La vittoria di domenica, ridona fiducia al Petrarca che
si scrolla di dosso paure e fantasmi.
L’analisi del match di Angelo Volpe.
Vittoria doveva essere e vittoria
è stata.
Il Petrarca si è liberato
dell’ossessione di non riuscire a vincere e, alla quarta giornata di campionato,
ha levato lo zero dalla casellina delle partite vinte. Una specie di
liberazione, un levarsi un macigno di una tonnellata dal groppone.
A farne le spese il
Mogliano, che propria non ci stava a fare da vittima sacrificale ed ha battagliato
fino all’ultimo minuto senza mai mollare un attimo. Tattica che, appena tre
settimane fa in Trofeo Eccellenza, gli era valsa la vittoria all’ultimo
istante, ma che ieri, invece, non ha avuto lo stesso esito.
L’incontro è stato uno show
dei calciatori: il francese Barraud, da una parte e la coppia Fadalti
- Menniti Ippolito, dall’altra. I due petrarchini si sono alternati dalla
piazzola con Fadalti (ex Mogliano) a battere i calci da breve distanza e
Menniti Ippolito quelli a più lunga gittata. Un duello che è finito in perfetta
parità, 21-21. La differenza alla fine l’ha fatta la meta di Leso
all’inizio del secondo tempo, dopo un rinvio infelice di Saccardo (ex
Petrarca) in area di meta che ha finito per fare rotolare il pallone senza
controllo. Il Mogliano era appena rimasto in 14 a causa di una cartellino
giallo inflitto a Gega (ex Petrarca) dall’arbitro per fallo professionale
ripetuto. Il più lesto a schiacciare la palla è stato Leso. Una marcatura un
po’ fortunosa ma, che diamine, dopo tanta sfiga un po’ di fortuna ogni
tanto non guasta. E ben venga la dea bendata ancora a sorridere al Petrarca,
che con la sfortuna sembra avere un conto aperto. In settimana infatti, come se
non bastassero tutti gli infortuni preesistenti, il giovane Bellini si è
beccato ben 18 punti di sutura in testa per uno scontro fortuito in
allenamento.
E’ stata una partita
giocata sostanzialmente a centro campo con rarissime puntate nei 22 per
entrambe le squadre. Gli errori non sono mancati, ma si sono viste anche
belle cose. Per esempio le ripartenze di Zago, Conforti e Giusti,
una buona gestione con un pizzico di inventiva di Menniti Ippolito all’apertura
che, di tanto in tanto, ha mosso con un po’ di vivacità il pallone, non
limitandosi a smistarlo come un vigile urbano. Si è visto bene Capraro
ad estremo, che a mio avviso si conferma una delle novità più interessanti fra
i nuovi arrivati. Bene la prima linea che spesso si è saputa imporre sui
diretti avversari. Da applausi una giocata in touche con rimessa cortissima sul
primo uomo, Zani, che si è involato lungo la fascia. Peccato che il
nostro pilone non avesse un allungo come un’ala, perché altrimenti sarebbe
stata meta sicura. Insomma, non sarà
stata una partita eccelsa, non avremo visto una messe di mete, ma sostanzialmente
in tribuna ci siamo divertiti.
E poi quando si vince,
alla fine va tutto bene. Ancora di più in una situazione come quella di ieri in
cui il Petrarca e i suoi giovani dovevano scrollarsi di dosso paure e fantasmi
che in qualche modo li attanagliavano, insinuando dubbi tetri e pesantissimi.
La paura di non saper (più) vincere nonostante l’impegno di tutti e le capacità
tecniche individuali. I fantasmi di una stagione compromessa e che invece si
riapre, nonostante l’avvio disastroso, a patto di non mollare e mantenere
alta la concentrazione, ma soprattutto a patto di continuare a credere nelle
proprie capacità tecniche e umane.
In tutto questo è stato determinante
il lavoro svolto dallo staff, Moretti e Salvan in testa, che in settimana
hanno molto lavorato sull’aspetto motivazionale e anche tecnico con l’obiettivo
di restituire fiducia in se stessi ai ragazzi. Ma anche l’intervento del
Presidente Toffano che ha preso pubblicamente posizione dalle pagine del
Gazzettino sulla situazione della squadra ha avuto un suo grande peso
specifico.
Messa in archivio la
partita con Mogliano e con essa questa terribile settimana, l’importante è
continuare a guardare avanti con lo stesso spirito di rivincita visto in campo
ieri. Domenica prossima è in programma la trasferta a Prato, cenerentola
del campionato per le ben note vicissitudini economico-societarie. Un club che,
a mio avviso, non avrebbe dovuto essere ammesso in Eccellenza, non riuscendo a
garantire una adeguata competitività. E’ crisi continua a Prato. Infatti, è fresco
il cambio di allenatore dopo appena tre settimane, a fronte di centinaia di
punti incassati nei match finora disputati.
A cosa e a chi serva disputare un campionato
in queste condizioni, difficile dirlo. Non sarebbe stato opportuno ricominciare da
una serie inferiore, più abbordabile con le risorse disponibili dalla società
toscana?
Misteri che solo in casa
Fir possono crearsi (ma non svelarsi…).
La partita di Prato
precederà la sosta di campionato in concomitanza di Italia-Sudafrica
all’Euganeo di Padova. Dopodiché il Petrarca ospiterà in casa il Calvisano. Ecco la prova del nove per il Petrarca.
Per il momento non occorre
aggiungere altro.
Ne riparleremo più
avanti.
Per ora godiamoci la
vittoria sul Mogliano. Forza Petrarca!!!
Angelo VOLPE
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