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martedì 22 agosto 2017

Roberto Pedrazzi chiarisce la sua posizione

“La mia rinuncia dettata esclusivamente da motivi personali”


Roberto Pedrazzi nel 2014, ai tempi di quando era allenatore del Badia in Serie A

di Enrico Daniele
(foto di Paolo Aguzzoni)
Incalza la polemica sull’affaire che ha sollevato la burrasca estiva nella Rovigo ovale.

Uno dei principali interessati, Roberto Pedrazzi, ha voluto precisare il suo punto di vista in tutta la faccenda, allontanando così le illazioni di chi, nella faccenda del suo mancato rinnovo sulla panchina della squadra Cadetta di Rovigo, la voleva legata ai non felici rapporti tra la Monti Rugby Rovigo e la Rugby Rovigo Delta, culminata con le dimissioni (vere o presunte?) del Presidente Zambelli.

Pedrazzi lo fa con una lettera aperta, pubblicata su RovigoOggi.it dove puntualizza il caso che lo ha coinvolto.

Successivamente al colloquio degli inizi di luglio con Raffaello Salvan (ndr, nominato da Zambelli come Coordinatore tra la Monti e la Delta) dove Pedrazzi confermava il suo impegno ad allenare la Cadetta alle stesse condizioni della stagione precedente (ndr, Pedrazzi era già in “busta paga” della Delta), sono sopraggiunti inaspettati cambiamenti nelle sue condizioni lavorative e familiari. Perciò, al fine di evitare problemi legato alla mancanza di tempo riguardo all’attività di tecnico (peraltro già iniziata, nell’intento di mantenere unito il gruppo che aveva vinto la stagione ma che non era stato promosso per motivi non legati ai meriti sportivi) ne aveva parlato con Salvan, ricevendo assicurazioni su una possibile soluzione e che comunque avrebbero proseguito nell’accordo.

Qualche giorno dopo, Salvan comunica a Pedrazzi di non aver potere decisionale in merito e che Zambelli gli avrebbe inviato una mail che, arrivata puntualmente, invitava Pedrazzi a decidere per un sì o per un no, senza tener conto delle problematiche esposte in precedenza a Salvan.

Suo malgrado, Pedrazzi è stato praticamente costretto a rifiutare l’incarico, non avendo la possibilità di discutere la questione, dando quindi priorità alle questioni familiari e lavorative.
“Dico mio malgrado – sottolinea Pedrazzi nella lettera - sia per la passione che mi lega a questo sport da 25 anni e che mi è difficile abbandonare, che per senso del dovere nei confronti di una società con la quale mi ero preventivamente impegnato, ma soprattutto nei confronti dei miei ragazzi con i quali mi ero esposto per conto della stessa per convincerli a rimanere. Credo di essere stato corretto nell’informare tempestivamente la società circa le nuove problematiche a cui sarei andato incontro e che si sarebbero potute risolvere facilmente, pertanto visti gli sviluppi non capisco lo stupore manifestato riguardo al mio rifiuto”. E conclude: “Ribadisco quindi che la mia decisione di non proseguire la collaborazione con la Rugby Rovigo Delta è dettata unicamente da motivi personali che nulla hanno a che vedere con le questioni politiche tra la Monti Rugby Rovigo Junior e la Rugby Rovigo Delta”.
Arriveranno le repliche dagli altri interessati?

A questo link il contenuto integrale della lettera

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