Nel primo mini derby di
finale giocato a Udine, battuta la Femi CZ Rovigo (7-0).
Prodezza di Fadalti
Nicolò Fadalti, eclettico jolly del reparto arretrato. Sua la meta che ha dato la vittoria nella finale del torneo "Il giorno Degli Angeli" (foto di repertorio - ph Corrado Villarà) |
Inizia
con un successo la stagione agonistica del Petrarca targato Andrea Cavinato che
nella finale per il primo e secondo posto ha battuto la Femi CZ Rovigo 7-0.
Alla
seconda edizione del torneo “Il Giorno Degli Angeli”, vi partecipavano le
quattro venete d’Eccellenza (Petrarca, Rovigo, San Donà e Mogliano) oltre a
Viadana e alla matricola Piacenza.
Divisi
in due gironi, si sono disputate le qualificazioni con tempi unici di 25’ ciascuno
(niente calci piazzati, solo trasformazioni).
Poi
le tre finali.
QUALIFICAZIONI
Girone 1
Marchiol
Mogliano – Femi CZ Rovigo 0-5
Marchiol
Mogliano – Rugby Viadana 0-12
Rugby
Viadana – Femi CZ Rovigo 0-7
Girone 2
Lafert
San Donà – Petrarca Rugby 0-14 (m.
Rossi, Zago, tr M.Ippolito)
Petrarca
Rugby – Lyons Piacenza 14-0 (m.
Fadalti, Zago, tr Marcato)
Lyons
Piacenza – Lafert San Donà 0-0
FINALI
Marchiol
Mogliano – Lafert San Donà 7-5
Lyons
Piacenza – Rugby Viadana 0-5
Petrarca
Rugby – Femi CZ Rovigo 0-7 (m.
Fadalti, tr Menniti Ippolito)
CLASSIFICA FINALE
1° Petrarca Rugby
2°
Femi CZ Rovigo
3°
Lyons Piacenza
4°
Rugby Viadana
5°
Marchiol Mogliano
6°
Lafert San Donà
Commento
al torneo
Rispetto
alla prima edizione, stavolta le squadre in campo erano sei e, causa l’oscurità,
la finale si è giocata alle 19:40 circa con i fari accesi.
Buona
la presenza di pubblico, molti locali. Non ho visto tifosi da Viadana, mentre
ho notato qualche presenza da Piacenza e San Donà. Insolitamente scarso il
pubblico rossoblu (ma c’era anche il “Pedrini” a Badia Polesine) e buona la
presenza dei sostenitori di fede petrarchina.
Nelle
gare di qualificazione si sono viste squadre ancora molto legnose, con
meccanismi di gioco da collaudare. La più in forma ci è sembrata Piacenza, l’unica
matricola, per nulla intimorita dalle più navigate compagini in campo. Ancora piuttosto
indietro mi è sembrato Mogliano, specie nel reparto degli avanti.
E’
evidente che, mancando ancora quasi un mese all’inizio del campionato, ci sia
ancora molto da lavorare.
Discorso
a parte per la finale per il primo e secondo posto.
Gli
incontri tra Petrarca e Rovigo non sono mai amichevoli e lo si è capito subito,
quando la Femi CZ Rovigo si è presentata in campo con la tradizionale divisa rossoblu a strisce orizzontali, diversamente
dalle altre due gare, quando aveva indossato un’anonima casacca azzurra.
Il
Petrarca scendeva in campo con questa formazione:
Menniti-Ippolito;
Fadalti, Favaro, Benettin, Capraro; Nikora, Su’a; Larsen, Conforti (cap.),
Nostran; Giusti, Trotta; Jacob, Ferraro, Vento.
Questo
il quindici polesano:
Basson;
McCann, Lucchin, Menon, Agbasse; Rodriguez, Chillon; Ferro (cap.), Lubian E.,
Ruffolo; Parker, Riedo; Tenga, Silva, Grassotti.
Partita
decisa al 12’ da una prodezza di Fadalti, imbeccato magnificamente da una
palombella di Nikora. L’ala bianconera raccoglie la palla e, con una doppia
finta, lascia secco sul posto Agbasse, fiondandosi in meta nel lungo linea
destro, inutilmente rincorso dagli avversari. Menniti-Ippolito dimostra già di
avere il piede il “palla”: dalla piazzola, in posizione angolata, trasforma
bene, anche se con l’aiuto del palo di sinistra.
Rovigo
comunque non demerita, proponendosi più volte nei ventidue del Petrarca e
finendo con una “quasi meta” sulla bandierina di sinistra, che il direttore di
gara Spadoni, allo scadere del tempo, non assegna.
Primo
successo del Petrarca, che paga pegno con qualche infortunio in più (Capraro e
Giusti hanno lasciato il campo in anticipo).
La
squadra di Cavinato si è meritata le tre vittorie; buona in difesa, molto
aggressiva, tuttavia mostra la necessità di migliorare nelle rimesse laterali
(quasi tutte regalate agli avversari).
A
fine gara, alcune voci sulle gradinate del Gerli discutevano sul fatto che a
Rovigo, pare, vogliono cancellare dal vocabolario la parola “finale”… pare.
Enrico
DANIELE
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