“La mia rinuncia dettata esclusivamente da
motivi personali”
di Enrico Daniele
(foto di Paolo Aguzzoni)
Incalza la polemica sull’affaire che ha sollevato la
burrasca estiva nella Rovigo ovale.
Uno dei principali interessati, Roberto Pedrazzi,
ha voluto precisare il suo punto di vista in tutta la faccenda, allontanando così
le illazioni di chi, nella faccenda del suo mancato rinnovo sulla panchina
della squadra Cadetta di Rovigo, la voleva legata ai non felici rapporti tra
la Monti Rugby Rovigo e la Rugby Rovigo Delta, culminata con le dimissioni
(vere o presunte?) del Presidente Zambelli.
Pedrazzi lo fa con una lettera aperta, pubblicata su
RovigoOggi.it dove puntualizza il caso che lo ha coinvolto.
Successivamente al colloquio degli inizi di luglio
con Raffaello Salvan (ndr, nominato da Zambelli come Coordinatore tra la
Monti e la Delta) dove Pedrazzi confermava il suo impegno ad allenare la
Cadetta alle stesse condizioni della stagione precedente (ndr, Pedrazzi era già
in “busta paga” della Delta), sono sopraggiunti inaspettati
cambiamenti nelle sue condizioni lavorative e familiari. Perciò, al fine di
evitare problemi legato alla mancanza di tempo riguardo all’attività di tecnico
(peraltro già iniziata, nell’intento di mantenere unito il gruppo che aveva
vinto la stagione ma che non era stato promosso per motivi non legati ai meriti
sportivi) ne aveva parlato con Salvan, ricevendo assicurazioni su
una possibile soluzione e che comunque avrebbero proseguito nell’accordo.
Qualche giorno dopo, Salvan comunica a Pedrazzi di non
aver potere decisionale in merito e che Zambelli gli avrebbe inviato una
mail che, arrivata puntualmente, invitava Pedrazzi a decidere per un sì o
per un no, senza tener conto delle problematiche esposte in precedenza a
Salvan.
Suo malgrado, Pedrazzi è stato praticamente
costretto a rifiutare l’incarico, non avendo la possibilità di discutere la
questione, dando quindi priorità alle questioni familiari e lavorative.
“Dico mio malgrado – sottolinea Pedrazzi nella lettera - sia per la passione che mi lega a questo sport da 25 anni e che mi è
difficile abbandonare, che per senso del dovere nei confronti di una società
con la quale mi ero preventivamente impegnato, ma soprattutto nei confronti dei
miei ragazzi con i quali mi ero esposto per conto della stessa per convincerli
a rimanere. Credo di essere stato corretto nell’informare tempestivamente la
società circa le nuove problematiche a cui sarei andato incontro e che si
sarebbero potute risolvere facilmente, pertanto visti gli sviluppi non capisco
lo stupore manifestato riguardo al mio rifiuto”. E conclude: “Ribadisco quindi che la mia decisione di
non proseguire la collaborazione con la Rugby Rovigo Delta è dettata unicamente
da motivi personali che nulla hanno a che vedere con le questioni politiche tra
la Monti Rugby Rovigo Junior e la Rugby Rovigo Delta”.
Arriveranno le repliche dagli altri interessati?
A questo link il contenuto integrale della lettera
Nessun commento:
Posta un commento