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Il nuovo Boccaccio Rugby News

martedì 6 maggio 2014

21° TURNO D’ECCELLENZA: RISULTATI E CLASSIFICA

Derby Day: splende il sole su Mogliano che vince contro San Donà.
Il meteo guasta un po’ la festa del 152° Derby d’Italia.
Il Petrarca la rovina, del tutto, ai rossoblu.
Superato il precedente record di pubblico: al Plebiscito oltre 5.000 spettatori.
Orgoglio Reggio: seconda vittoria in campionato.
Le Fiamme Oro salutano il campionato con una onorevole sconfitta.
Viadana: il ruggito dei leoni.

Il 21° turno del Campionato d’Eccellenza si è chiuso con un nulla di fatto per la zona play off.
Nel primo incontro del 2° Veneto Derby Day, Mogliano vince contro San Donà, mantiene la 3^ posizione, ma sarà lo scontro diretto di sabato prossimo contro Viadana a dire chi tra le due sarà nei play off.
Il Petrarca batte Rovigo, rimane al 4° posto e sarà determinante l’ultimo incontro di sabato a Calvisano.
Salutano il campionato le Fiamme Oro, che sabato saranno di riposo, impensierendo non poco la capolista Cammi Calvisano che, alla fine vincerà 30-37.
Impennata d’orgoglio dei diavoli rossoneri. Già matematicamente retrocessa la Rugby Reggio  batte la IMA Lazio al Crocetta Canalina, 20-14.
Allo Zaffanella si alza il ruggito dei leoni gialloneri che, dopo le ultime opache prestazioni, surclassano i Cavalieri, ormai fuori dalle semifinali: 44-14.


Baciato dal sole, il Marchiol Mogliano mette un altro importante tassello nella corsa ai play off e batte, nel primo incontro del 2° Veneto Derby Day, l’M-Three San Donà. La partita si chiude con un netto 6-43 a favore dei Campioni d’Italia che sembrano aver abbandonato definitivamente il momento di crisi patito qualche giornata fa (sconfitte con Rovigo e Prato alla 16^ e 17^ giornata), confermando un trend positivo di crescita (19 punti in 4 partite) nella corsa per il tentativo di difesa del titolo conquistato l’anno scorso.
Onora il Derby Day l’M-Three San Donà sconfitta, ma applaudita da una folta rappresentanza della sua calda tifoseria. I veneziani soffrono la superiorità di Mogliano e faticano a contenere l’irruenza di Costa Repetto (2 mete e “man of the match”) e compagni.
Calcio d’inizio della gara affidato a due leggende del rugby: Stefano Bettarello e Andrea “Ciro” Sgorlon.
Il 152° Derby d’Italia, la seconda gara del Derby Day,  inizia sotto un temporale che, in un attimo, oscura il sole che aveva riscaldato il match precedente.
Le squadre entrano tra il corridoio formato dalle rappresentative Under 10 di Petrarca, Cus Padova, Rubano e Selvazzano.
L’improvviso abbassamento delle temperature sembra non avvertirsi sugli spalti, riscaldati dal calore dei tifosi rossoblu, assiepati nella tribuna est, e da quelli bianconeri, raggruppati e insolitamente, ma piacevolmente rumorosi, nella ovest.
Calcio d’inizio del match a due fenomeni stranieri, che avevano scelto l’Italia come loro “patria elettiva”, lasciando ricordi indelebili nei cuori delle rispettive tifoserie. Per il Petrarca Guy Pardiès, straordinario mediano di mischia francese del Petrarca, vincitore dello scudetto nel 1976-77 da allenatore/giocatore; per Rovigo l’immenso Naas Botha, sudafricano mediano d’apertura dei bersaglieri dal 1987 al 1993 con i quali vinse 2 campionati italiani (1987-88 e 1989-90).
La gara ha per entrambe le squadre la stessa unica motivazione: la vittoria.
La Vea Femi CZ Rovigo per cercare di riagguantare la prima posizione in classifica e il Petrarca per rimanere agganciato al gruppetto play off.
Ma l’obiettivo principale non è solo quello: è troppo importante per entrambe vincere il 152° Derby d’Italia.
Sulla carta i bersaglieri sono i favoriti e, come successo altre volte, il fattore campo non impensierisce più di tanto la squadra di Frati e De Rossi.
Forse più preoccupati sono i bianconeri di Moretti e Salvan che, oltre a vendicare la cocente sconfitta dell’andata, devono fare i conti con una classifica che non li vede ancora al sicuro. Anche le pressioni dell’ambiente esterno, che assapora da qualche gara il profumo delle semifinali, potrebbero pesare sulla testa di Targa e compagni.
La gara parte con i bersaglieri che abbracciano il moschetto, pugnale in resta, e affondano subito il primo colpo al Petrarca (8’), con Ngawini che libera l’ex Bortolussi, lesto a tuffarsi dietro i pali con l’ovale in mano. La difesa bianconera è ferma come i paletti di uno slalom speciale, tra i quali scodinzolano agilmente i due folletti rossoblu. Una formalità la trasformazione di Bergamasco: 0-7.
Tuttavia il Petrarca sembra non patire il colpo a freddo e riparte da centro campo con determinazione.
E’ un buon segnale e significa che la testa c’è. Cosa che, invece, manca alla Vea Femi CZ Rovigo.
In un’azione d’attacco degli avanti bianconeri, dentro i 22 avversari, Quaglio (assieme a Ferro e Lubian gli unici rodigini “doc” in campo) si fa beccare da Blessano in un gesto intemperante nei confronti di Innocenti. Cartellino giallo per il pilone rossoblu e, nell’azione successiva da touche, meta del Petrarca con Sarto, sostenuto da tutto il pack bianconero. Siamo al 14’ , Marcato trasforma e si riparte dalla parità: 7-7.
La reazione della Vea Femi CZ Rovigo è immediata: se la botta a freddo non ha lasciato segno  al Petrarca, nemmeno la meta di Sarto ha frenato la corsa arrembante dei bersaglieri. Al 16’, da una rimessa laterale, azione penetrante di Bortolussi imbeccato da Frati, probabilmente con un passaggio in avanti non rilevato da Blessano. Palla per Basson, ben appostato al limite dei 22 e tentativo di drop, a lato.
Le squadre iniziano una fase di studio, ma è sempre la squadra polesana a comandare il gioco e dare l’impressione di poter avanzare nel punteggio.
Al 22’ incursione di Ngawini che mette panico quando ha la palla in mano, poi i piedi di Basson e Rodriguez a cercare profondità.
La prima mischia della partita arriva al 24’, proprio sotto l’acca del Petrarca a 5 metri dalla meta.
La prima chiamata viene annullata dall’arbitro e si  deve ripetere. Alla seconda il pack di Rovigo entra tutto insieme in area di meta. Meta tecnica trasformata agevolmente da Bergamasco. Siamo al 26’ e di nuovo Vea Femi CZ avanti 7-14.
Al 30’ l’episodio che poteva costare caro al Petrarca. Un “up & undertroppo lungo di Marcato, finisce tra le braccia di Basson che da dentro i 22 chiama il “mark”. Andrea Bettin, in corsa lanciata, travolge in netto ritardo l’estremo di Rovigo. Si accende un’altra piccola rissa.
Blessano giudica involontario il fallo, che poteva costare un giallo al centro del Petrarca, ma richiama i capitani perché la tensione si abbassi.
Ancora Bettin protagonista al 35’: con i piedi calcia il pallone scartando tre avversari in una sorta di dribbling calcistico, avvicinandosi molto alla linea di meta. Pallone stoppato da Mc Caan che salva una probabile meta.
Il gioco staziona nella parte centrale del campo con il Petrarca nel tentativo di recuperare il gap.
Allo scadere è però Rovigo ad avere la possibilità di avanzare nello score: Blessano assegna una punizione che Mirco Bergamasco manda a lato dei pali.
Si chiude il primo tempo con la Vea Femi CZ Rovigo in vantaggio sul Petrarca: 7-14.
La ripresa inizia con il Petrarca in avanti alla ricerca del pareggio ma con Rovigo che cerca di contenere l’avanzata di bianconeri col il piede di Basson che riporta la linea del pallone nella metà campo avversaria.
Al 10’ è Rovigo nei 22 del Petrarca con azione multifase. Palla a Bergamasco che potrebbe tentare la via della meta ma Blessano ravvisa “in avanti” di Basson.
Al 12’ fallo di Middleton sulla llinea dei 10 metri del Petrarca e calcio piazzato per Rovigo.
Tocca a Basson tentare la trasformazione: il pallone esce abbondantemente a lato sul palo di sx. Nulla di fatto.
Passano tre minuti e l’estremo sudafricano si produce in una azione personale dai propri 22’ spingendosi sin oltre la metà campo. Palla a Mc Caan fermato fallosamente. Altro calcio di punizione per Rovigo ed altro errore di Basson.
Il Petrarca cambia la mediana: fuori Francescato e Marcato e dentro Billot e Menniti-Ippolito.
Cambia anche il fronte del gioco.
Rovigo sembra spegnersi lentamente, dopo gli innumerevoli e vani tentativi di chiudere il match.
Sale il gioco del Petrarca, specie con il pack di mischia che sembrava aver sofferto nella prima parte di gara.
Guidati dal capitano Enrico Targa (nominato “man of the match” a fine gara in nome di tutta la mischia del Petrarca) i bianconeri ci credono.
Da una rolling maul del Petrarca sulla sinistra del campo, palombella di Menniti-Ippolito per Innocenti dalla parte opposta del campo. Palla però bloccata da Basson quasi sulla linea di meta.
Non trascorrerà però molto tempo perché il Petrarca finalizzi la sopravvenuta superiorità sugli avversari.
La stupenda meta di Innocenti arriva al 22’, ad incorniciare il crescendo della prestazione del Petrarca. L’azione, velocissima, parte da una maul dentro i 22 di Rovigo, dalla parte sinistra del fronte d’attacco. Palla fuori per Giusti sostenuto da Targa. La percussione del flanker si ferma sui 5 metri. Billot è lesto nello scodellare l’ovale che passa velocemente per le mani di Menniti-Ippolito, Bellini e Jordaan, per arrivare infine a Innocenti, sulla fascia destra del campo. L’ala, figlia d’arte, con una finta lascia letteralmente sul posto Ngawini e sfila davanti a due “spettatori”, McCaan e Bergamasco. Sfonda un fiacco tentativo di placcaggio di Rodriguez, che rimane a terra, ed evita Quaglio, che sente solo lo spostamento d’aria dell’ariete bianconero, per poi piombare in meta sul ritorno di Bergamasco nell’ultimo disperato tentativo di placcarlo.
Tribuna ovest scoppiettante! Tribuna est desolatamente muta.
Non è finita.
Tocca a Menniti-Ippolito tentare la trasformazione, non facile, per l’angolazione ma, forse, per i fantasmi di quel calcio fallito contro Mogliano che poteva dare la vittoria al Petrarca.
Si blocca di netto lo stacchetto musicale per la meta. Lo stadio azzitisce.
Freddo, ma lucido, il “Menni” posa la palla sul piazzino, la guarda, osserva i pali. Compie il consueto rituale con i passi a ritroso, prima in verticale, poi lateralmente.
Ancora silenzio. Ancora a traguardare i pali e l’ovale. La ventilazione ai polmoni, la posizione eretta, lo sguardo alto. Parte il calcio.
Dalla tribuna est si vede già la palla nella giusta direzione centrale tra i due piedritti.
Da quella ovest si può solo intuire ciò che avviene. Ma i giudici di linea alzano finalmente le bandierine e Blessano fischia: è dentro! E si libera l’urlo del pubblico della ovest, così caldo solo ai tempi della finale scudetto. Cala il gelo nella est.
Il pareggio (14-14) è raggiunto, ma ci sono ancora 15 minuti più recupero da giocare. Può succedere di tutto.
Rovigo tenta una timida reazione ma il Petrarca è attento e fa lavorare il pacchetto di mischia nelle maul avanzanti costringendo al fallo i rossoblu.
Al 28’ la svolta. Matteo Ferro si becca un giallo per reiterati falli sulla maul e Blessano comanda la punizione. Siamo esattamente nella stessa posizione del precedente, ma dalla parte opposta del campo. Riaffiorano i fantasmi, ma anche stavolta il calcio di Menniti-Ippolito finisce tra i pali con una parabola che, in un primo momento, aveva fatto pensare il contrario. Sorpasso del Petrarca 17-14.
Sale l’urlo della ovest, sempre più muta la est.
Fino al termine non succederà nulla perché sarà il Petrarca a tenere palla con Rovigo ormai spento.
Il calcio in tribuna di Billot, a tempo scaduto, determina la fine dell’incontro ed è gioia incontenibile per tutti, in campo e sugli spalti.
Il 152° derby finisce così, con la vittoria nr. 65 del Petrarca e la fantomatica “Adige Cup” (ndr. nessuno si è ricordato di lei?) che passa nella bacheca di via Gozzano.
La vittoria e i 4 punti in classifica conserva inalterate le possibilità del Petrarca per un posto nelle semifinali. Sabato al Peroni Stadium altra sfida impossibile contro la prima della classe, già matematicamente in testa alla classifica, ma sempre un osso duro da battere, specie tra le mura amiche.
Al Petrarca non servono tanti conteggi: deve fare la sua parte come ha dimostrato di saper fare sabato ed in altre occasioni.
Noi saremo là con loro.
FORZA PETRARCA. SEMPRE!

Il tabellino del match

Padova, Stadio “Plebiscito” - sabato 3 maggio, ore 17.00
Eccellenza, XXI giornata
PETRARCA PADOVA vs VEA FEMI-CZ RUGBY ROVIGO DELTA 17-14 (7-14)

Marcatori: pt. 8' m. Bortolussi tr. Bergamasco (0-7), 13' m. Sarto tr. Marcato (7-7), 27' m. tecnica Rovigo tr. Bergamasco (7-14); st. 25' m. Innocenti tr. Menniti-Ippolito (14-14), 32' cp. Menniti-Ippolito (17-14)
Petrarca Padova: Jordaan, Morsellino (8' st. Bellini), Favaro, Bettin, Innocenti, Marcato (18' st. Menniti-Ippolito), Francescato (14' st. Billot), Sarto (16' st. Zago), Targa, Giusti (26' st. Conforti), Mainardi, Middleton, Leso (42' st. Fazzari), Mercanti, Fazzari (1' st. Novak).
A disposizione: Delfino, Michieletto.
all. Moretti/Salvan
VEA FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta: Basson; Bortolussi, Bergamasco, McCann, Ngawini; Rodriguez, Frati; Ferro, Lubian E. (29' st. De Marchi), Ruffolo; Montauriol, Boggiani; Roan, Mahoney (cap), Quaglio (35' st. Borsi).
A disposizione: Gatto, Pozzi, Maran, Ragusi, Folla, Menon.
all. De Rossi/Frati
arb. Blessano (Treviso)
g.d.l. Rizzo (Piacenza), Favero (Treviso)
quarto uomo: Brescacin (Treviso)
Cartellini: 12' pt. giallo Quaglio (Rovigo), 32' st. giallo Ferro (Rovigo)
Man of the match: Targa (Padova)
Calciatori: Bergamasco (tr) 2/2, (cp) 0/1 (Rovigo); Basson (drop) 0/1, (cp) 0/2 (Rovigo); Marcato (tr) 1/1 (Padova), Menniti-Ippolito (tr) 1/1, (cp) 1/1 (Padova)
Note: giornata a tratti piovosa, campo piuttosto pesante. Spettatori circa 5000.
Punti conquistati in classifica: Petrarca Padova 4; VEA FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta 1

Enrico DANIELE


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