Parliamo
di arbitri di Eccellenza.
Chi sono, chi ha arbitrato di più, chi meno, e in quali gare nella stagione appena conclusa.
Fanno parte del C.N.Ar.
(Prima
parte)
Terminato l’86° campionato d’Eccellenza con la vittoria della Femi CZ Rovigo, meritata,
quanto sospirata e per anni bramata da una città intera, stilate le classifiche
dei giocatori (dove è ancora un rodigino, Stefan Basson, a primeggiare),
nominati i migliori giocatori del Petrarca, credo sia giunto il momento di parlare anche del 31° uomo in campo.
Figura
amata e odiata, rispettata e temuta, spesso criticata (anche se l’etica del
rugby vieta giudizi sugli arbitri), l’arbitro è il “Direttore di Gara” e, a tutti gli effetti, è quello che in campo
“comanda”.
Nel
senso che deve far rispettare le regole.
E tutti sanno che, nel rugby, le regole sono tante, continuano ad evolversi, ma
a decidere se chi gioca lo fa in assoluto rispetto delle regole è solo una
persona: l’arbitro.
Un compito non facile per
un uomo solo, tutt’altro. In tempo reale deve decidere situazioni di gioco
anche molto complesse. Sì, è vero, ci sono anche i giudici di linea in suo aiuto e, negli incontri più importanti,
nelle azioni più complesse l’arbitro può usufruire dell’aiuto di un TMO (Television Match Official): un
collega che, a richiesta, verifica le immagini alla moviola rispondendo ad un
quesito ben preciso posto dal Direttore di Gara. Tuttavia, indipendentemente da
questo, la decisione finale spetta solo
ed esclusivamente all’arbitro, giusta o sbagliata che sia.
Negli
anni la figura dell’arbitro ha assunto via via più importanza, vuoi per la
diffusione mediatica che il nostro sport ha avuto in questi anni, vuoi per
episodi che hanno coinvolto alcuni Direttori di Gara, diventati popolari e
amati quasi (se non più) dei giocatori stessi.
Su
tutti, uno degli arbitri oggi più in vista perché è bravo, certamente, ma anche
per alcuni aspetti che lo distinguono da altri quando è sul terreno di gioco.
Parlo
ovviamente di Nigel Owens, gallese
classe 1971, probabilmente l’arbitro più
famoso di questi anni. Noto per le sue “battute” rivolte ai giocatori in
campo (una delle più famose è “L’arbitro
sono io, non tu. Tu fai il tuo lavoro e io penso al mio. Questo non è calcio”),
ma anche per il suo “coming out” di
qualche anno fa che, a dispetto di un gioco maschio e rude qual è il rugby, gli ha procurato più popolarità che altro,
oltre ad averlo “liberato” da un fardello che, per poco, non gli costava la
vita.
Nigel Owens, considerato il miglior arbitro in attività (foto tratta dal suo profilo Facebook) |
Arbitri
bravi, del recente passato, sono stati il sudafricano Jonathan Kaplan (classe 1966) considerato in assoluto il più esperto
tra i Direttori di Gara, e l’irlandese Alain
Rolland (classe 1966) che è stato anche il supervisore dello sviluppo degli
arbitri di alto livello della Federazione Italiana Rugby.
Tra
gli italiani, Carlo Damasco,
internazionale dal 2002 e primo direttore di gara professionista
italiano (primo contratto nel 2007), che proprio quest’anno ha concluso la sua
carriera; altro internazionale italiano è stato Giulio De Santis, designato come TMO della finale della Coppa
del Mondo di rugby 2011, la sua ultima partita.
Ma
veniamo ai nostri giorni o, meglio, ai Direttori di Gara che hanno arbitrato
nell’ultimo campionato appena concluso.
Prima,
però, è d’obbligo una premessa, per
i meno informati.
Gli
arbitri fanno parte del C.N.Ar. (Commissione Nazionale
Arbitri), organismo interno alla F.I.R. che aveva una propria autonomia. In
sostanza, il Presidente C.N.Ar. era membro di una Commissione Tecnica
Federale dove poteva discutere i propri progetti, le proprie proposte
e confrontarsi con glia altri membri. Una volta trovato il consenso, gestiva
il tutto in assoluta indipendenza. Da qualche anno, di fatto, questo
non avviene più. Tramite una non ben definita "ristrutturazione",
la Commissione non è più attiva, il settore arbitrale è stato riveduto,
con notevoli modifiche di ordine tecnico e dirigenziale che hanno disorientato
gli arbitri e gli addetti ai lavori. Questo fatto ha suscitato molte perplessità dentro
e fuori dell’ambiente arbitrale. Molti ritengono minata l’autonomia
degli arbitri, causandone addirittura una sorta di divisione
interna. Un episodio che non è sfuggito ai telespettatori più attenti, è
stata l’esternazione di Elia Rizzo fatta a “microfono aperto”,
durante una pausa dell’incontro di semifinale tra la Femi CZ Rovigo e il
Marchiol Mogliano. Il giovane Direttore di Gara ferrarese, aveva polemicamente
ringraziato i colleghi “…anche quelli che oggi dovevano essere qui, ma
hanno preferito non venire…” .
Premesse
a parte, veniamo prima ai numeri, poi alle considerazioni.
Nella
tabella riportata sotto, sono indicati tutti
gli arbitri che hanno diretto una gara in questa stagione, suddivise tra
Campionato, Trofeo, Semifinali e Finale; il numero di gare dirette
rispettivamente con le 10 squadre che componevano il panel dell’Eccellenza. In
rosso, sono evidenziate le gare dirette
da ogni arbitro con la medesima squadra in campo. Nelle ultime due righe
della tabella, sono riportati anche i due arbitri che non fanno parte del
C.N.Ar. ma che hanno diretto gare di Eccellenza (Sam Growe White e Thomas Charabas).
Tra
Campionato, Trofeo Semifinali e Finale, sono due gli arbitri che hanno diretto
il maggior numero di gare (11): Claudio
Blessano e Matteo Liperini.
Claudio Blessano, 36
anni, fa parte della sezione arbitri di Treviso.
Serio e preparato, in un’ipotetica graduatoria meritocratica, è uno degli arbitri di prima fascia, essendo già
stato internazionale (aprile 2012, Lettonia vs Lituania ed esordio in Pro 12
nel febbraio del 2013, ”Rodney
Parade”, Newport Dragons vs Glasgow Warriors).
Nelle
9 gare dirette in Eccellenza ha potuto dirigere tutti i club. In particolare per ben 4 volte ha diretto incontri con il
Rugby Calvisano in campo, tra i quali anche l’ultima sfida, prima della
finale, con la Femi CZ Rovigo. E' l'unica gara diretta da Blessano che registra una sconfitta dei
vice campioni d’Italia (al Battaglini, 30-10). Le altre tre gare sono state
tutte vinte dai calvini, compresa la gara
di semifinale (al “Peroni Stadium”, contro il Petrarca, 33-7). In stagione
ha diretto anche una gara del Trofeo
Eccellenza (Rugby Viadana-Lafert San Donà, 24-17).
Matteo Liperini, 34
anni, della sezione di Livorno, ha
frequentato l’Accademia Arbitrale di Tirrenia uscendone con ottime valutazioni.
Aveva esordito in Pro 12 il 5 ottobre 2012 (“Murrayfield Stadium”, Edimburgh
Rugby vs Benetton Rugby). Come Blessano, anche Liperini fa parte degli arbitri di prima fascia. Ha diretto 11 gare in
Eccellenza, tra le quali la finale
scudetto, incontrando tutte le
squadre del panel. In particolare: 3 volte Femi CZ Rovigo, Petrarca Rugby e
Rugby Viadana; 2 volte Rugby Calvisano, Marchiol Mogliano, Lafert San Donà,
Lyons Piacenza e L’Aquila Rugby Club (quest’ultime anche nello scontro diretto
al “Fattori”, vinto dai Lyons 25-23).
Vincenzo Schipani, 29
anni, della sezione di Benevento.
Diplomatosi all’Accademia Arbitrale di Tirrenia nel 2013, in questa stagione ha diretto 9 incontri, tra i quali
spicca la finale del Trofeo Eccellenza
giocata a Bologna tra il Petrarca Rugby e Rugby Viadana, vinta da quest’ultima
22-15. Non ha mai diretto la Femi CZ
Rovigo e nemmeno i Lyons Piacenza,
mentre per 4 volte ha fischiato
incontro con la IMA Lazio e L’Aquila Rugby Club. Nome “nuovo”, fa
parte del gruppo degli arbitri giovani ed emergenti, nell’ottica di una
completa maturazione tecnica, cui affidare direzioni di gara gradualmente più
importanti.
Giuseppe Vivarini, 37
anni, della sezione di Padova. Non
ha frequentato l’Accademia Arbitrale, tuttavia è uno degli arbitri italiani con maggior esperienza. Ha esordito in
Pro 12 nel marzo del 2012 (Newport Dragons vs Connacht), tuttavia depennato dal Board come i suoi
colleghi Blessano e Liperini (il solo Mitrea ne fa ancora parte). In
questa stagione ha diretto 8 gare in
Eccellenza (tra le quali la semifinale tra Marchiol Mogliano e Femi CZ
Rovigo, 10-13). Per ben 5 volte ha
diretto una gara con i trevigiani in campo, mentre non ha mai diretto una
gara del Petrarca, della IMA Lazio, dei Lyons Piacenza e de L’Aquila Rugby
Club. Non esplicitamente, è stato
lui ad essere chiamato in causa dal suo
collega Elia Rizzo durante lo “sfogo” ai microfoni nella semifinale
tra Femi CZ Rovigo e Marchiol Mogliano.
Stefano Bolzonella, 33
anni, della sezione di Cuneo,
nonostante il suo cognome tradisca le sue origini
venete (è nato a Padova). Ha un passato di tallonatore nel Valsugana Rugby in serie B. In questa stagione, tra
Eccellenza e Trofeo, ha diretto 7
incontri. Per 3 volte Rugby Viadana
e Lyons Piacenza. Non ha mai diretto una gara della Femi CZ Rovigo e del
Marchiol Mogliano.
Anche
lui, come il collega Schipani, ha
frequentato l’Accademia Arbitrale e fa parte della fascia “emergenti”, con
buone prospettive di crescita professionale.
Stefano Penné, 46
anni, della sezione arbitri di Milano,
è tra i più anziani del gruppo. Arbitro
dal 1995, a livello internazionale
ha diretto incontri nella Magners League (ora Pro12) e Amlin Challenge Cup. Di
lui i padovani ricordano la direzione
della finale scudetto del 2011, con le richieste al TMO (Mauro Dordolo)
sottolineate dalla musica de “Lo Squalo” di Spielberg.
In
questa stagione Penné, che di professione
è veterinario, ha diretto 7 gare di
Eccellenza e, guarda caso, per ben 4
volte ha fischiato incontri del Petrarca
Rugby.
Emanuele Tomò, 30
anni, della sezione di Roma, ha
frequentato l’Accademia Arbitrale e, nelle ultime stagioni, lo si è visto
spesso nei campi di Eccellenza.
Anche
per lui, 7 gare dirette nel
campionato appena concluso, dove non ha mai diretto una partita con Mogliano,
mentre lo abbiamo visto impegnato con tutte le altre squadre. I petrarchini lo
ricorderanno per l’episodio occorso nella gara del “Peroni Stadium” tra
Calvisano e Petrarca: si accorse della
“tresca” messa in piedi da Salvatore
Costanzo & C. a pochi minuti dal termine (il pilone di Calvisano voleva
rientrare in campo - era già stato sostituito in precedenza - assieme agli altri
tre compagni di prima linea), rimettendo le cose a posto (ovvero rispedendo
Costanzo in panchina). Qualche tempo dopo ebbe l’occasione di dirmi che, se non
fosse intervenuto, sicuramente il Petrarca avrebbe vinto la gara “a tavolino”. Onesto e bravo ad accorgersi dell’episodio.
Fa
parte degli “emergenti” e lo vedremo sicuramente arbitrare match importanti.
Luca Trentin, (foto a lato) della sezione di Milano, ha
frequentato l’Accademia Arbitrale di Tirrenia ed è uno degli arbitri
considerati in ascesa. In questo campionato ha arbitrato per 3 volte il
Petrarca ed i Lyons Piacenza. L’unica squadra mai diretta è la Lafert San Donà.
Elia Rizzo (foto sotto a sx), 26
anni, della sezione di Ferrara. E’ il più giovane degli arbitri, ha
frequentato l’Accademia Arbitrale ed è l’unico, con Mitrea, ad avere un contratto con il C.N.Ar. Sarà uno degli
arbitri del Mondiale Under 20 di
Manchester, dopo esserlo stato anche nell’edizione 2015. Ha
esordito il 22 gennaio di quest’anno in Challenge Cup, dirigendo in Francia, allo Stadio “Marcel Deflandre”,
la gara tra La Rochelle e i Worcester Warriors. Dal carattere piuttosto deciso e diretto, a dispetto
della sua età, in campo è molto professionale e si fa rispettare tantissimo. E’
al centro delle polemiche per le esternazioni
a “microfono aperto” nella semifinale al Battaglini e segnalato alla procura sportiva direttamente per ordine del Presidente
Gavazzi, senza che da parte del C.N.Ar. sia stata fatta alcuna verifica. C’è
attesa del pronunciamento del giudice che, in caso di sanzioni, potrebbe compromettere
la partecipazione di Rizzo ai prossimi Mondiali U20 (fonti non ufficiali mi informano che sia partito ieri per Manchester).
La
sua rapida ascesa dai campi delle serie minori a quelli dell’Eccellenza e
nelle direzioni dei Mondiali Under20 e in Challenge, potrebbe essere il preludio a palcoscenici ancora più
importanti (Pro12), ma ciò dipenderà molto dal come saprà gestire la sua
personalità e come il C.N.Ar. lo guiderà nel suo percorso di crescita
professionale, già buono, ma con ancora tanto lavoro da svolgere.
Quest’anno
ha arbitrato solamente 5 gare
dell’Eccellenza oltre alla citata semifinale (a causa degli impegni
universitari), dirigendo 3 volte
Calvisano e Lyons Piacenza.
(Fine prima parte)
Nella
seconda parte parleremo di: Marius Mitrea, Filippo Bertelli, Claudio
Passacantando, Riccardo Angelucci, Alan Falzone, Federico Meconi, Simone
Boaretto, Andrea Palladino, Stefano Roscini, Gabriel Chirnoaga, Andrea Spadoni,
Enrico
DANIELE
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