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sabato 2 novembre 2013

ECCELLENZA: RISULTATI ANTICIPI 5^ GIORNATA

Il Petrarca in testa alla classifica provvisoria dopo la vittoria a San Donà
La Vea Femi CZ Rovigo fa suo l’altro derby veneto battendo Mogliano



Pomeriggio di Eccellenza e di derby, quello che riguardava il 5° turno del massimo campionato.
Al Battaglini di Rovigo si giocava, forse, quello più importante tra la Vea Femi CZ Rovigo, aspirante tricolore e il Marchiol Mogliano, tricolore in carica.
La spuntano i bersaglieri rossoblu che battono i Campioni d’Italia 26-5. Sempre in vantaggio la squadra di De Rossi e Frati, nel  primo tempo con i calci piazzati di Bergamasco e Basson (9-0) e nel secondo tempo con i guizzi di Ngawini a piazzare 2 mete trasformate sempre da Bergamasco. Per i trevigiani una bella meta di Galon che non è bastata a ridurre il divario tra la squadra di Mazzariol e i padroni di casa. Rovigo, con una partita in meno, si posiziona sull’ultimo gradino provvisorio del podio (3° con 15 punti), mentre Mogliano, con gli stessi incontri disputati, scende in 6° posizione a 13 punti.
Tutt’altra storia al “Pacifici” di San Donà di Piave, gremito in ogni ordine di posto, con una buona rappresentanza dei padovani al seguito del Petrarca.
Gara stilisticamente poco apprezzabile, ma estremamente combattuta, come era nelle previsioni, specie nelle fasi statiche. In mischia ordinata la squadra veneziana ha messo in difficoltà il reparto avanzato del Petrarca che, almeno per metà della prima frazione di gioco, ha stentato a tenere a freno la notevole spinta esercitata dai biancazzurri. Tuttavia la squadra di Wright e Dal Sie trova i primi 6 punti del vantaggio iniziale nel piede di Mucelli che trasforma dalla piazzola due calci (9’ e 18’ pt) assegnati dal sig. Roscini (spesso assolutamente indecifrabile, assieme ai suoi assistenti) per due altrettanti falli di Sarto e Giusti. In precedenza (3’ pt) Taumata aveva la possibilità di mettere tra i pali un piazzato per un fallo in mischia del Petrarca, ma il calcio dell’australiano era finito a lato. Forte negli avanti, ma anche pericoloso coi trequarti l’ M-Three. In almeno un paio di occasioni, le giocate al piede di Taumata mettono in moto Bona e Flynn che penetrano pericolosamente nei 22 del Petrarca.
La squadra di Moretti però, riesce finalmente a prendere le misure dell’avversario e alla prima occasione di entrare nei 22 avversari (23’ pt), muove il tabellino con il carico pesante. La bella meta del capitano Enrico Targa arriva dopo un’azione multifase che ha esplorato tutto il fronte difensivo avversario. Marcato dalla piazzola non fallisce la trasformazione e il Petrarca mette il punteggio avanti: 6-7. L’M-Three non subisce psicologicamente il sorpasso dei bianconeri anzi, si rende maggiormente pericoloso ed è solo per qualche errore di troppo che non riesce a concretizzare il suo lavoro. Peraltro il Petrarca non sta certo a guardare e sa rendersi a sua volta assai pericoloso. Da una rimessa di Cincotto, raccolta da Bellini ad un paio di metri dentro la propria metà campo, nasce una prima azione in profondità del Petrarca. La giovane ala bianconera riusciva abilmente a divincolarsi dalla stretta marcatura dell’avversario e, con un’abile scelta di direzione, tagliava in diagonale tutta la metà campo avversaria, finendo placcato piuttosto duramente nei 22 dei veneziani. Nell’azione successiva sarà Bettin (che aveva sostituito l’infortunato Bellini) a commettere “in avanti” ad un passo dalla meta. Ma quest’ultima non tarda a venire. Al 35’, in superiorità numerica per un giallo a Flynn, Billot (uno dei migliori oggi tra i bianconeri) riesce a rubare palla da una mischia ordinata di San Donà e posare l’ovale proprio sotto la traversa avversaria. Marcato trasforma e Petrarca che va al riposo allungando su San Donà: 6-14.
La seconda frazione di gioco vede in campo Caporello al posto di Leso e Nostran al posto di Sarto (già toccato duro nel primo tempo e ricorso alle cure mediche per una ferita all’arcata sopraccigliare sx). E’ ancora il piede di Marcato a muovere lo score: dalla piazzola centra i pali al 1’ per il 6-17. All’ 8’ tocca a Mucelli cercare di accorciare le distanze: ci riesce con un calcio da 25 metri concesso per un fallo in mischia del Petrarca (9-17). Arrivano i cambi della squadra di casa: fuori tutta la prima linea ed una seconda, e dentro quattro piloni di ruolo, segno che Wright comprende le difficoltà del pack avanti bianconero e vuole forzare la mano. Zecchin, Luca Zanusso, Zamparo e Pesce sostituiscono Matteo Zanusso, Kudin, Filippetto e Sala.
Ma tocca ancora all’apertura petrarchina muovere il punteggio: Marcato centra i pali al 13’ e porta il Petrarca sul 9-20. La pressione dei freschi avanti veneziani non si fa attendere e mette in seria difficoltà quella più stanca e acciaccata del Petrarca (Furia, subentrato a Novak non in perfette condizioni fisiche e con Caporello reduce da una fastidiosa nottata passata in bianco). Al 14’ è un’invenzione al piede di Taumata (uno dei migliori tra i veneziani in campo con Erasmus, man of the match) mette in condizione Flynn di esprimere tutta la sua agilità nel bucare la difesa del Petrarca e mettere a segno, giusto in mezzo ai pali, la prima meta dell’ M-Three. Facile per Mucelli la trasformazione per il 16-20. Il Petrarca para il colpo e risponde prontamente con Mercanti che buca la difesa di casa, forse ancora intenta a tirare il fiato dopo la meta, dopo aver raccolto il calcio d’inizio di Marcato. Il tallonatore argentino mette la palla sulla bandierina di sinistra. Marcato, da posizione molto angolata, sbaglia di pochissimo la trasformazione, con la palla che fa il pelo al palo (che bel gioco di parole!) di destra. Petrarca ancora avanti 16-25.
Da qui in poi succede un po’ di tutto, dentro e fuori del campo.
Dentro il direttore di gara scivola su molte bucce di banana, di fatto non favorendo né l’una né l’altra squadra, ma alimentando il vivace e colorito disappunto del pubblico di casa. Quello di parte petrarchina soffre, più silenzioso, ma non meno esterrefatto per le decisioni dell’arbitro.
Il gioco staziona per abbondanti 15’ nei 22 del Petrarca e non si contano le mischie ordinate con altrettanti reset, sfiancanti per entrambe le formazioni. Intanto Dartora rimpiazzava Pilla e Furia lasciava il posto a Delfino. Menniti-Ippolito prendeva il posto di Marcato e Leso rientrava per un Caporello costretto ad abbandonare il terreno di gioco per il riacutizzarsi dei dolori allo stomaco. Il giallo a Delfino (33’) dopo l’ennesimo reset in mischia, costringeva Novak a riprendere il suo posto (usciva Innocenti), facendo sì che il Petrarca finisse la partita in inferiorità numerica e ancora con la prima linea iniziale.
In quelle condizioni e con San Donà stazionante nei 22 bianconeri, subire la meta era quasi una logica conseguenza: Bona raccoglie un pallone “scoppiato” rimbalzando da una mischia e mette aldilà della linea di meta. Mucelli piazza al centro dei pali e veneziani a -2 dal Petrarca (23-25).
Non c’è un attimo di respiro. I bianconeri sono esausti nel fisico, ma con la testa ragionano ancora molto bene.
Concordano la strategia prima di una touche favorevole a circa metà campo, quasi allo scadere del tempo. Dal lancio di Mercanti su Tveraga, si forma un raggruppamento che parte in direzione 22 veneziani. Impotenti, di fronte all’ inattesa reazione del Petrarca, i biancocelesti tentano di fermare l’avanzata del “carrettino”, ma Roscini fischia un fuori gioco contro. Menniti-Ippolito mette in touche il calcio: altro raggruppamento che arriva fin sulla linea di meta del San Donà. L’arbitro chiama il “tenuto alto”. Dalla successiva mischia, Billot decide di chiudere la partita calciando il pallone in tribuna per il fischio finale del direttore di gara.
Scoppia l’urlo dei tifosi del Petrarca e quello, amaro e veemente del pubblico di casa, ad inveire contro l’arbitro e contro il Petrarca.
Sotto le tribune raccolgo le dichiarazioni di un Moretti, preoccupato per le condizioni fisiche della prima linea del Petrarca, ma molto soddisfatto per la tenuta fisica e mentale di tutta la sua squadra, sofferente in mischia (…”questo sarà un campo che darà filo da torcere a più di qualcuno”…) ma molto preciso nelle giocate in touche e tutto sommato anche abbastanza disciplinato (il giallo allo sfortunato Delfino, la conseguenza perlopiù di ripetuti falli della mischia più per stanchezza che per effettiva mancanza disciplinare del tallonatore catanese).
Nel Petrarca, ottima la prestazione di Billot, autore della seconda meta e di una gara attenta, cinica e giocata con la giusta dose di imprevedibilità che ha scompigliato più volte la costruzione del gioco da raggruppamento del San Donà. Evidente l’ottimo stato di forma di Targa che ha marcato la prima meta e la maturità agonistica acquisita da Tveraga.
Con la vittoria ed i 4 punti, il Petrarca si attesta in prima posizione nella classifica provvisoria a 17 punti, considerate le soste osservate dalle altre squadre.
Poco da dire sugli altri incontri, abbastanza prevedibili.
Netto successo interno di Viadana contro la Capitolina (57-0) e sconfitta casalinga della Lazio contro Calvisano (13-38), in attesa dello scontro diretto di domani, valido ai fini salvezza, tra Reggio Rugby e le Fiamme Oro (differita Rai Sport 1 alle 20:30)
   

Enrico DANIELE

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