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giovedì 11 settembre 2014

ARRIVI E PARTENZE: VIADANA SALUTA ROBERTSON, GATTO E LUCCHIN A MOGLIANO. DE MARCO SALUTA L’ITALIA

Dopo 16 anni in Eccellenza Robertson torna in Nuova Zelanda
Il tallonatore di Monselice trova casa a Mogliano
Lo segue il giovane Lucchin, per propria scelta
Hector De Marco ritorna in Argentina.

E’ la settimana degli addii.
Dopo 16 anni dal suo arrivo in Italia, Kaine Roberston saluta Viadana e l’Italia per ritornare nella sua Auckland, in nuova Zelanda.
In primavera, dopo che a Viadana le acque si facevano torbide e regnava l’incertezza sul futuro club, aveva mandato in giro alcuni curriculum, senza però ottenere risposte. Durante l’estate era ritornato l’entusiasmo, visto la soluzione positiva della crisi, ma qualche giorno fa a Robertson è arrivata una mail che gli confermava l’assunzione in Awf, un’azienda che opera nell’ambito sportivo. “E’ successo tutto all’improvviso, spiega Kaine, non ho potuto rifiutare”. Lascia l’Italia dopo 47 caps con la Nazionale Maggiore, uno scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e un Trofeo Eccellenza con Viadana.
Kaine Robertson in una presa acrobatica durante un Viadana - Rovigo
(ph Roberto Serra - Getty Images Europe)
Enrico Lucchin (ph RovigoOggi.it)
Nicola Gatto
Addio anche a Rovigo da parte di Nicola Gatto, tallonatore di Monselice, ex scudettato con il Petrarca nel 2011, che tra i bersaglieri non ha mai avuto grande spazio, in ombra rispetto all’idolo di casa, Luke Mahoney. E’ stato ingaggiato dal Marchiol Mogliano.
Lo ha raggiunto anche il giovane Enrico Lucchin, trequarti centro classe 1995, che da Rovigo, attraverso l’Accademia Federale Ivan Francescato e dopo il recupero da un grave infortunio, ha scelto di accasarsi nella provincia trevigiana, rifiutando pari condizioni offerte dal club rossoblù.

De Marco, in maglia
Simac Petrarca
E lascia l’Italia, dopo 24 anni, 21 dei quali passati all’ombra del Santo con il Petrarca, Hector De Marco, mediano di mischia argentino classe 1966, una presenza in Nazionale e due finali scudetto perse con i bianconeri (forse il suo rammarico più grande). A Padova si era sposato con Valeria, che da Cordoba lo aveva raggiunto in Italia, ed aveva messo su famiglia (i suoi tre figli sono nati tutti a Padova), oltre che a laurearsi in ingegneria e ad intraprendere la professione. “E’ stata una scelta difficile. Ci pensavamo da tempo e la crisi del settore edilizio ha accelerato la nostra decisione. A Padova lascio il mio cuore e tante amicizie che non dimenticherò”. Hector torna a Cordoba dove inizierà un’attività imprenditoriale con altro amici e sarà responsabile del settore giovanile del club dove aveva iniziato a giocare a rugby, il Bajo Palermo.


Enrico DANIELE

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