Le vostre
siano lacrime di gioia, perché dopo una delusione ci può essere solo una gioia.
Il pianto di Vincenzo Delfino a fine gara: dopo una delusione arriverà la gioia! (ph Corrado Villarà) |
Per il Petrarca Rugby la stagione si chiude con la
doppia sconfitta nei play off contro la Femi CZ Rovigo
Sarebbe troppo facile, adesso, sentenziare, attribuire
colpe o responsabilità,
Sì, troppo facile, non è quello che farò.
Non perché mi piacciano le cose difficili,
tutt’altro, piuttosto perché vorrei lasciar parlare il mio cuore.
E quello che mi suggerisce adesso è di ringraziarvi,
di dirvi GRAZIE. Grazie Ragazzi!
Grazie perché ieri in campo c’era il vostro cuore!
Ad un certo punto…anche i cazzotti che (non
giustifico fino in fondo ma) comprendo per la rabbia, la frustrazione di non
riuscire a colmare quella differenza con l’avversario che ha meritato la
vittoria.
Ecco, vorrei che della sconfitta di ieri restasse
non la rabbia, la delusione ma la generosità del vostro cuore, quello che avete
messo in campo prima di ogni cosa.
Vorrei che le vostre lacrime fossero di gioia, come
quella che provo io ogni volta, quando vi annuncio al microfono e vedo le
vostre maglie nere schierate in campo, pronte a dare battaglia anche
all’avversario più forte. Come ieri.
Sono orgoglioso e fortunato di aver condiviso con
voi, in questa stagione, tutte le gioie (tante) e le delusioni (poche, anche se
a volte cocenti).
Perciò non siate tristi e traete forza da questa
sconfitta perché dopo aver perso, si può sempre tornare a vincere.
Una cosa sola mi dispiace per ieri: a causa di un
sopravvenuto guasto tecnico, non ho potuto salutare e far salutare, a tutto il
pubblico del “Plebiscito”, Chi tra voi ieri ha giocato la sua ultima partita
col Petrarca e da oggi continuerà la sua strada fuori dal campo.
Un ragazzo che è stato “capitano” del Petrarca (un
onore che non spetta a tanti) e che se ne va, rimanendo però sempre nel cuore
di ognuno di noi.
Il mio grazie va ad Enrico Targa ma è un grazie,
ancora, a tutti voi.
Forza Petrarca. Sempre!
Ci vediamo prossimamente, a gioire e a soffrire di
nuovo insieme.
Enrico
DANIELE
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