Derby
Day: splende il sole su Mogliano che vince contro San Donà.
Il
meteo guasta un po’ la festa del 152° Derby d’Italia.
Il
Petrarca la rovina, del tutto, ai rossoblu.
Superato
il precedente record di pubblico: al Plebiscito oltre 5.000 spettatori.
Orgoglio
Reggio: seconda vittoria in campionato.
Le
Fiamme Oro salutano il campionato con una onorevole sconfitta.
Viadana:
il ruggito dei leoni.
Il 21° turno del Campionato d’Eccellenza si è chiuso con un nulla di fatto per la zona play off.
Nel primo incontro del 2° Veneto Derby Day, Mogliano vince contro San Donà, mantiene la 3^ posizione, ma sarà lo scontro diretto di sabato prossimo contro Viadana a dire chi tra le due sarà nei play off.
Il Petrarca batte Rovigo, rimane al 4° posto e sarà determinante l’ultimo incontro di sabato a Calvisano.
Salutano il campionato le Fiamme Oro, che sabato saranno di riposo, impensierendo non poco la capolista Cammi Calvisano che, alla fine vincerà 30-37.
Impennata d’orgoglio dei diavoli rossoneri. Già matematicamente retrocessa la Rugby Reggio batte la IMA Lazio al Crocetta Canalina, 20-14.
Allo Zaffanella si alza il ruggito dei leoni gialloneri che, dopo le ultime opache prestazioni, surclassano i Cavalieri, ormai fuori dalle semifinali: 44-14.
Baciato dal sole, il Marchiol Mogliano mette un altro importante
tassello nella corsa ai play off e batte, nel primo incontro del 2° Veneto
Derby Day, l’M-Three San Donà. La partita si chiude con un netto 6-43 a favore dei Campioni d’Italia che
sembrano aver abbandonato definitivamente il momento di crisi patito qualche
giornata fa (sconfitte con Rovigo e Prato alla 16^ e 17^ giornata), confermando
un trend positivo di crescita (19 punti in 4 partite) nella corsa per il
tentativo di difesa del titolo conquistato l’anno scorso.
Onora
il Derby Day l’M-Three San Donà
sconfitta, ma applaudita da una folta rappresentanza della sua calda tifoseria.
I veneziani soffrono la superiorità di Mogliano e faticano a contenere l’irruenza
di Costa Repetto (2 mete e “man of the match”) e compagni.
Calcio
d’inizio della gara affidato a
due leggende del rugby:
Stefano Bettarello e Andrea “Ciro” Sgorlon.
Il
152° Derby d’Italia, la seconda gara del
Derby Day, inizia sotto un temporale
che, in un attimo, oscura il sole che aveva riscaldato il match precedente.
Le squadre entrano tra il corridoio formato dalle rappresentative Under
10 di Petrarca, Cus Padova, Rubano e Selvazzano.
L’improvviso abbassamento delle temperature sembra non avvertirsi sugli
spalti, riscaldati dal calore dei tifosi rossoblu, assiepati nella
tribuna est, e da quelli bianconeri, raggruppati e insolitamente, ma
piacevolmente rumorosi, nella ovest.
Calcio
d’inizio del match a due fenomeni
stranieri, che avevano scelto l’Italia come loro “patria elettiva”,
lasciando ricordi indelebili nei cuori delle rispettive tifoserie. Per il
Petrarca Guy Pardiès, straordinario mediano di mischia francese del
Petrarca, vincitore dello scudetto nel 1976-77 da allenatore/giocatore; per
Rovigo l’immenso Naas Botha, sudafricano mediano d’apertura dei bersaglieri
dal 1987 al 1993 con i quali vinse 2 campionati italiani (1987-88 e 1989-90).
La gara ha per entrambe le squadre la stessa unica motivazione: la
vittoria.
Ma l’obiettivo principale non è solo quello: è troppo importante per
entrambe vincere il 152° Derby d’Italia.
Sulla carta i bersaglieri sono i favoriti e, come successo altre
volte, il fattore campo non impensierisce più di tanto la squadra di Frati e
De Rossi.
Forse più preoccupati sono i bianconeri di Moretti e Salvan
che, oltre a vendicare la cocente sconfitta dell’andata, devono fare i conti
con una classifica che non li vede ancora al sicuro. Anche le pressioni
dell’ambiente esterno, che assapora da qualche gara il profumo delle
semifinali, potrebbero pesare sulla testa di Targa e compagni.
La gara parte con i bersaglieri che abbracciano il moschetto, pugnale
in resta, e affondano subito il primo colpo al Petrarca (8’ ),
con Ngawini che libera l’ex Bortolussi, lesto a tuffarsi dietro i pali
con l’ovale in mano. La difesa bianconera è ferma come i paletti di uno
slalom speciale, tra i quali scodinzolano agilmente i due folletti rossoblu.
Una formalità la trasformazione di Bergamasco: 0-7.
Tuttavia il Petrarca sembra non patire il colpo a freddo e riparte
da centro campo con determinazione.
E’ un buon segnale e significa che la testa c’è. Cosa che, invece,
manca alla Vea Femi CZ Rovigo.
In un’azione d’attacco degli avanti bianconeri, dentro i 22 avversari, Quaglio
(assieme a Ferro e Lubian gli unici rodigini “doc” in campo) si fa beccare
da Blessano in un gesto intemperante nei confronti di Innocenti.
Cartellino giallo per il pilone rossoblu e, nell’azione successiva da
touche, meta del Petrarca con Sarto, sostenuto da tutto il pack
bianconero. Siamo al 14’
, Marcato trasforma e si riparte dalla parità: 7-7.
La
reazione della Vea Femi CZ Rovigo è immediata: se la botta a freddo non ha lasciato segno al Petrarca, nemmeno la meta di Sarto ha
frenato la corsa arrembante dei bersaglieri. Al 16’ ,
da una rimessa laterale, azione penetrante di Bortolussi imbeccato da Frati,
probabilmente con un passaggio in avanti non rilevato da Blessano. Palla per Basson,
ben appostato al limite dei 22 e tentativo di drop, a lato.
Le squadre iniziano una fase di studio, ma è sempre la squadra
polesana a comandare il gioco e dare l’impressione di poter avanzare nel
punteggio.
Al 22’
incursione di Ngawini che mette panico quando ha la palla in mano, poi i
piedi di Basson e Rodriguez a cercare profondità.
La prima mischia della partita arriva al 24’ ,
proprio sotto l’acca del Petrarca a 5 metri
dalla meta.
La prima chiamata viene annullata dall’arbitro e si deve ripetere. Alla seconda il pack di
Rovigo entra tutto insieme in area di meta. Meta tecnica trasformata
agevolmente da Bergamasco. Siamo al 26’
e di nuovo Vea Femi CZ avanti 7-14.
Al 30’
l’episodio che poteva costare caro al Petrarca. Un “up & under” troppo
lungo di Marcato, finisce tra le braccia di Basson che da dentro i
22 chiama il “mark”. Andrea Bettin, in corsa lanciata, travolge in
netto ritardo l’estremo di Rovigo. Si accende un’altra piccola rissa.
Blessano giudica involontario il fallo, che poteva costare un giallo
al centro del Petrarca, ma richiama i capitani perché la tensione si
abbassi.
Ancora Bettin protagonista al 35’: con i piedi calcia il pallone
scartando tre avversari in una sorta di dribbling calcistico,
avvicinandosi molto alla linea di meta. Pallone stoppato da Mc Caan che
salva una probabile meta.
Il gioco staziona nella parte centrale del campo con il Petrarca nel
tentativo di recuperare il gap.
Allo
scadere è però Rovigo ad avere la
possibilità di avanzare nello score: Blessano assegna una punizione che Mirco
Bergamasco manda a lato dei pali.
Si chiude il primo tempo con la Vea Femi CZ Rovigo in vantaggio
sul Petrarca: 7-14.
La ripresa inizia con il Petrarca in avanti alla ricerca del pareggio
ma con Rovigo che cerca di contenere l’avanzata di bianconeri col il piede di
Basson che riporta la linea del pallone nella metà campo avversaria.
Al 10’ è Rovigo nei 22 del Petrarca con azione multifase. Palla
a Bergamasco che potrebbe tentare la via della meta ma Blessano ravvisa “in
avanti” di Basson.
Al 12’
fallo di Middleton sulla llinea dei 10 metri del Petrarca e calcio
piazzato per Rovigo.
Tocca a Basson tentare la trasformazione: il pallone esce
abbondantemente a lato sul palo di sx. Nulla di fatto.
Passano tre minuti e l’estremo sudafricano si produce in una azione
personale dai propri 22’
spingendosi sin oltre la metà campo. Palla a Mc Caan fermato fallosamente. Altro
calcio di punizione per Rovigo ed altro errore di Basson.
Il Petrarca cambia la mediana: fuori Francescato e Marcato e dentro
Billot e Menniti-Ippolito.
Cambia anche il fronte del gioco.
Rovigo
sembra spegnersi lentamente, dopo gli
innumerevoli e vani tentativi di chiudere il match.
Sale
il gioco del Petrarca, specie con il pack di mischia che sembrava aver sofferto nella prima parte di
gara.
Guidati dal capitano Enrico
Targa (nominato “man of the match” a fine gara in
nome di tutta la mischia del Petrarca) i bianconeri ci credono.
Da una rolling maul del Petrarca sulla sinistra del campo, palombella
di Menniti-Ippolito per Innocenti dalla parte opposta del campo. Palla però
bloccata da Basson quasi sulla linea di meta.
Non trascorrerà però molto tempo perché il Petrarca finalizzi la sopravvenuta
superiorità sugli avversari.
La
stupenda meta di Innocenti arriva al 22’ ,
ad incorniciare il crescendo della prestazione del Petrarca. L’azione,
velocissima, parte da una maul dentro i 22 di Rovigo, dalla parte sinistra
del fronte d’attacco. Palla fuori per Giusti sostenuto da Targa. La
percussione del flanker si ferma sui 5 metri . Billot è lesto nello scodellare
l’ovale che passa velocemente per le mani di Menniti-Ippolito, Bellini
e Jordaan, per arrivare infine a Innocenti, sulla fascia destra del
campo. L’ala, figlia d’arte, con una finta lascia letteralmente sul posto
Ngawini e sfila davanti a due “spettatori”, McCaan e Bergamasco. Sfonda
un fiacco tentativo di placcaggio di Rodriguez, che rimane a terra, ed evita
Quaglio, che sente solo lo spostamento d’aria dell’ariete bianconero, per
poi piombare in meta sul ritorno di Bergamasco nell’ultimo disperato
tentativo di placcarlo.
Tribuna ovest scoppiettante! Tribuna est desolatamente muta.
Non è finita.
Tocca
a Menniti-Ippolito tentare la trasformazione, non facile, per l’angolazione ma, forse, per i fantasmi di quel calcio
fallito contro Mogliano che poteva dare la vittoria al Petrarca.
Si blocca di netto lo stacchetto musicale per la meta. Lo stadio
azzitisce.
Freddo, ma lucido, il “Menni” posa la palla sul
piazzino, la guarda, osserva i pali. Compie il consueto rituale con i passi a
ritroso, prima in verticale, poi lateralmente.
Ancora silenzio. Ancora a traguardare i pali e l’ovale. La ventilazione
ai polmoni, la posizione eretta, lo sguardo alto. Parte il calcio.
Dalla tribuna est si vede già la palla nella giusta direzione centrale
tra i due piedritti.
Da
quella ovest si può solo intuire ciò che avviene. Ma i giudici di linea alzano finalmente le
bandierine e Blessano fischia: è dentro! E si libera l’urlo del pubblico
della ovest, così caldo solo ai tempi della finale scudetto. Cala il gelo nella
est.
Il
pareggio (14-14) è raggiunto,
ma ci sono ancora 15 minuti più recupero da giocare. Può succedere di
tutto.
Rovigo
tenta una timida reazione ma il Petrarca è
attento e fa lavorare il pacchetto di mischia nelle maul avanzanti costringendo
al fallo i rossoblu.
Al 28’ la svolta. Matteo Ferro
si becca un giallo per reiterati falli
sulla maul e Blessano comanda la punizione. Siamo esattamente nella stessa
posizione del precedente, ma dalla parte opposta del campo. Riaffiorano i
fantasmi, ma anche stavolta il calcio di Menniti-Ippolito finisce tra i
pali con una parabola che, in un primo momento, aveva fatto pensare il
contrario. Sorpasso del Petrarca 17-14.
Sale l’urlo della ovest, sempre più muta la est.
Fino al termine non succederà nulla perché sarà il Petrarca a
tenere palla con Rovigo ormai spento.
Il calcio in tribuna di Billot, a tempo scaduto, determina la fine
dell’incontro ed è gioia incontenibile per tutti, in campo e sugli spalti.
Il 152° derby finisce così, con la vittoria nr. 65 del Petrarca e
la fantomatica “Adige Cup” (ndr. nessuno si è ricordato di lei?) che
passa nella bacheca di via Gozzano.
La vittoria e i 4 punti in classifica conserva inalterate le
possibilità del Petrarca per un posto nelle semifinali. Sabato al Peroni
Stadium altra sfida impossibile contro la prima della classe, già
matematicamente in testa alla classifica, ma sempre un osso duro da battere,
specie tra le mura amiche.
Al
Petrarca non servono tanti conteggi:
deve fare la sua parte come ha dimostrato di saper fare sabato ed in altre
occasioni.
Noi saremo là con loro.
FORZA
PETRARCA. SEMPRE!
Il
tabellino del match
Padova, Stadio “Plebiscito” - sabato 3 maggio, ore 17.00
Eccellenza, XXI giornata
PETRARCA PADOVA vs VEA FEMI-CZ RUGBY ROVIGO DELTA 17-14 (7-14)
Marcatori: pt. 8' m. Bortolussi tr. Bergamasco (0-7), 13'm. Sarto tr. Marcato (7-7), 27'
m. tecnica Rovigo tr. Bergamasco (7-14); st. 25' m. Innocenti tr. Menniti-Ippolito
(14-14), 32' cp. Menniti-Ippolito (17-14)
Eccellenza, XXI giornata
Marcatori: pt. 8' m. Bortolussi tr. Bergamasco (0-7), 13'
A disposizione: Delfino, Michieletto.
all. Moretti/Salvan
all. Moretti/Salvan
VEA FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta: Basson; Bortolussi, Bergamasco, McCann,
Ngawini; Rodriguez, Frati; Ferro, Lubian E. (29' st. De Marchi), Ruffolo;
Montauriol, Boggiani; Roan, Mahoney (cap), Quaglio (35' st. Borsi).
A disposizione: Gatto, Pozzi, Maran, Ragusi, Folla, Menon.
all. De Rossi/Frati
arb. Blessano (Treviso)
g.d.l. Rizzo (Piacenza), Favero (Treviso)
quarto uomo: Brescacin (Treviso)
g.d.l. Rizzo (Piacenza), Favero (Treviso)
quarto uomo: Brescacin (Treviso)
Cartellini: 12' pt. giallo Quaglio (Rovigo), 32' st. giallo Ferro
(Rovigo)
Man of the match: Targa (Padova)
Calciatori: Bergamasco (tr) 2/2, (cp) 0/1 (Rovigo); Basson (drop) 0/1, (cp) 0/2 (Rovigo); Marcato (tr) 1/1 (Padova), Menniti-Ippolito (tr) 1/1, (cp) 1/1 (Padova)
Man of the match: Targa (Padova)
Calciatori: Bergamasco (tr) 2/2, (cp) 0/1 (Rovigo); Basson (drop) 0/1, (cp) 0/2 (Rovigo); Marcato (tr) 1/1 (Padova), Menniti-Ippolito (tr) 1/1, (cp) 1/1 (Padova)
Note: giornata a tratti piovosa, campo piuttosto pesante. Spettatori
circa 5000.
Punti conquistati in classifica:Petrarca Padova 4; VEA FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta 1
Punti conquistati in classifica:
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