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giovedì 15 maggio 2014

SERIE C: UN CAVILLO FERMA I CADETTI DEL PETRARCA. NIENTE SEMIFINALI!

La nostra squadra Cadetta stravince la regular season ma non potrà andare oltre.
Tutto a causa di una norma (assurda) già soppressa per la prossima stagione.
Il Petrarca paga per aver utilizzato un giocatore in una partita che non si è mai giocata.

Una brutta notizia per quanto riguarda il Petrarca Cadetti che disputa la serie C.
Nonostante l'aver concluso al primo posto il proprio girone, nonostante aver recuperato i nove punti di sanzione ricevuti per un'infrazione al regolamento nel comporre la formazione (inserimento indebito di un giocatore della prima squadra), nonostante aver stravinto tutte le partite in calendario con il bonus (5 punti ad ogni match disputato deve essere un record sicuramente!!!).... nonostante tutto questo, il Petrarca Cadetti non disputerà le semifinali per la promozione in serie B.
Il motivo è "deliziosamente" regolamentar-burocratico. Perché nella circolare informativa annuale FIR, che ha valenza regolamentare per la stagione in corso, è stabilito che le società che si macchiano di infrazioni come quella in cui è incappato il Petrarca, a prescindere dalla buona fede con cui si è commesso l'errore, sono escluse dal disputare le fasi successive alla stagione regolare. Una norma che appare vessatoria ed eccessivamente punitiva considerando che già i 9 punti di penalizzazione sono una sanzione da tagliare le gambe a chiunque (ma non ai bravissimi ragazzi di Monfeli e Lorigiola). Talmente eccessiva che la FIR stessa a partire dalla prossima stagione ha deciso di eliminarla.
Dunque vale la massima "In dubio pro reo"? Naturalmente no.
Perché in questi casi la giustizia si mostra in tutta la sua durezza e severità.
Per punire un errore tanto ingenuo quanto in evidente buona fede, poiché il dolo eventuale sarebbe durato niente, un battito di ciglia, visti i controlli sistematici che vengono effettuati di routine. E allora se non c'è dolo, e la sanzione è già stata inflitta perché tanto accanimento?
La risposta ci sarebbe e andrebbe cercata in ambiti non prettamente sportivi che esulano dal piano esclusivamente sportivo per scendere su quello politico.
Ma è meglio lasciar perdere... il discorso ci porterebbe molto lontano.
Ma per quest'anno la regola c'è ed è stata applicata puntigliosamente. Ineccepibile sul piano formale, ma molto discutibile su quello sostanziale e sportivo, perché comunque il Petrarca di fatto non si è giovato di quel giocatore che non poteva essere inserito nella formazione che sarebbe scesa in campo. Non se ne è giovato perché non c'è stata partita, in quanto gli avversari non avevano un numero di giocatori sufficiente per disputare l'incontro. Quindi il Petrarca paga per un giocatore utilizzato in una partita non disputata e vinta a tavolino. Tuttavia il giudice ha dato partita persa ad entrambe le squadre (ma s'è mai visto???) e al Petrarca ha rifilato anche una montagna di punti di penalizzazione in classifica. A cui si è aggiunta -parecchi mesi dopo- anche la ciliegina sulla torta dell'esclusione dalle semifinali conquistate sul campo a suon di vittorie. Tutto molto teorico, tutto molto burocratico, cavilloso fino all'inverosimile.
Pagare per un cavillo da azzeccagarbugli da cui non si è tratto alcun giovamento è formalmente corretto, ma sportivamente aberrante.
Ma nel mondo del rugby italiano succede anche questo.
Si può solo accettare la situazione e maledire quell'errore di ingenuità e in totale buona fede commesso a suo tempo.  
Ma del senno di poi sono piene le fosse....


Angelo Volpe

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