Pasquale
Presutti frena gli entusiasmi in vista della finale promozione di domenica
“Sono
abruzzese fuori, ma toscano in campo”
E poi, la
dedica ad un amico
Pasquale Presutti: domenica I Medicei giocheranno la finale per l'accesso all'Eccellenza. L'allenatore abruzzese è alla sua terza finale in 7 stagioni (ph. dal sito de I Medicei) |
Domenica
a Parma si disputerà la finale per la promozione in Serie A tra la Toscana
Aeroporti I Medicei e L’Aquila Rugby Club.
Avrà
un sapore particolare per l’allenatore dei gigliati Pasquale Presutti.
Nelle
ultime sette stagioni, con quella di domenica saranno 3 le finali (da
allenatore) disputate da Presutti, due quelle vinte: ss. 2010-11 scudetto in
Eccellenza col Petrarca, ss. 2013-14 Trofeo Eccellenza con le Fiamme Oro, in
entrambe in le occasioni in trasferta al “Battaglini” di Rovigo.
E’
abituato, quindi, alla tensione che inevitabilmente si accumula in attesa di un
tale evento, in apparenza non soffrendone più di tanto.
Domenica
sarà una finale che avrà qualcosa in più, rispetto alle altre: per la prima
volta in vita sua davanti avrà la squadra della sua provincia natia.
BRN.
Pasquale, l’abitudine alle finali ha irrobustito, se ce ne fosse stato bisogno,
il tuo fisico ma soprattutto la tua testa. Ne hai disputate tante da giocatore
e in questi ultimi anni anche da allenatore. Quella di domenica, tuttavia, ha
un qualcosa in più rispetto alle altre.
Presutti:
Sì, hai ragione, è la prima volta che di
fronte avrò la squadra della terra dove sono nato, dove risiedono ancora i miei
parenti e dove le mie radici sono ancora profonde, nonostante il mio girovagare
per l’Italia ovale. Ma ti dico subito che domenica, un minuto prima del fischio
d’inizio mi sentirò per metà abruzzese e per metà toscano, ma immediatamente
dopo sarò solo toscano, anzi fiorentino. Una volta che l’arbitro avrà
fischiato, quelli che avremo davanti saranno solo avversari da battere.
BRN.
La tua squadra arriva a questa finale dopo una prima fase di campionato in cui
ha totalizzato un 8/2 (ndr, sconfitta a Parma contro l’Accademia e a Recco) e
una seconda fase ove con le migliori avete fatto ancora meglio: un 9/1 (ndr, unica
sconfitta a Recco) ed avete battuto entrambe le volte L’Aquila Rugby Club sia
in casa, alla prima giornata, che al “Fattori”, uno stadio che solo a nominarlo
mette paura a tutti tanta è la sua tradizione ovale (ndr, solo Primavera Rugby
e Accademia vi hanno vinto). Nelle due gare di semifinale avete vinto entrambe
le volte, ergo, in finale ci arrivate da favoriti.
Presutti.
Sarebbe troppo facile risponderti di sì,
ma sai bene che in finale tutto si riallinea, nessuno è favorito. Detto questo,
della mia squadra posso essere più che soddisfatto. Abbiamo giocato una
stagione sempre ai vertici, facendo fronte anche ad alcuni imprevisti che,
grazie all’impegno della società, dei miei collaboratori e dei giocatori,
abbiamo superato. Domenica avremo di fronte un club di grandi tradizioni, che
conosco molto bene: lì ho tanti amici e con me adesso ho giocatori che hanno vestito
la casacca neroverde. Una squadra che affronteremo con grande rispetto e
attenzione, ma anche con l’agonismo necessario per cercare di vincere una gara
molto impegnativa, soprattutto mentalmente.
BRN.
Ecco, proprio su questo volevo un tuo parere: l’aspetto mentale. Dicevo prima
che tu sei abituato al confronto secco di una finale. Le ultime due volte
addirittura le tue squadre erano date per sfavorite, ma alla fine l’avete
spuntata. Credi che i tuoi giocatori, dopo un campionato di vertice e due
semifinali vinte lodevolmente, si sentano già padroni della promozione?
Presutti.
Arrivati a questo punto, come ci siamo
arrivati noi, è un aspetto importantissimo da non sottovalutare. Se
tecnicamente non posso più dire nulla ai miei ragazzi, in questa settimana il
lavoro più grosso sarà quello di lavorare sulla loro psicologia. Sono preparati
fisicamente, hanno dimostrato di saper affrontare ogni tipo di avversario e
batterlo. Quello che devono assimilare adesso è la massima concentrazione e la
consapevolezza che il più deve ancora essere fatto. In questi casi noi dobbiamo
svestirci dei panni del tecnico e indossare quelli dello psicologo, del buon
padre di famiglia che aiuta il proprio figlio mettendogli di fronte le
difficoltà a cui dovrà andare incontro, ma togliendo loro sia l’idea di avere
già superato l’ostacolo e allo stesso tempo senza alzare troppo l’asticella,
per non caricarli di tensione che potrebbe avere effetti indesiderati. Mi è
successo altre volte e mi è andata bene, spero anche domenica.
Memorabile
il “lavoro mentale” di Presutti prima della finale scudetto vinta col Petrarca
(ndr, esiste anche una traccia video) e quello con le Fiamme Oro prima della
finale del Trofeo Eccellenza (ndr, l'allora Fiamme Oro Guido Barion, rodigino D.O.C.,
in quella finale marcò due mete al “Battaglini”).
BRN.
Chiudiamo questa chiacchierata con una domanda che mi sta particolarmente a
cuore. Qualche tempo dopo la vittoria dello scudetto nel 2011, ebbi modo di
discutere con un amico comune sull’opportunità o meno che tu restassi alla
guida del Petrarca. Quell’amico convenne con me che era meglio tu avessi
cambiato aria. Dovesse succedere domenica, lascerai la guida de I Medicei?
Presutti.
Purtroppo (e fa una risatina) devo dare
una delusione a te e anche a quel nostro caro amico. La società mi ha già
chiesto ancora due anni di lavoro e non ho potuto rifiutare.
Pasquale
Presutti non si smentisce mai, tuttavia dopo l’intervista mi ha richiamato: “Se vinceremo questa finale, la dedicherò
senz’altro a quell’amico che abbiamo salutato per sempre poco tempo fa ed ora
non c’è più”.
La
finale della Serie A si gioca in contemporanea a gara 2 della semifinale
Eccellenza. Sono certo che quell’amico, petrarchino sino al midollo, domenica
sarebbe andato a Parma.
Enrico
DANIELE
Nessun commento:
Posta un commento