Prestazione perfetta contro il Petrarca, sconfitto 33-18
Tra 15 giorni il ritorno al Plebiscito
Cavinato: “Se non ti batti non vinci”
159° Derby d'Italia vinto da Rovigo che ipoteca la finale (ph Giampaolo Donzelli) |
C’è amarezza e profonda delusione al ritorno da
Rovigo dopo la sonora sconfitta del Petrarca per mano di una Femi CZ brillante,
lucida e a tratti persino cinica. I bersaglieri, sfavoriti alla vigilia,
sorprendono tutti, persino il proprio allenatore che a fine gara elogerà
Ruffolo & C. dichiarando al 100% il suo livello di soddisfazione.
Ed è difficile dar torto a McDonnell, come onestamente
anche Andrea Cavinato riconosce nel dopo partita: “Se non ti batti non vinci. Oggi onore al merito di Rovigo che ha giocato
una grandissima gara d’orgoglio nel modo in cui serve in questo genere di
partite e con questo tempo”.
Dalle parti di via Alfieri il clima si era
appesantito dopo le ultime prestazioni deludenti del XV rossoblù (due sconfitte
consecutive nelle ultime due gare di regular season, una in casa con le Fiamme
Oro) e le premature discussioni sui possibili mancati rinnovi contrattuali ad
alcuni giocatori avevano accentuato il malumore in tutto l’ambiente.
Perciò,
era opinione di tutti che, con un Rovigo dato in disarmo e con qualche titolare
acciaccato, il Petrarca oggi non avrebbe avuto molte difficoltà a vincere la
partita. “Eravamo purtroppo tutti
convinti di questo, malgrado da quindici giorni a questa parte con tutto lo
staff dicessimo che Rovigo non è mai in disarmo” dichiara ancora Cavinato,
che aggiunge: “Rovigo ha saputo tirar
fuori quello che altre squadre, in queste condizioni, non saprebbero fare”.
E Rovigo improvvisamente si ricorda dello scudetto
che ha ancora sulle maglie e fa subito capire quali sono le sue armi per vincere la
battaglia, mettendo al sicuro il risultato ancor prima che le lancette del
cronometro arrivino a 40’.
Partenza arrembante dei padroni di casa al fischio
di Liperini, al suo secondo Derby d’Italia consecutivo al Battaglini dopo quello
del marzo scorso, ed è subito crisi nel Petrarca per la difficoltà in ricezione
nelle palle alte. Basson stecca la prima trasformazione dalla piazzola, Nikora
no, con il sudafricano che sbatte l’ovale sul palo nella seconda (0-3).
L’inziale vantaggio del Petrarca dura un niente perché
un Rodriguez, dato in non perfette condizioni fisiche e in forse sino a qualche
minuto prima della gara, si inventa una giocata che imbambola la difesa del
Petrarca e mette in condizione Barion di marcare in bandierina. Stavolta Basson
non sbaglia una trasformazione oggettivamente difficile, viste anche le
condizioni meteo con pioggia incessante e vento trasversale. Rovigo passa
avanti (7-3).
Ancora una ricezione errata in difesa e il Petrarca si
salva in fallo laterale da cui nasce un’azione multifase che porta tutto il
pack rossoblù a sostegno di Momberg che schiaccia oltre la linea di meta. Altra
trasformazione di Basson e Rovigo spicca il volo (14-3).
Il Petrarca reagisce nella ripartenza e guadagna una
punizione dopo una mischia ordinata. Menniti-Ippolito centra e accorcia di poco
la forbice (14-6). Il gioco resta però
in mano ai padroni di casa che presidiano costantemente i 22 del Petrarca,
costretto a difendersi dai numerosi pick & go del pack rossoblù, ma non può
far nulla quando Rodriguez decide improvvisamente di cambiare strategia aprendo
al largo per la superiorità numerica che consente a Basson la marcatura
personale (19-6).
Stavolta la reazione del Petrarca non ha sufficiente
efficacia e contestualmente al primo “neri merda neri merda” della giornata, prima è Muccignat ad
arrivare pericoloso e profondo nei 22 bianconeri e poi è ancora Basson a
marcare pesante, in fotocopia della sua prima meta, stavolta piazzando anche la
trasformazione.
Si va al riposo sul 26-6 con il punto di bonus in
tasca ai padroni di casa ed il Petrarca che ha varcato la metà campo avversaria
in un paio di occasioni, senza mai arrivare dentro i 22.
Al ritorno in campo i bianconeri suonano la carica e si riversano tutti nei 22 di Rovigo. La difesa di casa però è
superlativa ed il muro alzato dai rossoblù è impenetrabile. Nei primi 5’ il Petrarca
ci sbatte addosso una decina di volte, guadagnando solo una punizione che
Liperini girerà a favore di Rovigo per le insensate proteste dei bianconeri.
La barricata rosoblù crollerà solo al 60’ e sarà l’ex
Bernini (subentrato a Salvetti qualche minuto prima) ad abbatterla con Nikora
che piazza la trasformazione dimezzando lo svantaggio (26-13).
Con la meta finisce praticamente anche l’arrembaggio del
Petrarca che, oltre a subirsi il solito “refrain”
dalla tribuna "Quaglio", rischia di prendere la quinta meta con De Marchi
(subentrato nel primo tempo a Ferro infortunatosi ad un gomito) crollando però
poco dopo sotto la spinta del pack rodigino, a seguito di una mischia ordinata
nei pressi della bandierina di destra. E’ meta di punizione e Basson col
piede allunga per il 33-13.
Vale solo per le statistiche la meta di Delfino
quasi allo scadere, Edoardo Lubian nominato “man of the match” e Liperini manda tutti sotto la doccia.
Finisce 33-13 a favore della Femi CZ Rovigo che pone
una seria ipoteca alla finale e potrà affrontare la gara di ritorno al “Plebiscito”
con il vantaggio di 5 mete a 2.
Si allontana il sogno del Petrarca di poter giocare una
finale che manca da sei anni e, da favorita che era, si trova ora nel ruolo opposto,
obbligata a vincere con 4 mete, senza subirne.
Ad aggravare la situazione la “Statistica, scienza che
studia con metodi matematici fenomeni collettivi".
Non me ne voglia chi non ci crede, tuttavia è
statisticamente provato che il “Plebiscito” non è terreno di gioco favorevole
al Petrarca, specie nei Derby d’Italia mentre (questa non è statistica) è
assolutamente certo, soprattutto in caso di condizioni meteo sfavorevoli, che il terreno di gioco non è certo quello del “Memo Geremia”.
Il nostro auspicio è che le statistiche siano
confermate da un’eccezione, che significherebbe vittoria del Petrarca con 4 mete a
zero.
In fondo è un risultato pienamente nelle corde di
Conforti & C. che, nel computo complessivo di una stagione giocata sempre
ai vertici della classifica, si merita la soddisfazione di giocarsi la finale
anche se “E’ una cosa difficilissima –
chiosa alla fine Cavinato – e gli
ultimi 80’ devi giocarli all’arma bianca”.
Domani allo “Zaffanella” la seconda semifinale tra
Viadana e Calvisano.
Rovigo,
Stadio “Mario Battaglini” – sabato 6 maggio 2017
Eccellenza,
andata semifinale play-off
FEMI-CZ Rovigo v Petrarca Rugby 33-18 (26-6)
Marcatori:
p.t. 5’ c.p. Nikora (0-3), 9’ m.
Barion tr. Basson (7-3), 13’ m. Momberg tr. Basson (14-3), 18’ c.p.
Menniti-Ippolito (14-6), 29’ m. Basson (19-6), 35’ m. e tr. Basson (26-6);
s.t. 60’ m. Bernini tr. Nikora (26-13), 71’ m. tecnica tr. Basson
(33-13), 77’ m. Delfino (33-18)
FEMI-CZ
Rovigo: Basson; Barion, Majstorovic,
McCann, Torres; Rodriguez (41’ Mantelli), Chillon; Ferro (31’ De Marchi),
Lubian, Ruffolo (cap.); Parker (61’ Cicchinelli), Boggiani (73’ Ortis); Iacob
(61’ Bordonaro), Momberg (73’ Cadorini), Muccignat (59’ Balboni).
Allenatore:
Joe McDonnell, Jason Wright
Petrarca
Rugby: Menniti-Ippolito; Ragusi (44’
Fadalti), Benettin, Bacchin, Bettin; Nikora, Su'a; Michieletto (66’ Targa),
Conforti (cap.), Nostran; Salvetti (56’ Bernini), Saccardo; Rossetto (66’
Vannozzi), Ferraro (74’ Delfino), Scarsini (53’ Acosta).
Allenatore:
Andrea Cavinato
Arbitro:
Matteo Liperini (Livorno)
AA1 Angelucci (Livorno), AA2 Franzoi (Venezia)
Quarto
Uomo: Merendino (Udine)
TMO: Pennè (Lodi)
Calciatori:
Basson (FEMI-CZ Rovigo) 4/7; Nikora (Petrarca
Padova) 2/3; Menniti-Ippolito (Petrarca Padova) 1/1
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