Al
termine una “haka” tutta speciale degli “Zegolari”.
L’inclemenza
delle condizioni meteo non condiziona l’intenso programma
del 4° Zhermack Rugby Camp.
L’avventura campestre
era iniziata martedì scorso alle 7:30 con l’arrivo e la registrazione dei
partecipanti (oltre 100 ragazzi e
ragazze dai 7 ai 14 anni) e ieri sera ha avuto un suo momento clou nell’ “Incontro tra generazioni” ideato dal
direttore del campus, Pierpaolo
Tellarini.
Dopo un pomeriggio
trascorso in piscina e la cena ristoratrice, ad intrattenere i ragazzi del
campus sono intervenuti Paolo Vaccari,
trequarti ala calvino della Nazionale a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 (64
caps e 22 mete), due scudetti e due Coppe Italia con l’ Amatori Milano e
Calvisano, Guido Barion, estremo
rodigino, ora in forza alle Fiamme Oro e protagonista nell’ultimo mondiale con
la Nazionale Seven a Hong Kong e Marco
Bedendo, terza centro “badiese doc”, talento naturale tra i più prestigiosi
della sua generazione, già Nazionale U19 nel campionato del mondo di categoria
del 1997 e nel Sei Nazioni U21 del 2000.
Un
confronto dove i campioni
di ieri e oggi (Barion è tutt’ora in attività) hanno risposto alle domande
(alcune delle quali argute e piacevolmente “impertinenti”) dei futuri campioni di domani.
Un bel dopocena per i ragazzi, tutti
in “divisa” con la t-shirt commemorativa del campus. Con gli occhi sgranati (nonostante l’incombenza
di “Morfeo”) prima hanno ammirato le prodezze dei prestigiosi ospiti proiettate
nel maxi schermo ed ascoltato, poi,
le risposte alle domande preparate da ognuno in precedenza.
Preziosi i suggerimenti di Paolo Vaccari
che, tra l’altro, ha spiegato il senso della sua frase “Nel rugby il cervello e il cuore contano
più del fisico”. Un po’ di imbarazzo
per il rodigino Guido Barion, nel
rispondere alla domanda di un bambino che gli chiedeva “Cosa hai provato dopo aver segnato
due mete al Battaglini nella finale del Trofeo d’Eccellenza”. Visibilmente
emozionato Marco Bedendo, ma
altrettanto fermo nel rispondere a chi gli chiedeva “Come hai affrontato il problema
infortuni”.
Al termine della
serata, il ringraziamento di Pierpaolo Tellarini e la consegna agli ospiti delle
maglie autografate, stavolta, da tutti i partecipanti.
Dulcis in fundo, il
tributo con una “haka” del tutto
speciale, interpretata da un simpatico
gruppetto di ragazzini, nato per l’occasione: gli “Zegolari” (lett. raccoglitori
di cipolle – la zegola è la denominazione dialettale badiese della cipolla).
(Un grazie a Paolo Aguzzoni per le foto e a Giorgio
Betteto per il montaggio del video)
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