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lunedì 6 ottobre 2014

153°DERBY D’ITALIA: SE IL ROVIGO RIDE, IL PETRARCA NON PIANGE

L’analisi del giorno dopo di Angelo Volpe.
Battaglini pieno per metà o mezzo vuoto?

Più o meno al 10.mo minuto di gioco del derby n. 153 in tanti in tribuna ci siamo guardati in faccia, muti ma con un pensiero che traspariva chiarissimo: “14 a zero. E mancano 70 minuti alla fine, questi ci fanno a pezzi”.
Il Rovigo aveva appena segnato la seconda meta, il Petrarca sembrava un pugile tramortito da un uno-due micidiale al volto.
C’erano maglie rossoblu dappertutto, sguscianti, in percussione, in velocità. Anche per merito di qualche liscio o placcaggio mancato da parte nostra.
Gioco a mille e velocità stratosferica dei rovigotti.  
Il pensiero inevitabilmente andava a quel 39-0 della scorsa stagione.
Invece no.
Da quel momento in poi è scattato qualcosa nella testa dei giocatori petrarchini, come se si fossero scossi da un torpore fatto di emozione, incredulità, sorpresa (per molti era il primo derby e, data la giovane età, ne avevano al massimo sentito parlare).
Com’è, come non è…  da quel momento in poi il parziale fino al termine della partita è stato 9-16 per il Petrarca. Segno che c’è stata reazione, che la squadra guidata dall’ottimo capitano Targa ha preso coscienza delle proprie forze, ha liberato la mente da paure ed emozioni ed ha cominciato a giocare. Come può e come sa, ma comunque abbastanza da contenere le sfuriate rabbiose del Rovigo, che in certi momenti è stato arrembante, quasi devastante. Ma la difesa, sia pure con molte difficoltà, sembrando spesso sul punto di cedere e sfaldarsi, invece ha tenuto.
Il secondo tempo è parecchio diverso dal primo. Le squadre che scendono in campo sono "diverse" rispetto al primo tempo, non tanto a livello di giocatori, ma piuttosto a livello mentale. Rovigo appare più impacciato, fatica a recuperare il possesso palla e non riesce ad avanzare come nel primo tempo, i nostri ragazzi invece sono riorganizzati, hanno preso le misure e dimostrano di essere una compagine da play off.
Un plauso a tutti i ragazzi che ci hanno messo l’anima senza mai scoraggiarsi o cedere di un millimetro. Certo di fronte avevano una squadra con i fiocchi, con un assetto già solido e definito, reduce da due partite contro i georgiani di Tbilisi che li aveva rodati a puntino per il derby. Per loro era quasi la terza giornata di campionato, per noi l’esordio.

Un'immagine del 153° Derby d'Italia (ph Ufficio Stampa Rovigo)
Le partite amichevoli sono un test indicativo, ma non possono certo avere valore probante. A dimostrazione di quanta importanza rivestisse il derby di ieri pur essendo alla prima giornata e con tutto il campionato davanti, va notato come il Rovigo a una manciata di minuti dal termine e con un vantaggio di 7 punti, abbia per ben due volte tentato di piazzare con Basson da lunga distanza (metà campo). Obiettivo, portare via il punto di bonus al Petrarca. Sono due stagioni che il Petrarca resta fuori dai play off proprio per un punto. Per cui anche un punticino in meno fa comodo.
Sono malizioso...?
La prima linea  (Zani, Bigi, Garfagnoli e poi Leso) ha retto sostanzialmente bene, senza dominare, ma senza neppure essere dominata. Nessun carrettino. E sì che di fronte avevano Roan (Puma argentino), Mahoney (neozelandese, bandiera rossoblu), Ravalle (di grande esperienza ex Rovigo, ex Mogliano, massiccio come un capitello dorico).
Il punto critico è stato lo scontro tra il nostro Garfagnoli (n. 3) e Roan (n. 1). In chiusa, al sottoscritto dalla tribuna, è sembrato evidentissimo il fallo ripetuto dell’argentino che tirava giù il nostro pilone. Ma non così per l’arbitro Mitrea che ha concesso un numero infinito di ripetute in mischia, senza mai dare l’impressione di avere le idee chiare, quanto piuttosto di stare a vedere che succedeva o, alla peggio, di tirare a indovinare su chi fosse a commettere il fallo. Questo della gestione delle mischie chiuse da parte arbitrale è, a mio modesto avviso, uno dei maggiori problemi e criticità del gioco attuale in Eccellenza. E, occhio e croce, direi non solo in Eccellenza. O si tratta di una massa di giocatori scorretti (?), o incapaci di stare in piedi (?),  o di regole sbagliate o poco chiare o mal interpretate da giocatori e arbitri.
A me piacerebbe sottoporre gli arbitri a delle sessioni di allenamento in mischia chiusa come piloni opposti a veri piloni per rendersi conto di quali siano effettivamente le dinamiche del gioco. Lo dico senza acredine, ma semplicemente perché ho il fondato sospetto che ne capiscano ben poco del gioco di mischia in prima linea e dunque le loro decisioni siano falsate da questa ignoranza (nel senso di non conoscenza).
In tribuna ho sentito commenti del tipo “…ma loro hanno dei trequarti tanto migliori dei nostri…”, riferito al Rovigo… Francamente vorrei capire da dove nasca questa convinzione. A me non pare proprio che la nostra linea dei trequarti sia così inferiore. Mai come in questi anni il Petrarca ha potuto contare su centri e ali così solidi e veloci. Cosa si può rimproverare a Favaro o Bettin sì da giustificare osservazioni come quella riportata? Non so, forse una certa sudditanza psicologica che vede sempre e comunque le linee veloci avversarie migliori della nostra. A prescindere. Un preconcetto che andrebbe cambiato.
Un punto dolente invece ieri si è visto nelle prese al volo su palloni di rinvio altissimi a campanile. Troppi errori che hanno poi innescato situazioni di gioco molto favorevoli agli attaccanti rossoblu. Errori commessi dagli stessi giocatori (Cerioni, ma non solo) che in altre occasioni si sono dimostrati normodotati quanto a questo gesto tecnico. Improvvisamente imbrocchiti? Non credo. La spiegazione credo che ancora una volta sia da ricercare nella pressione avversaria e nella tensione del match. Improvvisamente ciò che è automatico e abituale come una presa al volo su un pallone alto diventa un qualcosa di misterioso e spinoso da gestire.
Venendo alle prestazioni dei singoli ho già detto del capitano Targa, esemplare come al solito. Bene anche Conforti che si è battuto come un leone. Zago da n. 8 ha trovato pane per i suoi denti e questa volta ha avuto più difficoltà a imporre la sua forza e capacità di sfondamento. Ma non per questo ha lesinato impegno e coraggio. Devo dire un po’ nascosto e sotto tono Eru che forse in una partita arrembante e dal gioco costantemente “rotto” (come dicono quelli che se ne intendono) si trova forse poco a proprio agio. Su’a come n. 9 ha sfoderato alcune giocate da manuale confermandosi un ottimo acquisto. Calcio dal box dietro la mischia sempre sicuro e controllato, passaggio rapido e preciso. Buona l’iniziativa personale che quando occorre lo porta a partire in percussione (termine obsoleto, i moderni puristi mi scuseranno, ma ho i capelli grigi….) come una terza linea aggiunta. In questo (partenza palla in mano) mi ricorda addirittura il grande Guido Pardiés. Sono sicuro che Su’a ci darà molte soddisfazioni.
Un commento sul Derby Day.
Battaglini pieno per metà (o mezzo vuoto?) in entrambe le tribune. Sul Gazzettino si legge un’affluenza di 3500 persone (valutazione un po’ generosa). Al Plebiscito di Padova a maggio scorso erano almeno 5000, se non di più. Significa qualcosa questa flessione nel numero degli spettatori? Significa forse che la grande retorica sul mitico Battaglini -Tempio del rugby- ha stancato? Significa forse che l’atteggiamento del pubblico di Rovigo che insulta e offende (anche ieri i cori “neri di merda”)  alla lunga tiene distante grandi masse di spettatori? Ieri i padovani-petrarchini presenti al Battaglini erano forse qualche centinaio. La verità è che i petrarchini a Rovigo non ci vanno ormai più da tempo. Si sono stufati dell’ atteggiamento poco sportivo del “pubblico più caloroso d’Italia”.
Che possa essere una chiave di lettura per spiegare i grandi spazi vuoti del Battaglini? A voi la valutazione.
Basta.
Tutto il resto sulla partita lo potrete leggere sui giornali. Voltiamo pagina e incominciamo a pensare al Viadana, avversario di sabato prossimo alla Guizza….
Forza Petrarca!


Angelo Volpe

3 commenti:

  1. Peccato solo per quei 10 minuti iniziali...uno dei motivi perchè non ho condiviso l'idea del Derby alla prima di campionato. La prima di campionato, con una squadra nuova (per la terza stagione consecutiva) può costare questo tipo di situazione. Anche la scorsa stagione siamo andati a Prato ed abbiamo perso 22-11 e con il solo Jordan nuovo sin dall'inizio. Ieri nel Petrarca 6/15 nuovi nel XV di partenza che del derby con Rovigo avevano solo sentito parlare. Per contro loro erano avvantaggiati dal doppio incontro di coppa: la tensione della prima gara l'avevano già stemperata (all'andata avevano rischiato grosso), ma al ritorno hanno vinto molto bene. Sono convinto che sabato prossimo contro Viadana i ragazzi avranno già smaltito l'emozione della prima giornata. Da quello che ho visto in pre-campionato e quando anche Eru e Woodhouse (con Rocchia Ferro) saranno completamente ambientati, credo che siano dolori per tutti...Il calendario ci aiuta, con due soste dopo sabato prossimo. Fare bene contro Viadana nel "fortino" della Guizza sarà importantissimo!

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  2. Ero allo stadio e le tribune mezze vuote non le ho proprio viste, forse avevo il sole in faccia... Rovigo ha risposto alla grande come sempre. I tifosi del Petrarca da molto tempo non vanno più allo stadio (infatti siete passati dal Plebiscito alla Guizza) anche senza che siano i "lanzichenecchi" rossoblù a scoraggiarli (ma per favore...). Infine, certi cori odiosi qualche giocatore petrarchino fa di tutto per tirarseli addosso. Come quando placca senza palla Basson dopo pochi minuti o si tuffa per far male (e solo per quello) su Bortolussi in occasione della seconda meta. Ma forse certe cose è meglio non vederle. O forse, ripeto, avevo il sole in faccia... forza Rovigo!

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    1. Ho visto le immagini della partita (non ero allo stadio) e, francamente, ho visto piena la Lanzoni, mentre la Quaglio mi sembra avesse molti spazi vuoti. E' vero, comunque, che il Petrarca ha perso molta tifoseria negli ultimi anni - direi che nel giro di 4 anni ne è stata persa la metà... Quanto a cori, non darei troppa importanza (fanno parte della goliardia) e, se non sono offensivi come quelli visti qualche anno fa al Plebiscito e finiti addirittura a Striscia la Notizia, si possono accettare e non ne farei una questione di priorità. Dopotutto fanno parte della sana rivalità che c'è fra due squadre che si incontrano da 70 anni. Dovremmo essere tutti orgogliosi di questo! E se avevi il sole in faccia, amico "rovigotto" vuol dire solo che c'era bel tempo e che la festa è stata bella comunque, per vincitori e vinti! Alla prossima, sperando che al Plebiscito si possa vivere insieme un'altro bel derby!...spero di poterci essere...

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