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lunedì 2 febbraio 2015

PETRARCA, UN DERBY SENZA MORDENTE.

Doppia sofferenza: in casa, davanti la tv a sorbirmi un commento insopportabile.
Annata “no” del Petrarca.

Ho visto la partita in televisione a causa di una inopportuna influenza di stagione e questo mi ha impedito di essere in tribuna a contatto del campo per assaporare gli umori dell’incontro, per respirarne l’atmosfera, per cogliere le vibrazioni trasmesse dalle due squadre in campo. In altre parole, per gustarmi come si deve un derby. In televisione il match è stato di una noia mortale, per di più aggravato dal commento insopportabile dei telecronisti Rai che facevano a gara a tessere aprioristicamente le lodi della squadra rossoblu. Un pomeriggio di passione quaresimale (prima del tempo).

Un frame del 154° Derby d'Italia: una telecronaca tutta di "parte rossoblu"
(dal sito Rai Sport)
Delusione e rabbia. Ecco le sensazioni dopo aver visto il derby n. 154 tra Petrarca e Rovigo. Inevitabilmente si finisce col ripetere concetti già espressi più volte in questa stagione. Delusione e rabbia perché questa sconfitta in qualche modo sancisce l’annata no della squadra allenata da Moretti e Salvan, proprio quando poteva e doveva essere l’occasione per dare un segnale di rinascita e di reazione. Ci credevo davvero, più che sperarci. Perché pensavo che ci fossero i presupposti motivazionali per vedere una reazione significativa. Si sono visti ancora una volta i limiti di sempre, ossia poche idee e anche confuse nell’ impostazione e gestione del gioco.  L’ormai cronica incapacità di trovare efficacia e concretezza è stata confermata in pieno. Incapacità anche nel mostrare determinazione e spirito combattivo non accademici, non formali, ma ferocemente concreti. Trattandosi del derby era lecito aspettarsi che potesse essere l’occasione giusta per dare un segnale di cambiamento rispetto al trend del girone di andata. Quale occasione migliore? Invece di fronte ad un Rovigo che ha fatto semplicemente “il suo compitino” e nulla più, il Petrarca ha inanellato l’ennesima scialba partita e relativa sconfitta di questo campionato.
Eppure il Petrarca ha fatto vedere delle cose buone in touche e anche in mischia chiusa, mettendo in seria difficoltà gli avversari, specie nelle rimesse laterali. Delle tre mete incassate, almeno una, se non due, sono frutto di episodi più che di gioco costruito. Il che evidenzia la non irresistibilità degli avversari che però hanno sfruttato cinicamente ogni occasione favorevole che si è presentata. Che è esattamente quello che ci si aspetta da una squadra forte e rapace. Il contrario del Petrarca che ha pur avuto due o tre occasioni favorevoli, ma non è mai riuscita a concretizzare nulla. Anche i dieci minuti in superiorità numerica sul finire del secondo tempo sono rimasti infruttuosi per i petrarchini.
Il Rovigo ha avuto vita troppo facile nel rintuzzare ogni attacco petrarchino che a fine partita ha chiuso ancora una volta con zero mete segnate e un gioco ristagnante a centrocampo, incapace di prendere il vantaggio attaccando. Ieri si è visto un Eru più battagliero del solito (finalmente) anche se non in grado di fare la differenza, un Conforti come al solito strenuamente combattivo, una prima linea (con Zani) e una mischia che hanno efficacemente contrastato gli avversari rossoblu.  Per gli altri reparti c’è poco da dire di positivo, purtroppo. La mediana, con tutto il rispetto per Francescato, soffre troppo l’assenza di Su’a, specie nella velocità di gestione delle palle in uscita dai raggruppamenti. Benettin si conferma una buona scelta nel ruolo di apertura, ma ieri è stato troppo spesso braccato dai mastini avversari che lo hanno spesso asfissiato. Infine i trequarti. Per me rimangono la maggior “incompiuta” per quanto riguarda il rapporto tra potenzialità ed efficacia effettiva. Uno dei nodi principali da risolvere.

E adesso? Adesso un altro mese di sosta per smaltire la delusione del derby con il viatico di un VI Nazioni che comincerà nel prossimo week end. Si tornerà a parlare di Eccellenza il prossimo 7 marzo con il match casalingo contro le Fiamme Oro. Sarà un’altra giornata di penitenza quaresimale? Facile supporre che Pasquale Presutti verrà a Padova ben deciso a portarsi via la vittoria che per la sua squadra significa restare nel giro dei play off. Al Petrarca toccherà il compito di non fare la vittima sacrificale.
Ci riuscirà?


Angelo VOLPE

7 commenti:

  1. Sarà forse che ormai di "veri" Padovani ce ne sono ben pochi? Vero che il Rovigo ha ancora meno giocatori "locali" ma con la squadra che dovevano avere, frutto di una campagna acquisti da vittoria "già acquisita" prima dell'inizio del campionato, altro che 26 punti avrebbero dovuto dare.
    I tempi dei derby "veri", quelli nei quali si confrontavano due città con i loro problemi e aspirazioni, sono ormai finiti......
    L'atleta che più ha dato nel corso dell'incontro sia dal punto di vista fisico che "di cuore" è stato proprio il giocatore più combattivo del "Derby": Federico Conforti, di nascita e formazione Padovana.....

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    1. Petrarchino de 'na volta2/02/2015 2:02 PM

      Veri padovani in rosa ce ne sono almeno 15, anche se non entrano in campo tutti, ovviamente...A Rovigo è mancato il bonus, e bravo il Petrarca ad impedirlo! In compenso, oltre che i commentatori alla TV (che hanno eletto man of the match Rodriguez, in più Rovigo ha avuto anche lo speaker dello stadio, non proprio un "petrarchino d.o.c."...anzi direi proprio che era un "rovigotto". Stranezze di questo Petrarca caduto così in basso...oltre l'Adige perfino!

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  2. Sono d'accordo in linea generale con la disamina. Incapacità quasi assoluta di far gioco produttivo. la grinta e la voglia per buona parte dell'incontro ci sono state, ma non bastano. la touche ha iniziato bene, rubando due palloni agli avversari, ma poi non mi sembra abbia brillato. con l'ingresso di Zani in mischia chiusa si è fatto meglio, ma non in modo tale da incidere più di tanto. Aldilà di un paio di calci altro non si è ottenuto perchè loro comunque riuscivano con Ferro a tirar fuori il pallone, perdipiù cogliendo in contropiede la nostra mischia impegnata in piena spinta. Manca Su'a e si sente, francescato è troppo lento nel tirar fuori il pallone, passa spesso male e azzecca un calcio nel box su 4. Benettin, e qui contesto l'analisi, non è un'apertura e nel ruolo non mi è piaciuto. Non sa usare il piede ed è grave. Prova spesso ad attaccare la linea ma non ha mai creato alcun problema al Rovigo se non con un bel offload a Bettin (davanti aveva Rodriguez, noto per non essere un gran placcatore) per il resto il nulla, non diversamente dagli altri. La prima meta per me è una sua responsabilità (il passaggio a Bettin era un clamoroso palla-uomo che andava evitato) e la terza nasce dall'unico suo rinvio con il piede finito comoddo comodo in bocca a loro. Salvo Eru in un paio di occasioni, nessuno mai è riuscito a superare la linea del vantaggio, Conforti, almeno non ha perso metri, gli altri, tre quarti compresi, sì. Non credo sia tutta colpa loro. Capraro ha confermato di non essere all'altezza: a fronte di un paio di buone risalite e di un paio di buone pedate, ha commesso enormi sciocchezze: la responsabilità della seconda meta è tutta sua.
    Una cosa almeno si è chiarita. Non è colpa nè di Menniti Ippolito nè di Marcato se la squadra non sa più giocare con buona pace di qualche tifoso (e non solo). A mio parere, se si voleva continuare l'esperimento Benettin, ed anch'io lo avrei fatto, si doveva far giocare Menniti estremo sia perchè rinunciare all'uso tattico del piede con l'Aquila ci può stare ma con Rovigo no, sia perchè il ragazzo conosce il ruolo e la posizione e, nonostante il parere di molti, ha visione di gioco e sa leggere le situazioni più di altri
    Bruno

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    1. Un commento sicuramente attento e preciso (ti invito a contattarmi in privato, che vorrei conoscerti - se ti fa piacere - grazie). Benettin nasce come apertura: agli Aironi, prima, e alle Zebre, poi, c'era andato per ricoprire quel ruolo. Poi problemi ad un ginocchio lo hanno tenuto fuori tanto tempo dal campo. Probabilmente ha bisogno di inserirsi nei meccanismi (non proprio lubrificati) del Petrarca.Quanto alla sua responsabilità sulla prima meta,mi sono rivisto l'azione e Benettin passa la palla a Bettin (da almeno 8/10 metri) che non riesce ad evitare il paccaggio di Van Niekerk che aveva preso il tempo giusto, ma era lontano da Bettin almeno altrettanti metri, se non più. Semmai era Bettin a dover evitare il placcaggio...Salvi Eru in un paio di occasioni, ma con Ferro non c'è confronto! Il rodigino con la palla in mano fa saltare gli uomini come birilli, dietro la mischia spinge senza mai staccarsi...ed è un prodotto del vivaio (costa zero) rispetto ad Eru (secondo me arrivato malconcio dalla NZ) che al Petrarca costa appartamento, auto e tutto il resto, ed ha una resa nettamente inferiore a Zago (che purtroppo è fuori, infortunato). Eru, semmai, lo vedrei come seconda...mah! Chicco Conforti è un lottatore, uno dei pochi che dimostri veramente l'attaccamento alla maglia - un giovane all'antica, in questo senso! Ed il man of the match andava a lui ieri (peccato che ad assegnarlo a Rodriguez - in assoluto uno degli uomini più scarsi di Rovigo, che ieri ha eseguito solo il compitino da "6" e nulla più - siano sta stati i telecronisti Rai...). Di Capraro se ne sentiva parlare ancora un paio d'anni fa, ma non si era mai mosso da Belluno...è arrivato ora, inizialmente in prova, poi confermato dopo la preparazione estiva: vorrà dire che chi lo ha valutato (Covi, Moretti e Salvan) ha ritenuto opportuno tenerlo. In quel ruolo era candidato Woodhouse (che poi si è scoperto essere centro), anche domenica, come in altre occasioni, tra i "non pervenuti"...(al Petrarca di centri come lui ce ne sono e ce n'erano) perciò, meglio Capraro che altri. Piuttosto mi va bene il discorso su Menniti-Ippolito. Non frequento più assiduamente il Petrarca, per i noti motivi, e non seguo direttamente il giocatore, ma a quanto pare ad Andrea è stata improvvisamente tolta tutta la responsabilità che, probabilmente in maniera eccessiva, gli era stata addossata sin dalla prima stagione al Petrarca (arivava da Rubano, mica da chissà dove!). Dalle stelle alle stalle, si potrebbe dire, e questo non influisce certo sul morale del bravo e serio Andrea, che le qualità le ha sicuramente. Su Marcato pochi ci avevano scommesso...era in ballo tra le Fiamme Oro e il Petrarca...ha scelto il Petrarca (per vicinanza?). Non lo so: un tempo è stato un gran bel giocatore, poi gli infortuni e qualche allenatore a cui non andava a genio (Smith?) ha spento la sua carriera. Era ritornato qualche stagione fa, col Petrarca di Presutti, dalla Benetton (dove non giocava più) salvo poi scegliere di andare a Calvisano. Potrebbe diventare un buon allenatore (sta studiando per questo): è una persona seria, un professionista, che potrebbe tornare utile al Petrarca. Probabilmente non a questo di oggi...almeno in campo...Servirebbero altri stimoli, per lui, ma credo li abbia persi definitivamente a Calvisano.
      Grazie comunque dell'ottimo commento. Ti aspetto ancora su queste pagine (prima di postare il commento scegli l'opzione Nome/URL sul menu a tendina qui sotto e metti il tuo nome, così non appari come "Anonimo", che non ti si addice!

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    2. replico brevemente:
      1) che Benettin non sia un'apertura è ovviamente solo una mia opinione ma, forse, non solo mia. Ricordo solamente che pur avendo frequentato il ruolo, nel Petrarca under 20 giocava perlopiù centro (l'apertura era Favaretto), in nazionale under 20 ha giocato estremo o centro (l'apertura era Iannone), agli Aironi e alle Zebre quel poco che ha giocato, per quel che ricordo, è stato schierato ancora estremo o centro e forse in una occasione apertura
      2) Ho solo detto che Eru in un paio di occasioni ha superato la linea del vantaggio, non che è un gran numero 8. Concordo che è meglio come seconda linea e che Ferro gli è stato senz'altro superiore nel ruolo
      3) degli stranieri del Petrarca di quest'anno in realtà, non mi convince nessuno. Rocchia mi sembra il più concreto, fa il suo compitino ed è solido non da però quel quid in più che ci si aspetterebbe da uno straniero. Woodhouse è arrivato come estremo, è stato ritenuto inaffidabile nel ruolo dopo 2 partite e riciclato come centro ove peraltro, aldilà di qualche sporadico affondo non brilla nè in attacco nè in difesa e perdipù impedisce di far giocare Favaro che, seppur meno solido ed esperto, gli è superiore in difesa ed almeno pari in attacco. Eru è un cavallone un po' grezzo che fa il suo in touche e probabilmente in mischia chiusa ma palla in mano non brilla. Su'a è l'unico di categoria superiore che all'inizio mi aveva molto ben impressionato ma che con il tempo ha subito una incomprensibile involuzione, aldilà dell'infortunio che ora lo ha tolto dal campo
      4) Su Menniti il discorso sarebbe lungo è non è questa la sede. Dico solo di aver pensato l'anno scorso a fine stagione che sarebbe stato meglio per il suo futuro rugbystico cambiare aria
      5) Non so che stimoli abbia ancora Marcato, ma credo che qualcosa ancora potrebbe dare in campo, visto il livello del'odierna eccellenza. Mi sembra strano che una squadra che ha in rosa Menniti e Marcato, probabilmente i 4 migliori piedi italiani nel rugby (usare il piede è ben più che piazzare), rinunci a loro piedi e non schieri almeno l'uno o l'altro. Viene in mente a qualcuno, per esempio, che quando si è in difficoltà, come il Petrarca, nello sfondare la linea avversaria esiste un modo di far punti che si chiama drop e che ci sono giocate apposite per crearne le condizioni?

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    3. Su Benettin hai ragione: anche per me è un centro. Sugli stranieri ho più o meno la stessa idea: peccato che Su'a sia infortunato e ne avrà ancora per molto; Rocchia al suo esordio (contro i Cavalieri) aveva dato prova di una certa "cattiveria", poi credo che l'andamento generale abbia influito anche sul suo rendimento. Sui piedi di Menniti Ippolito e Marcato niente da dire, in più aggiungerei: ora come ora, proviamo a immaginare il morale di Menniti a che livello sia...mi spiace per lui, l'avrei visto in campo più di qualche volta quest'anno.

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    4. Dimenticavo. Quando vuoi commentare, meglio se attraverso un post (viene più letto), mandami i testi che li pubblico volentieri. Grazie.

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