Entrambe
sconfitte nei derby veneti.
Il
Petrarca cede alla Lafert San Donà, che conquista una vittoria “storica”.
Crollo
dei bersaglieri a Mogliano.
Fiamme
Oro sugli scudi: terzo posto in solitaria.
Il
più azzardato degli scommettitori non
avrebbe puntato un euro sugli esiti finali delle gare giocate oggi negli
anticipi della 7a giornata di campionato (domani il posticipo tra I
Cavalieri Estra e L’Aquila Rugby Club, diretta Rai Sport 1 ore 15:00).
Infatti,
se poteva essere piuttosto scontata la
vittoria casalinga del Cammi Calvisano contro la IMA Lazio (così è stato,
in effetti), era difficile prevedere gli altri risultati, per certi versi molto
sorprendenti.
A
cominciare dal derby del “Quaggia” dove il Marchiol
Mogliano ha battuto la Femi CZ Rovigo 42-17. Se la vittoria ci poteva
stare, non era prevedibile un divario
così netto nel punteggio finale (25 punti), vuoi per il medesimo livello
qualitativo delle due squadre, vuoi per l’ambizione tricolore dei rodigini. Una
secca battuta d’arresto per i
bersaglieri, ora relegati in coda al quartetto di testa, cui corrisponde un salto in avanti dei trevigiani, ora seconda
forza del campionato, a soli 3 punti dalla vetta.
Suscita un certo clamore,
soprattutto per il punteggio finale, anche il
successo delle Fiamme Oro contro il Viadana Rugby 1970, 45-27. Risulta
fatale anche per la squadra di Regan Sue
la trasferta a Ponte Galeria, dove quest’anno non ha ancora vinto nessuno.
Tuttavia, i poliziotti di Pasquale Presutti
mettono la “testa a posto” nel secondo tempo (parziale di 22-7), dopo che
nella prima frazione di gioco si erano fatti rimontare un vantaggio di 14
punti. Possono quindi festeggiare il Natale con il terzo posto in classifica generale (miglior posizione da quando
sono in Eccellenza) di fatto aprendo la forbice tra le prime quattro in
classifica e le altre.
Sorprende
il risultato finale del “Memo Geremia”, dove la Lafert San Donà conquista una vittoria storica, battendo il Petrarca per 15-9. Dalla
risalita in Eccellenza, mai la squadra di Wright
e Dal Sie aveva battuto quella di Moretti
e Salvan e difficilmente, andando indietro negli annali, se ne potrà
trovare un’altra.
Trentacinque minuti abbondanti del primo
tempo passati nella metà campo avversaria non sono bastati
al Petrarca per concretizzare un significativo vantaggio. Due sole volte gli avversari si sono presentati al limite dei 22
dei bianconeri, e per entrambe le volte conquistavano i calci di punizione che
mettevano in pari il risultato alla fine del primo tempo (6-6): le marcature al
10’ e 17’ cp Fadalti, al 21’ e 37’ cp Cornwell, con un errore
per parte dalla piazzola.
Un perfetto equilibrio
nel punteggio, ma un divario enorme
in termini di possesso e
territorialità, nettamente favorevoli ad un Petrarca, tuttavia inconcludente e
senza l’uomo–meta.
Degne
di nota, tre azioni del Petrarca.
Al
6’ un’iniziativa personale di Capraro
sulla metà campo mette in condizione Bellini
di fiondarsi sulla bandierina di sinistra, eludendo la difesa avversaria,
tuttavia calpestando la linea del fallo laterale. Al 24’ quella di Woodhouse, dalla parte opposta, abile a
spingersi sin dentro i 22 di San Donà. Nel cambio di fronte la palla passa di
mano in mano ai giocatori del Petrarca che non
attaccano la linea del vantaggio, ritrovandosi di nuovo a metà campo. Al 29’
ancora il centro australiano in un’azione simile, stavolta con l’intesa di Fadalti, e palla che finisce in rimessa laterale.
Per
il resto solo attacchi sterili, con poco
sostegno al giocatore portatore di palla in fase offensiva, facile preda
della difesa ospite, piuttosto aggressiva
nei punti d’incontro.
A
31’ una brutta tegola per il Petrarca che perde il suo capitano, Enrico Targa, toccato duro alla spalla,
già in precarie condizioni. Lo rimpiazza Andrea
Trotta.
La
prima frazione di gioco si chiude con un tenuto a terra di Giusti che l’arbitro
punisce con il piazzato che Cornwell manderà a lato di poco.
La
ripresa inizia con uno spunto personale di
Iovu che dalla metà campo si spinge sin dentro i 22 del Petrarca, creando apprensione.
Al 7’ un fallo in mischia determina il calcio di punizione al limite dei 22 che
Cornwell non sbaglia portando in
vantaggio i suoi: 6-9.
Al
10’ ancora fallo del Petrarca: entrata
laterale di Trotta in raggruppamento, (poco fuori i 22). Da posizione centrale
il piede preciso di Cornwell centra
ancora una volta i pali: 6-12.
Al
12’ veloce azione di Eru, con Rocchia e
Trotta, che si porta dentro i 22 di San Donà. Il contatto con Bernini non risulta gradito al gigante neozelandese
del Petrarca che pensa di regolare i
conti a suo modo con l’avversario. Ne nasce un parapiglia, assolutamente indecoroso e poco lodevole per i protagonisti che, una volta quietati, si devono
accomodare fuori dal campo: l’uno (Eru) definitivamente, l’altro (Bernini) per
10 minuti.
Il
Petrarca resta in quattrodici e la
Lafert acquista in vigore: due le azioni pericolose, con protagonista Iovu (uno dei migliori tra
i suoi, con Cornwell man of the match a fine gara), in combinazione con Sala, Damo e Furlan.
Al
23’ é il pacchetto di mischia del San Donà a conquistare fallo per il solito
Cornwell che, dalla piazzola, ne approfitta per dare il massimo vantaggio ai suoi: 6-15.
Bodgan Iovu contrastato da Jacob Woodhous (ph Ottavia Da Re, Ufficio Stampa San Donà) |
Al 25’ un irriconoscibile Su’a,
rispetto all’ottimo trend abituale, lascia il posto allo scalpitante Curtolo. Al 30’, dopo gli sviluppi da una rimessa laterale
del Petrarca all’altezza dei 22 avversari, Blessano
concede un fallo per offside della linea dei trequarti di San Donà (a fine
gara, molto onestamente, il direttore di gara riconoscerà qualche svista nella lettura del fuori gioco dei
veneziani, giustificandola con un avanzamento a “banana” non sempre facile da
valutare).
Fadalti si dimostra altrettanto
preciso di Cornwell (ex compagno di squadra nel Mogliano),
centrando il suo terzo calcio piazzato, quello che regalerà il punto di bonus difensivo al Petrarca: 9-15.
Prima
della fine, il Petrarca proverà a dare un colpo di coda al match, nel tentativo
di tentare il bersaglio grosso. La mischia di San Donà, rinnovata al 35’, perde di qualità e quella bianconera é
in netta superiorità, ma ogni tentativo del Petrarca risulta vano e alla fine il match si chiude con la vittoria degli
ospiti.
Una
gara definita alla vigilia da “ultima
spiaggia” per la perdente, che ha caricato
di tensione un match non bello sotto il profilo dello spettacolo. Il campo,
molto appesantito, ha reso ancor più duro l’incontro facendo affiorare anche le
tensioni che hanno determinato i due cartellini comminati a Bernini ed Eru.
Un triste finale d’anno per il
Petrarca che trascorrerà un mesto Natale, con una classifica
generale che lo vede davanti solo alle
due cenerentole (L’Aquila e Prato).
Nel
ponte della Befana (5-01-2015) la trasferta
a Roma, contro la IMA Lazio, e poi la sfida
casalinga contro L’Aquila, che concluderà un girone d’andata avaro di gioie
per il Petrarca.
A
ragion veduta, a Moretti e Salvan non resterà che raddrizzare una stagione storta, recuperando il terreno perduto. Infatti,
con l’obiettivo iniziale praticamente sfumato, c’è da salvare l’onore, dando battaglia e filo da torcere a tutte.
In
fondo è la missione di sempre del Petrarca.
Enrico
DANIELE
Non ci resta che piangere...
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