Tanti
i cambiamenti al Petrarca e un vecchio amico del Boccaccio Rugby News ne
approfitta per una sua riflessione personale.
Bentornato
Angelo Volpe!
La rinnovata Club House del Petrarca, stracolma di appassionati |
Euforia.
C’è euforia negli umori dell’ambiente petrarchino. Entusiasmo e ritrovato
orgoglio da parte di chi negli ultimi tempi (anni) aveva masticato amaro troppe
volte. C’è interesse, voglia di partecipazione, piacere di stare insieme.
Voglia di condividere e di divertirsi.
Da
vecchio frequentatore della Guizza la percepisco quasi fisicamente questa
euforia.
Belle sensazioni.
Era da tanto tempo che non succedeva. Oggi arrivi agli impianti della Guizza e
già dal parcheggio affollato capisci che qualcosa (tanto) è cambiato. Che tutto
è più vitale. Ormai è diventato
quasi difficile parcheggiare. Poi si varca il cancello e c’è un sacco di gente
dappertutto. Intorno ai campi, nel parterre davanti agli spogliatoi. E la
clubhouse sempre affollata e vociante, con i tavoli occupati, con avventori al
banco a consumare spritz e stuzzichini o con una birra in mano ai tavoli
esterni. Per non parlare della folla
pazzesca durante i Mondiali, con due maxi schermi letteralmente presi
d’assalto. Il personale al banco e ai tavoli che corre da una parte all’altra
senza sosta. Dalla mattina presto a sera tardi. Sono andato di domenica
mattina in assenza di attività sportive ed ho trovato gente in clubhouse che
faceva colazione pasteggiando a cappuccini e brioches; ci sono andato a ora di
pranzo di un qualsiasi giorno feriale ed ho trovato tavoli occupati da chi
pranzava. Al pomeriggio ad assistere agli allenamenti della prima squadra e non
solo della prima squadra, c’è sempre un
capannello di gente che si sofferma a vedere i giocatori, grandi e piccoli,
all’opera. Il giorno della partita dell’Eccellenza ci sono i tifosi delle Ombre Nere che pranzano
insieme ai tifosi avversari e il Terzo tempo collettivo del dopo partita. Tutti
insieme, giocatori e tifosi. Ma c’è anche
tanto pubblico di semplici
frequentatori che invece del desco domestico preferisce l’atmosfera vitale
degli impianti della Guizza. Un pasto semplice, gustoso e di poca spesa. Quello
che ci vuole per una clubhouse. Ormai sempre più Casa Petrarca, Casa del popolo petrarchino.
Al
sabato, giorno di campionato di Eccellenza, c’è poi un vero e proprio happening
che trasforma la partita di rugby da unico evento su cui accentrare
l’attenzione, a uno degli eventi della giornata. Le ballerine del gruppo di
danza, le majorettes, gli armigeri in costume medievale, i giochi gonfiabili
per bambini, la mongolfiera, il falconiere con i rapaci ammaestrati…. Uno
speaker di campo che trasmette passione ed entusiasmo. Insomma una giornata che
offre molti spunti di intrattenimento anche al di fuori dell’elemento
agonistico in se stesso.
E
poi ci sono i ragazzi della Prima Squadra
in campo che ci mettono l’anima (l’hanno sempre fatto, va detto!) e che
finalmente riescono a portare a casa dei risultati consoni all’impegno profuso.
La Prima Squadra che non nasconde le
proprie difficoltà e i propri limiti, ma che nonostante questo lotta e combatte e alla fine vince.
Sappiamo
tutti che la svolta molto probabilmente dipende in buona misura dal cambio del
coach Cavinato. E questo non può che
rallegrare tutti, facendo ricredere gli scettici della prima ora. Quest’anno sono arrivate le vittorie contro
gli avversari che nella scorsa stagione ci avevano battuti. Calvisano, Fiamme
Oro, San Donà: tre sconfitte del 2014/15 che si sono trasformate in tre
vittorie nel 2015/16. Classifica letteralmente capovolta per il Petrarca da
rileggere dal basso in alto: dal terz’ultimo posto sul fondo classifica dello
scorso anno, al vertice con un terzo posto di questa stagione.
Ci
sono i Cadetti (la seconda squadra
del Petrarca) che macinano partite e avversari in serie B. Vogliono continuare
la loro marcia travolgente delle ultime due stagioni in serie C. Quest’anno la
B è ovviamente un’altra categoria con standard superiori, ma al momento i
cadetti non sembrano accusare la differenza e quel ragazzaccio di Piero Monfeli svolge benissimo il suo
ruolo di amico-fratello maggiore-allenatore che fa da chioccia alla covata di “enfants
terribles” bianconeri. E i risultati arrivano.
I risultati arrivano e l’entusiasmo
cresce. O è forse il
contrario?
I
risultati arrivano perché l’entusiasmo cresce. L’euforia cresce, come cresce il
piacere di essere e di “sentirsi Petrarca”, nella casa del
Petrarca.
Tutti
insieme un unico cuore bianconero.
Sarà
un caso, sarà una coincidenza. O forse no.
Sarà
quel che sarà, ma questa euforia viene catalizzata e moltiplicata anche
dall’avere un luogo comune che fa da riferimento ed elemento aggregante.
Una
clubhouse che anima e vitalizza (ri-anima e ri-vitalizza…) la Guizza dopo anni
di letargo.
Forse
non sarà così, ma mi piace crederlo.
Forza
Petrarca!
Angelo VOLPE
…
Angelo Volpe in uno scatto di Massimo Sardena |
Angelo Volpe, portavoce de I Petrarchi,
ex giocatore, appassionato di rugby, moto, cinema, libri (tutto in ordine casuale),
da anni scrive per il Petrarca Rugby News e nel suo “Blog a modo mio”. Una penna felice, equilibrata,
competente, che non manca mai di esprimere la sua analisi personale e sempre
costruttiva nei confronti della squadra che ama profondamente.
Bentornato,
amico Angelo!
E grazie per aver
pensato al Boccaccio Rugby News per dare voce alla tua (attenta, bella e
condivisibile!) riflessione sui tanti cambiamenti avvenuti al Petrarca.
Molti degli ex
giocatori petrarchini che, in questa prima fase del campionato, sono tornati
alla Guizza, hanno espresso la loro “meraviglia” per quello che è successo in
poco tempo, ma che da anni si aspettavano.
Mi torna alla memoria
la festa che abbiamo organizzato dopo la vittoria dello scudetto nel 2011 (come
mi sembra lontana quella data, ma sono passati solo 4 anni!) e il mio breve
discorso iniziale, portavoce di un pensiero che avevamo in cuore tutti noi che
amiamo il nostro Petrarca: “…Il Centro
Memo Geremia, con i suoi spazi aperti e le sue strutture, può davvero diventare
il Centro di aggregazione per atleti, famiglie, tifosi, simpatizzanti e per
quanti vogliano condividere i valori del Petrarca. Centro sportivo, dunque, ma
anche Centro sociale e culturale…”
C’è ancora tanto
lavoro da fare, ma la strada intrapresa è quella buona.
Grazie
a chi ci ha ascoltato e, insieme a noi, ha imboccato quella strada.
ED
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