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mercoledì 17 dicembre 2014

GAVAZZI: ORA VUOLE UNA SEDE MILIONARIA

Continua la “personalissima” gestione della FIR.
Una sede milionaria e un “bando” fasullo.
“Io guardo agli affari”.

Non smette di far parlare di sè il nr. 1 della FIR, Alfredo Gavazzi.
Stavolta, a tener banco sulle colonne dei quotidiani nazionali, la decisione di spostare la sede degli uffici federali, ora sistemati nello stadio Olimpico della Capitale e a totale carico del Coni. Dovrebbero traslocare in una palazzina di 4 piani in zona Ponte Milvio.
Costo dell’operazione stimato nella “modica cifra” di 25 milioni di euro, coperti da un mutuo che si estinguerà nel 2040.
E’ Massimo Calandri, giornalista de La Repubblica, a rendere noti i dettagli di un’operazione che lascia più di qualche dubbio e perplessità.
Non si capisce, ad esempio, come la FIR, che ha un bilancio di 45 milioni (attualmente in rosso), possa prendersi il lusso di spenderne 25 per la sede. Per di più in un contesto di piena recessione economica.
“Tutto a posto”, rassicura Gavazzi a chi gli chiede, ad esempio, se ci sia il benestare del Coni e del Credito Sportivo. Pare persino che l’operazione abbia la “benedizione” del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Poi, a giudicare da come si è svolta tutta la faccenda, c’è più di qualche elemento che fa pensar male.
A partire, ad esempio, dall’annuncio apparso su due quotidiani nazionali il 29 novembre scorso, con il quale la FIR dichiara di cercare un immobile (termine di scadenza per le offerte 15 dicembre). Un annuncio confezionato ad arte, sulle precise caratteristiche dell’immobile in questione. Per ammissione dello stesso Gavazzi, la FIR aveva già individuato e peritato il palazzo nel 2013, e la pubblicazione dell’annuncio sembra essergli stata consigliata prudenzialmente dai legali della FIR…
Così, tanto per non dare sospetti che l’affare fosse già combinato in precedenza.
Nelle intenzioni di Gavazzi, c’era anche l’idea di affittare due piani del palazzo allo sponsor tecnico della Federazione (n.d.r. Adidas) con la “discutibile” trovata pubblicitaria di colorare le facciate a strisce bianche e azzurre. Tuttavia, pare che lo sponsor, all’ultimo, si sia tirato indietro. Ma, il nostro, non si è perso d’animo: ora pare che voglia affittare i due piani al Coni (che li destinerebbe al basket), in cambio di 600.000 euro l’anno, oltre ad un contributo di altri 230.000. In buona sostanza, spiega Gavazzi, Malagò pagherebbe quasi tutta la rata del mutuo.
C’è da che fregarsi le mani!
Nei nuovi uffici “Potremo dedicarci a tutti quei business che oggi sono sacrificati: merchandising, cartellonistica, i pacchetti hospitality. Un’agenzia di viaggi, che ci farebbe risparmiare tanti soldi”, dichiara orgoglioso Gavazzi.
E poi rilancia, con la candidatura dell’Italia per i Mondiali del 2023 (n.d.r c’è anche l’Irlanda che l’ha fatto, figuriamoci se li danno a noi!) e con le Olimpiadi di Rio (n.d.r. dove esordirà il Seven).
Gavazzi sembra più interessato al business che al rugby, come se i risultati in campo (piuttosto deludenti) fossero priorità di qualcun altro. “So come funziona un’azienda”, risponde ai suoi detrattori.
Ecco, appunto, arrivare puntuale il primo di questi (n.d.r che finora sembra anche il solo, unico, vero antagonista di Gavazzi, o per lo meno quello che si espone pubblicamente), Marzio Innocenti: “Tra due anni ci saranno nuove elezioni e, comunque vada il rugby italiano, si troverebbe a pagare un mutuo assurdo per un quarto di secolo”.
A questo proposito, e alle voci che vorrebbero il Veneto alleato a Roma alle prossime elezioni per detronizzare Gavazzi, circola un nome (che lo stesso Presidente FIR ha portato alla ribalta qualche giorno fa per via della provvigione percepita per la sponsorizzazione di Cariparma): Diego Dominguez.
A sx, Diego Dominguez: si parla di lui come candidato alla prossima presidenza FIR.
A dx: Alfredo Gavazzi, in un'espressione che non lascia dubbi a interpretazioni sul fatto.
“Non mi interessa – dichiara sprezzante Gavazzi – Io guardo ai fatti. Agli affari”.
E al rugby?...
Ci pensi qualcun altro!


Enrico DANIELE

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