I rossoblù battono sia il Petrarca che il San
Donà.
Da rivedere il XV bianconero che passa il Trofeo,
conquistato lo scorso anno, ai rossoblù.
Il 7° Torneo Pedrini,
quest’anno un triangolare tra Vea Femi CZ Rovigo, M-Three San Donà e
Petrarca Padova, si è disputato nel tardo pomeriggio di ieri a Badia
Polesine.
Bella la cornice di pubblico che è accorsa negli
impianti di via Martiri di Villamarzana, animando i tre incontri di 40’ (con
intervallo ai 20’) tra le squadre di Eccellenza. Cospicua come sempre la
presenza del pubblico di fede rossobù, buona anche quella dei veneziani e dei
padovani.
Simone Rossi: due mete contro Rovigo (ph Enrico Daniele) |
Si inizia con il “derby d’Italia” in versione fine estate
tra il Vea Femi CZ Rovigo ed il Petrarca.
I rossoblù di De Rossi e
Frati si dimostrano già in forma strepitosa, confermando la buona
prestazione di sette giorni prima contro Viadana al Battaglini. Gioco veloce
e ordinato, con ottima difesa e attacco che, almeno in un paio di
occasioni, lascia di sasso la difesa del Petrarca.
Passano solo 10’ ed è l’ex
di turno ad aprire le marcature per Rovigo: Steven Bortolussi
(è strano davvero vedere l’ex “furetto bianconero” indossare la casacca a righe
orizzontali rosse e blù) si infila tra le maglie bianconere e poggia l’ovale
oltre la linea di meta. Bergamirco trasforma.
Risponde quasi subito il Petrarca con il giovane Rossi
che schiaccia sulla bandierina di destra ben imboccato da Jordaan. Dal
filo della linea laterale Menniti - Ippolito trasforma. Squadre in
parità, ma Petrarca che soffre tantissimo la pressione del pack
rossoblù che si guadagna poco dopo una meta tecnica.
Il Petrarca non riesce a costruire gioco
dinamico.
Le manovre sono legnose e prive di idee. Cerca di difendersi come può
dalle continue incursioni rossoblù, ma i bianconeri sembrano avere i pesi alle
caviglie. Caviglie che, peraltro, saltano a Giusti che deve lasciare il
campo a Berton quasi subito, come toccherà più tardi (nella partita contro
San Donà) anche al giovane Zago. Ancora molti gli errori dei
bianconeri nelle rimesse laterali (già visti a Treviso).
La seconda frazione di gioco
è tutta di marca rossoblù: di Van Niekerk, Mahoney e Boggiani
le altre tre mete di Rovigo, intervallata dalla seconda meta di Rossi
per il Petrarca. Tutte trasformate: quelle rossoblù da Bergamasco e quella
petrarchina da Menniti-Ippolito.
Finisce meritatamente 35-14 (5-2 il conteggio
delle mete) per il Vea Femi CZ Rovigo, rimasto in quattordici per l’espulsione
temporanea di Matteo Ferro.
Petrarca esce dal campo a
testa bassa, abbastanza sconsolato.
Luca Nostran: due mete contro San Donà(ph. Enrico Daniele) |
Subito il secondo
incontro, stavolta con l’M-Three San Donà.
Sulla carta impegno meno
difficoltoso quello con i biancazzurri veneziani. Tuttavia sono gli uomini di Jason
Wright che impongono al Petrarca di risalire subito la china,
andando in meta per primi. La squadra messa in campo da Moretti è completamente
diversa dalla prima, ma di fatto, la sostanza non cambia molto se non per il
fatto che, stavolta, saranno Nostran (2 mete) e Zago (1 meta) a
fare la differenza e a superare le due di San Donà.
Anche in questo secondo
incontro gioco molto appesantito dei nostri. Ancora infortuni che costringono
ad uscire anche Cerioni (botta allo sterno) sostituito da Jordaan. Migliora
leggermente la rimessa laterale.
Finisce col calar del sole 17-14
(3 a 2 il conteggio delle mete) per il Petrarca che deve consegnare il
Trofeo Pedrini a Rovigo, vincente 26-5 nell’ultimo incontro con il San Donà.
Che dire?
Rispetto a venerdì scorso a
Treviso, dove avevamo visto un Petrarca in grado di reggere bene l’impatto con
i più quotati biancoverdi, questo sabato, di fronte a pari categoria, sembra
che si sia tornati un passo indietro.
Nicolò Zago: una bella meta contro San Donà (ph Enrico Daniele) |
Sempre buone le
individualità dei “soliti noti” e dei nuovi giovani, autori delle 5
mete del Petrarca (2 Rossi, 2 Nostran e 1 Zago), e buono anche l’impegno
complessivo della squadra: nessuno dei giocatori scesi in campo ha lesinato
risorse. Questi sono senz’altro gli aspetti positivi. C’è anche da tener
presente che la squadra si è rinnovata moltissimo anche quest’anno. Non
si può pretendere che i nuovi innesti (12 quelli in campo ieri, dei quali 6 da
categorie inferiori), peraltro sin qui tutti utilizzati a vario titolo da
Moretti e Salvan, possano aver già assimilato completamente le direttive dei
tecnici. Diversamente dalla scorsa stagione, infatti, dove pur c’era stato
un grande rinnovamento, ma nel Petrarca era rimasto uno “zoccolo duro” di
giocatori esperti e che avevano giocato insieme alcuni anni, quest’anno il
rinnovamento è stato più radicale. Certamente si è persa per strada un pò di “esperienza”,
ma questo è un fattore che si può eliminare facilmente giocando insieme. Per il
resto però, sembra anche evidente che i carichi di lavoro senza palla devono
ancora essere completamente riassorbiti dalle gambe dei bianconeri, ancora molto
appesantiti nella manovra e poco lucidi nelle fasi con palla in mano. La
rimessa laterale, come detto, è un fondamentale che va assolutamente
riveduto con urgenza.
Da segnalare anche una
certa sfortuna per i tanti infortuni: il più grave occorso in allenamento a Zane Ansell –
gomito lussato e stop di almeno due mesi per il “senatore” bianconero; gli altri peraltro non particolarmente gravi e presumibilmente recuperabili a breve
(scherzando un amico suggeriva una visitina al Santo).
Scherzi a parte, mancano
ancora 15 giorni all’inizio del campionato e dovranno servire alla squadra
per alleggerire il pesante carico di lavoro sin qui sostenuto, assimilare gli
schemi e le manovre di gioco (vi ricordate il gioco frizzante del Petrarca di
inizio stagione 2012-13?) e far vedere le vere potenzialità del gruppo che è
molto compatto ed affiatato e non vede l’ora di entrare nel vivo del
campionato.
Da parte nostra, quest’anno dovremo
stare ancor più vicini ai nostri giovani ragazzi. L’anno scorso alcuni di
noi non hanno mai mancato nessun appuntamento col Petrarca e quest’anno bisogna
cercare di ripetere e migliorare la presenza sugli spalti.
Qualche segnale positivo,
sulla carta, è già arrivato: speriamo solo che si traduca in fatti concreti.
Quindi: “Forza Petrarca.
Sempre!”
Andrea Menniti-Ippolito: 3/5 le trasformazioni delle mete (ph Enrico Daniele) |
Enrico DANIELE
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