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martedì 2 dicembre 2014

DEL GAVAZZI, IL CALVISANO E IL CONFLITTO D’INTERESSI

E’ uno dei temi più discussi fuori dal campo di gioco.

L’argomento di cui parliamo in questo post è uno dei temi più discussi da quando è diventato Presidente della Federazione Italiana Rugby Alfredo Gavazzi.
Con questo post proviamo a parlarne anche noi, in modo equilibrato, tenendo conto della carica che lo vorrebbe “super partes”.
Il dibattito è aperto a chiunque voglia dire la sua.
(E.D.)

Alfredo Gavazzi, discusso Presidente FIR, alla presentazione di Italia - Sudafrica
(ph. Enrico DANIELE)
La questione "conflitto di interessi" Gavazzi-Fir-Calvisano non è nata ieri, bensì va avanti da parecchi mesi. In pratica da subito dopo l'elezione di Gavazzi a presidente federale. Il Boccaccio Rugby News ne ha dato conto in diverse occasioni in passato. Ma, da domenica, è ritornato prepotentemente di attualità per l'uscita di Marzio Innocenti (Presidente del Comitato Regionale Veneto), a proposito dei Mondiali Junior e per il fattaccio del "tenuto" in Petrarca-Calvisano. Più si va avanti e più ci si rende conto di quanto ingarbugliata sia la vicenda e di che tipo di danni possa portare. In estate sembrava che addirittura fosse pronto un esposto-denuncia alla magistratura per denunciare la situazione e bloccare tutto. Ma chi ne fosse l'artefice e chi si prendesse la briga di perseguire le vie legali non si è mai saputo. Della questione, ad un certo punto, non se ne è saputo più nulla. Ignavia, cambio di rotta, timore di rappresaglie...? Mah.
E’ una situazione logorante, che mina la credibilità di tutto il sistema-rugby, perché insinua il dubbio. E il dubbio è infido, lavora sempre, a volte alla luce del sole, più spesso sottobanco e in silenzio, senza sosta. A cominciare, per esempio, da un fischio discutibile di un arbitro (Passacantando nel match Petrarca-Calvisano di domenica), all'assegnazione dei Mondiali U20 alla Lombardia. Dal destrutturare il CnAR (Comitato nazionale Arbitri di Rugby) levandogli autonomia e indipendenza per farlo passare sotto il diretto controllo federale, all'ampliamento dello stadio di Calvisano con una spesa prevista di oltre un milione di euro.
Ma le voci di dissenso anti-Gavazzi non si levano solo dal Veneto (che non lo ha votato alle elezioni e ne paga le conseguenze...), ma anche dalla stessa Lombardia. Già, perché quando si privilegia sfacciatamente Calvisano e l'area del bresciano, automaticamente e inevitabilmente si deludono le aspettative di altre componenti lombarde. Per esempio Monza e Milano, realtà rugbystiche in grande espansione.

Arbitri: non sono più un organismo autonomo e indipendente (CnAR) come lo aveva voluto e costruito anno dopo anno Paolo Celon, con abnegazione e tanto lavoro certosino di diplomazia in un ambiente di pescecani. Facile e inevitabile ad ogni fischio non pensare che, forse anche solo in maniera inconscia, un arbitro non sia condizionato e succube di sudditanza psicologica verso il datore di lavoro. Cioè la Fir, cioè Gavazzi. L'episodio di Padova è esemplare sotto questo aspetto. Un possibile e plausibile errore arbitrale (come tanti altri) si trasforma inevitabilmente in un fischio sospetto di piaggeria. Tanto più quando risulta così determinante come è stato. Bene ha fatto il Presidente Toffano a non intraprendere la strada del ricorso. In una Federazione super controllata non sarebbe servito a nulla, se non a sollevare ulteriori polveroni di polemiche. Meglio abbozzare tra i denti e ricorrere al Maalox. E magari la prossima volta vincere sul campo, in barba a tutti e a tutto. Sarà una vittoria che varrà doppio e col Maalox si impasticcherà qualcun altro...

Claudio Passacantando: molto criticata la sua direzione arbitrale di Petrarca vs Calvisano
(ph. Johan Meersman)
Mondiali junior: i Romani, quelli antichi con la “R” maiuscola, avevano già capito tutto. "Divide et impera!" Una regola che va sempre bene. Dispensa favori e non comportarti in maniera equanime; metti gli uni contro gli altri. Prima o poi, dopo le proteste, i contestatori torneranno a più miti consigli e nel frattempo chi detiene il potere avrà fatto i suoi intrallazzi. Nella vicenda dell'assegnazione dei Mondiali Junior 2015 è fin troppo facile non vedere un disegno siffatto. Si sceglie Calvisano come sede di oltre metà degli incontri; si attesta la non conformità dell'impianto di gioco; si provvede all'ampiamento.Et voilà, les jeux sont faits!”. Risultato: alla fine dei giochi, cioè del mondialino, Calvisano si ritroverà con un impianto nuovo di zecca, ampliato e rimodernato. Minimo sforzo, massimo risultato.
Grazie Gavazzi.

Naturalmente tutte queste sono solo ipotesi e congetture. Opinioni, e come tali vanno considerate. Sta alla sensibilità dei singoli la valutazione nello specifico. E forse anche al tempo che, si sa, è galantuomo.

Angelo Volpe
...

Alle considerazioni di Angelo, aggiungo che, sempre per motivazioni legate ad un possibile “conflitto d’interessi” al sig. Roberto Zanovello, Presidente del CUS Padova (che ai sensi dello statuto federale avrebbe potuto ricoprire la carica di Consigliere Federale FIR, in quanto primo dei non eletti - il diritto era sopravvenuto data la scomparsa del consigliere Roberto Besio), è stato vietato di ricoprire la carica perché sussisteva incompatibilità tra la carica elettiva e qualsiasi carica sociale in ambito FIR.
Nel luglio scorso, Alfredo Gavazzi, dopo le notizie del “fantomatico ricorso”, dalle pagine del Gazzettino dichiarava: “Ho verificato la mia posizione 6-7 anni fa quando sono diventato vice presidente della Fir. Secondo il Coni è tutto in regola. La carica federale è compatibile con la proprietà di un club. È il mio caso. Mi ero ripromesso di cedere comunque le quote del Calvisano e del Rugby Brescia che possiedo, ma mi sono dimenticato di farlo. Lo farò, a Gianluigi Vaccari o a qualcun’altro, quando la vicenda del conflitto d’interessi sarà finita. Non prima, altrimenti sembra che abbia qualcosa da nascondere. Di avere il 20% del Calvisano non mi frega niente”.

Quanto agli arbitri e alle “presunte” direzioni di gara favorevoli al Calvisano, non sono ancora sopite del tutto le polemiche sull'arbitro Carlo Damasco in occasione della finale scudetto ss. 2013-14
Il dibattito è aperto.

Enrico DANIELE

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