Sconfitta
dall’ASD Rugby Milano 29-12
La
tensione ha giocato un brutto scherzo ai nostri ragazzi
Anche
l’ultima formazione petrarchina
in corsa per la conquista di un titolo, quello Nazionale della Categoria U 16 –
Trofeo Mario Lodigiani, deve abbandonare sogni di gloria.
Infausta l’odierna trasferta milanese per l’Under 16 Elite che esce
clamorosamente sconfitta dal “Crespi” con un deludente 29-12.
I padroni di casa, l’ASD Rugby Milano, con una gara accorta e
accorata, giocata sapendo di non aver nulla da perdere, sono riusciti a
ribaltare a proprio favore il risultato di sette giorni fa alla Guizza (21-5).
Il
Petrarca gioca senza testa, soffre
oltremodo in mischia chiusa ed è poco efficace nelle rimesse laterali.
Si affida a sporadiche iniziative individuali, lasciando poco spazio ad
un ben più proficuo gioco di squadra, collezionando un’interminabile serie
di errori alla mano che hanno finito per avvantaggiare Milano, tecnicamente
inferiore al Petrarca, ma sicuramente più assetata di vittoria.
La
cronaca parla della vecchia tribunetta
del “Crespi” assolata e ben colma di tifosi: molte anche le auto da Padova
al seguito del torpedone bianconero (ndr. come pronosticato c’era talmente
tanto seguito che un pullman non sarebbe stato sufficiente…ed è difficile
capire perché non si sia potuti andare tutti insieme!).
Il terreno di gioco si presenta privo completamente anche di un solo
filo d’erba, per tre quarti arido ma con vaste pozzanghere (ndr.
evidentemente è stato bagnato per evitare il polverone); il treno che
sferraglia sul lato lungo del campo e gli aerei che decollano da
Linate. Uno scenario lontano anni luce dalla ridente viride pace della
Guizza, dove anche il “campo di patate” sembra “Wimbledon” a confronto!
I nostri fanno il riscaldamento con la maglia
bianca; al rientro dallo spogliatoio si schierano a centro campo con la divisa
d’ordinanza, rigorosamente nera (ndr. uno sfoggio di superiorità?).
La partita inizia e si capisce fin da subito dove si
andrà a finire.
Al
2’ di gioco, prima occasione per Milano:
Cecero manda al vento un facile piazzato centrale, dai 22. Subito
un’azione corale con l’apertura Trentani e l’ala Bellati
crea panico nella difesa bianconera, immobile anche un minuto dopo,
quando Amitrano trova un break e si porta pericolosamente nei 22
avversari. Al 4’ minuto la prima marcatura pesante dei padroni di casa.
L’azione parte dal solito Trentani che serve Lattanzio abile ad
infilarsi tra le maglie difensive della difesa del Petrarca. La trasformazione
di Trentani è tutt’altro che bella da vedere: 5-0.
Riprende il gioco con Milano in possesso palla e il
Petrarca che sembra “non connettere”. Ma al 7’ arriva la meta bianconera con
l’azione – forse – più bella della partita: combinata veloce di Belluzzo e
Loro, palla per Facci che si invola sulla fascia laterale
sinistra e cala l’ovale in meta. Da posizione molto angolata, Loro
centra i pali: Petrarca avanti (nrd. lo sarà solo in questa occasione per
tutta la partita): 5-7 .
Sembra che le cose possano rimettersi sui
binari in direzione Colorno per il Petrarca.
Non sarà così.
Il
gioco ridiventa confusionario.
Anche gli avversari non sanno fare poi molto per rendere gradevole la partita,
ma hanno grinta da vendere ed il pubblico li incita.
Il sig. Rossi di Piacenza richiama un paio di
volte la mischia del Petrarca, ma al 12’ sventola il cartellino giallo in
faccia a Venturini che deve abbandonare il gioco.
Si susseguono alcune giocate in mischia chiusa
all’interno dei 22 del Petrarca e al 20’, sugli sviluppi di una di
quest’ultime, con fallo del Petrarca, Trental sfrutta un calcio e trova
la touche sui 5 metri. La meta di Milano arriva dagli sviluppi della rimessa
laterale. La marca Mascione e Bellati piazza la trasformazione: 12-7.
Nell’azione di meta Facci commette fallo professionale e si becca il
giallo, lasciando i suoi momentaneamente in 13.
Il sole è alto su Milano, ma per il Petrarca
sembra buio fitto e, sotto di un’unità (Venturini rientrato) i bianconeri subiscono
ancora meta al 25’. Ancora una mischia chiusa persa dentro i propri 22 e
l’apertura milanese Trentani che schiaccia in meta. Bellati trasforma
e Milano a +12: 19-7.
Allo scadere della prima frazione di gioco un’individualità
di Coppo, servito da Loro, porta in meta il Petrarca. Il mediano di
mischia del Petrarca stavolta non è preciso, ma il Petrarca va al riposo a
distanza di break: 19-12.
Nulla
è perduto, a patto di giocare anche
con la testa.
Si rientra in campo ed il piglio è diverso o,
per meglio dire, il Petrarca dimostra almeno che ha le possibilità di
portare a casa la finale. Tuttavia, ad una netta superiorità territoriale
e di possesso palla, non corrisponde un adeguato risultato e lo score
rimane fermo sino a 3’ dalla fine quando, con tutto il Petrarca riversato nella
metà campo avversaria, Cantoni, che di ruolo fa il pilone destro, trova
un break da metà campo che lo porta dritto dritto in meta, vanamente
inseguito dai nostri. Bellati non trasforma, ma Milano ora è sul 24-12.
C’è
ancora tempo per poter trovare quella
meta che, con la trasformazione, porterebbe il Petrarca sotto il break
e, col punto di bonus, arriverebbe a pari punti con Milano, ma passerebbe per
miglior differenza mete realizzate: 6 contro 4.
Ma sul “Crespi” scende la notte proprio allo
scadere: Amitrano stacca il biglietto per la finale con la meta che dà
la definitiva vittoria a Milano.
Finisce
29-12 col Petrarca che esce
mestamente dal campo.
In tribuna sale l’urlo dei tifosi meneghini
che, per l’occasione, sparano anche i fumogeni rossi (ndr. una sorta di
Battaglini in miniatura). Le grida di gioia coprono le vibranti proteste del
pubblico petrarchino, indirizzate principalmente all’arbitro Rossi
ed al giudice di linea “casalingo”, entrambi rei di almeno due clamorose
sviste.
Purtroppo, però, a nulla servono le proteste,
se non a mettere a dura prova le coronarie.
Il
Petrarca non ha nulla a cui appellarsi
se non ad una preoccupante mancanza di gioco collettivo, condita con
un’interminabile serie di errori nel gioco alla mano (ndr. sia
all’andata che al ritorno). Ha palesemente sofferto in mischia chiusa
con molti errori nelle rimesse laterali.
Un
po’ troppo per appellarsi a episodici
fatti, peraltro assai comuni in questi casi.
In entrambe le semifinali ha avuto due direttori di
gara che, solitamente, dirigono incontri del Campionato d’Eccellenza. E
sappiamo tutti che l’arbitro sbaglia, a volte a tuo favore, a volte contro.
Il Petrarca deve anche ringraziare Milano per non
aver saputo sfruttare al meglio le occasioni di meta, specie nella partita
di andata.
Un’analisi complessiva delle due gare di semifinale
ha mostrato il Petrarca in difetto, specie nell’approccio mentale e
sopraffatto dalla tensione che, diversamente dalle partite di campionato,
ha lasciato segno negativo.
Tuttavia tutto serve per crescere: il Petrarca
Under 16 Elite ha disputato un campionato molto duro ed è arrivato,
meritatamente, alle semifinali, probabilmente solo un po’ scarico.
Di tutte le squadre bianconere è l’unica ad aver
sfiorato l’accesso alla finale e, anche solo per questo, merita comunque
il nostro plauso. Che va a tutti i giocatori, indistintamente, ma
anche agli allenatori: Alberto Bartolini, Marco Pierangelo e Mattia
Gasparin, con Paolo Negrin preparatore atletico.
Bravi
ragazzi!
Chiudo con una mia personalissima opinione,
pertanto soggetta alle più disparate critiche e osservazioni, che accetterò e
che, eventualmente, saranno oggetto di discussione con chi ne fosse interessato
a capirne di più.
Credo che ai nostri tecnici dell’Under 16, scelti
accuratamente ad inizio stagione dalla Dirigenza del Petrarca, non
debbano essere sollevate le critiche che, invece, mi è capitato di sentire,
domenica scorsa e anche questa domenica.
Vorrei fare solamente un cenno alla “naturale” difficoltà
che essi trovano nel gestire un gruppo di ragazzini che, oltre al rugby, hanno
un’infinità di altri interessi (famiglia, scuola, divertimento...).
In aggiunta a questo (anche i tecnici delle altre
società sono nella stessa situazione) va considerato che il Petrarca, per
sua natura, ha la “necessità” di mantenere alto il proprio blasone.
Questo fatto, si somma alle “inopportune interferenze”
esterne nella gestione dello spogliatoio che non danno certamente serenità
ai tecnici, aumentandone, invece, le difficoltà.
Il tabellino del match.
Milano,
18 maggio 2014
Centro
Sportivo “Crespi” – Milano Lambrate
Semifinale
di ritorno Trofeo Mario Lodigiani
ASD
RUGBY MILANO vs PETRARCA RUGBY JUNIOR 29-12 (19-12)
Marcatori: p.t. 4’ meta Lattanzio (5-0); 7’ meta Facci tr Loro
(5-7); 20’ meta Mascione tr Bellati (12-7); 25’ meta Trentani tr Bellati (19-7);
29’ meta Coppo (19-12); s.t. 27’ meta Cantoni (24-12); 30’ meta Amitrano
(29-12).
ASD
RUGBY MILANO: 15 Cozzaglio; 14 Bellati,
13 Mascione, 12 Cecero, 11 Zoadelli; 10 Trentani, 9 Orsenigo; 8 Antinori, 7
Mazza, 6 Violante, 5 Amitrano, 4 Lattanzio; 3 Cantoni, 2 Beretta, 1 Carpinone.
A
disposizione: 16 Ghisletti, 17
Antoniazzi, 18 Fasolini, 19 Tolot, 20 Gambarini, 21 Scalia, 22 Businelli.
Allenatori: Tascone-Festa
PETRARCA
JUNIOR ASD: 4 Belluzzo; 7 Banzato, 26
Scagnolari, 36 Venturini, 9 Facci; 19 Coppo, 24 Loro; 35 Schiavolin, 28
Sturaro, 47 Zulian; 23 Libero, 6 Caldon; 18 Ceolin, 13 Chinchio, 31 Lazzarotto.
A
disposizione: 40 Majori, 41 Trambaiolo,
16 Boscolo, 43 Varotto, 11 Gatto, 22 Ferrari, 15 Di Silvestre.
Allenatori: Bartolini-Pierangelo-Gasparin
Cartellini: 12’ pt giallo Venturini; 22’ pt giallo Facci.
Note: giornata estiva, soleggiata. Circa 200 spettatori.
…
Al termine della stagione agonistica del Petrarca
Rugby Junior Under 16, ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, hanno
contribuito con me nella redazione dei post sul Boccaccio Rugby News.
Grazie a Marco Lazzarotto, per avermi fornito
gli spunti per i commenti, grazie a Nicola Gatto, Umberto Jannotta
e Federico Silvoni per il materiale fotografico.
Grazie
a tutti voi che mi seguite, e ai quali rivolgo
l’invito per la 4^ festa del Tifoso, venerdì 23 marzo ore 20:00 c/o la
Club House del Petrarca, per festeggiare insieme una stagione avara di titoli,
ma densa di emozioni.
FORZA
PETRARCA. SEMPRE!
Enrico
DANIELE
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RispondiEliminaCarissimo ANONIMO: premesso che non accetto commenti senza nome e non pubblico il tuo, anche perchè non è ben chiaro il senso di ciò che vuoi dire. Ad ogni buon conto, senza nulla togliere a chi è venuto prima di questa Presidenza Junior e di questo nuovo assetto tecnico (che hanno fatto un grande lavoro ed ai quali va riconosciuto il merito di molti titoli conquistati dal Petrarca Rugby Junior), tuttavia dobbiamo considerare che, come per tutti, c'è un tempo per lavorare e un tempo per farsi da parte e lasciare spazio a nuove idee e nuovi progetti. Progetti che, come puoi ben intendere, hanno i loro tempi di realizzazione, come li hanno avuti quelli che li hanno preceduti. Lasciamo loro il tempo di lavorare augurandoci che mantengano la stessa dedizione e lo stesso impegno dimostrato in questi 2 anni di gestione. Se ti fa piacere il commento lo pubblico, purchè firmato.
EliminaCaro Enrico, concordo su gran parte di quanto scrivi e mi avventuro, mi sia perdonata la presunzione, a buttare lì alcune considerazioni.
Elimina- L'aspetto arbitri (eccellente a Padova, timoroso e con poca personalità a Milano) va "chiuso nel cassetto", perché la partita si gioca e si vince in campo e l'errore dell'arbitro non deve mai diventare un pretesto per giustificarci nelle sconfitte.
- Touch e mischia sono da sempre il tallone di Achille di questa squadra. Non mi addentro in analisi tecniche, ma osservo come molte delle mete subite nell'anno sono nate da touch perse.
- Altro punto che tu sottolinei è l'incapacità di cambiare gioco e valutare opzioni diverse. Arrivare fra le prime quattro in Italia non è come giocare con le ultime del girone Elite, e quindi non avrebbe dovuto sorprenderci che Milano abbia placcato forte, salendo perfettamente, levando così lucidità e spazio al nostro gioco usuale.
- Alcuni ragazzi sono arrivati a primavera scarichi mentalmente, altri troppo sotto pressione. Personalmente, avendo il privilegio si poter contare su un ampio numero di ragazzi dotati tecnicamente, credo si dovesse puntare su una rosa molto più ampia.
Un maggiore turnover e un maggiore impiego della panchina, in particolare nelle molte partite chiuse col bonus con molto anticipo e nelle ultime partite del girone ormai vinto, avrebbero stimolato l'impegno di chi era sotto tono, o poco concentrato, e al contempo motivato chi vedeva così spazio per crescere, ampliando fiducia e sicurezza in tutta la squadra. (non abbiamo avuto infortuni, grande merito di Paolo, ma se fossero capitati........).
Aver costruito durante l'anno una panchina lunga, con cambi freschi, sarebbe servito moltissimo nelle partite chiave e inoltre qualche partita di "riposo" per i più forti, magari partendo dalla panchina, avrebbe anche allentato la pressione, aspetto che credo abbia molto influito nelle due semifinali.
Concludo dicendo che tutti gli allenatori sono stati molto bravi e hanno portato una mentalità vincente, dando un bel gioco alla squadra e arrivando a risultati eccellenti, ma se vogliamo fare crescere i ragazzi, soprattutto per il futuro, non possiamo esimerci da un esame più' profondo e sono convinto che sia gli allenatori che la Società lo stiano facendo.
Un augurio di affettuoso a tutti i ragazzi, che conosco bene e da tempo e la cui amicizia, allegria, impegno, rispetto e aiuto reciproco sono stati la vera chiave di un anno straordinario.
Umberto