non è stato nemmeno messo tra le riserve.
A Rovigo i 4 punti della vittoria, che permettono l’aggancio in classifica al Petrarca, raggiunto anche dalla Lafert San Donà: ora le tre venete sono seconde a 10 punti, dietro Calvisano, già in fuga a 15.   

Il tabellino del match e la classifica aggiornata.
Padova, Stadio “Plebiscito” – Sabato 29 ottobre 2016
3^ GIORNATA Campionato di Eccellenza
Petrarca Rugby - Femi CZ Rugby Rovigo Delta: 12-17 (3-3)

Marcatoript 26’ cp Nikora ( 3 – 0); 37’ cp Basson (3 -3); st 5’ drop Nikora (6 – 3); 8’ m Ruffolo tr Basson ( 6 – 10) ; 23’ m Arrigo tr Basson ( 6 – 17); 27’ cp Ragusi (9 – 17); 40 cp Ragusi (12 – 17)

Petrarca RugbyRagusi; Menniti Ippolito (63’ Capraro), Bettin, Bacchin, Rossi; Nikora (65’ Favaro), Su’a; Bernini (45’ Zago); Targa, Nostran; Salvetti (54’ Trotta), Saccardo (cap.); Irving (32' Rossetto), Makelara (45’ Ferraro), Acosta (75’ Flammini). 
A disposizione non entrato: Francescato
Allenatore: Andrea Cavinato

Femi CZ Rugby Rovigo Delta: Basson; Mantelli, Majstorovic, McCann (78' Pavanello), Arrigo; Rodriguez, Chillon; Ferro (64' E. Lubian), De Marchi, Ruffolo (cap.); Parker (54’  Cicchinelli, 57' Parker), Boggiani, Iacob (78’ Bordonaro), Momberg, Balboni (69’ Muccignat). 
A disposizione non entrati: Pasini, Brancoli, Cadorini.
Allenatore: Joe Mc Donnell

Arbitro: Claudio Blessano (Treviso)
G.d.L.: Stefano Roscini e Salafia Riccardo (Milano)
Quarto uomo: Moreno Borsetto (Varese)

Cartellini: nessuno 
Calciatori: Nikora 1/1 cp, 1/1 drop; Basson 1/1 cp, 2/2 tr; Ragusi 2/2 cp
Punti conquistati in classifica: Petrarca Rugby (1) ; Femi CZ Rugby Rovigo Delta (4)
Man of the Match: Stefan Basson (Femi CZ Rugby Rovigo Delta)

Note: giornata soleggiata, campo in perfette condizioni; 2850 spettatori; prima dell'inizio della gara è stato osservato un minuto di silenzio per la scomparsa del padre di Lorenzo Mercanzin, giocatore del Petrarca Rugby



Enrico DANIELE

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